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L'innocenza

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L'Innocenza, come suggerisce Moravia nella prefazione, è la storia di un brusco e drammatico passaggio dall'innocenza alla corruzione. Protagonista ne è un ragazzo sventurato e mitomane, costretto dalla miseria e dalla solitudine alla píú turpe prostituzione, e insieme ossessivamente impegnato a cercare un valore (un affetto, un luogo ospitale, una figura umana) che cancelli e trascenda la realtà desolante della sua condizione. Questo significa la sua lunga e sempre delusa ricerca delle tre zie, che lo hanno tenuto in collegio sino a quindici anni e che ora, al suo ritorno, sono sparite misteriosamente. In esse si identifica il mito dell'infanzia, la funzione della famiglia, la protezione della società: miti e valori di cui la coscienza del protagonista registra il crollo definitivo, rifiutando cosí nella scelta del luogo della vera follia, la mistificata sanità del mondo borghese, che è il luogo dell'alienazione corrotta e mascherata.
Dario Bellezza, studente universitario, esordisce ora nel romanzo. Ma i suoi versi e i suoi racconti, pubblicati da importanti riviste letterarie, hanno ottenuto consensi e giudizi critici molto significativi.

106 pages, Paperback

First published June 1, 1970

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About the author

Dario Bellezza

61 books5 followers
Dario Bellezza was promoted by Pier Paolo Pasolini, who said, after the publication of his first book of poetry Invettive e licenze (1971), that Bellezza was «the best poet of the new generation». The previous year he released the novel l'Innocenza (1970) with a foreword by Alberto Moravia, a dark and tormented story with autobiographical elements. Also the following novels Lettere da Sodoma (1972) and Il carnefice (1973), are based on Bellezza's life.

His poetry contains autobiographical elements, as his homosexuality (which he lived in a maudit way with male prostitutes and drug addicts), his main influences were the italian poet Sandro Penna, but also Jean Genet and the symbolist Arthur Rimbaud, whom Bellezza traslated in italian the entire poetical work.

He died poor and alone by AIDS complications in Rome in 1996.

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Profile Image for Domenico Francesco.
265 reviews16 followers
November 14, 2020
Primissimo libro di Dario Bellezza, Bellezza ancora sconosciuto al grande pubblico, era stato scoperto da Pier Paolo Pasolini per cui divenne segretario nel corso degli anni '60 (e che nell'anno successivo avrebbe celebramente introdotto il suo primo libro di poesie, Invettive e licenze definendolo "il più grande poeta della sua generazione") il quale esordì nel 1970 con questo strano ma affascinante romanzo mirabilmente introdotto da Moravia.

L'innocenza è un romanzo bizzarro, per certi versi irrisolto, ma che già rivela tutte le caratteristiche del Bellezza prosatore (spesso ritenuto di molto inferiore al poeta ma in ogni caso ingiustamente sottovalutato e ignorato a priori): fortissimi elementi autobiografici, un prosa lirica che sovrasta la narrazione ed elementi onirici-surreali che si mischiano in maniera indistinguibile col mondo reale. Il protagonista è un ragazzo romano, Nino, che uscito dal collegio torna a casa delle sue tre zie che lo hanno cresciuto e accudito, ma non vi troverà nessuno: da qui una lunga ricerca delle tre amate zie misteriosamente scomparse in cui si imbatterà in un convento di frati ambigui che sembrano nascondere qualcosa, una donna misteriosa che rivelerà uno sconvolgente segreto e un ancora più sconvolgente finale "a sorpresa". Il tutto però è presentato in uno stile e in una maniera che rende difficile anche solo capire quando una macrosequenza finisce e inizia un'altra. Mettendo tutto in dubbio nel finale su cosa realmente sia successo, su cosa sia reale e cosa no.

Riguardo questo romanzo mi sono sempre chiesto sulla sua genesi letteraria e la vicenda editoriale, la quale secondo me spiegherebbe molto di più sulla vicenda del romanzo quanto già non lo faccia la sua lettura: mi sono chiesto se il romanzo non abbia avuto censure da parte degli editori in quanto molte parti sembrano monche proprio sui punti in cui sembra stia per accadere qualcosa di spiacevole al povero Nino. Oppure - mi sono chiesto - se non sia stata una tattica letteraria di Bellezza, all'epoca giovanissimo e al suo primo libro, nel tentativo di "ammorbidire" volontariamente molte parti scabrose nascondendole tra le pieghe dell'ottima prosa, quasi cercando un compromesso tra uno stile scandaloso e una letteratura comunque alta, che potesse sconvolgere ma allo stesso tempo accattivarsi un certo tipo di pubblico e di mondo letterario italiano senza spingere eccessivamente sul pedale dello shock emotivo per il lettore italiano medio del 1970. L'innocenza rimane un romanzo - come già detto - irrisolto, ma anche molto curioso, e forse tra i più interessanti del Bellezza narratore in primis anche per questo suo alone di sospeso, di non chiarito.
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