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Luminal

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Due ragazze. Una droga dello spirito. Un universo liquefatto. Questa è la storia di Demon e Davi.
Isabella Santacroce ha fatto parlare la carne psicochimica impregnata di Luminal, la droga dello spirito che non si rassegna a sbattere la testa contro la realtà. Ne sgorga un romanzo incandescente, che deborda spesso nel poema emotivo con incontenibili slanci lirici, tenerezze visionarie sillabate da una bambola psicotica. I centri generativi delle parole si sparpagliano dal cervello alla vagina di due diciottenni, sull'asfalto di città schizoidi come Zurigo, Berlino, Amburgo, nel sistema nervoso di terrificanti animali domestici, nei cessi dei locali pubblici, sulle bobine di un videoregistratore... Imprendibili, divine, demoniache, Demon e Davi non conoscono limiti, sone estremiste del sesso estremo. E la loro adolescenza furibonda prende la parola perché delle parole non si accontenta: la voce narrante di Demon è il demone di un Verbo che stravolge, travisa, trasfigura, perfora la visione.

100 pages, Paperback

First published May 1, 1998

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About the author

Isabella Santacroce

15 books118 followers
Isabella Santacroce, prima di diventare scrittrice, ha frequentato il Dams a Bologna e partecipato ad alcune mostre d’arte a Londra, Parigi, Tokyo e New York. Ha suonato per molti anni l’organo liturgico a Vienna tenendo diversi concerti. Ha esordito giovanissima, appena quindicenne, nella poesia, con alcuni scritti censurati in Italia. L’esordio letterario è a metà degli anni Novanta, con la pubblicazione di Fluo, primo libro della “Trilogia dello spavento”, cui seguirono Destroy e Luminal. Destroy in particolar modo è diventato un caso letterario in Italia e il nome della Santacroce è stato accostato al gruppo dei Giovani Cannibali. Assieme ad alcuni di essi, come Scarpa, Nove, Ammaniti, Brizzi, Ottoneri, Ragagnin, e con Tommaso Labranca e il cantante Garbo, partecipò nel 1997 al progetto per la creazione di un movimento filosofico-letterario, il Nevroromanticismo, che avesse come campo di indagine l’inquietudine dell'esistenza. Nel novembre del 1998 ha pubblicato Kurt Cobain and Courtney Love. Canzoni maledette, una raccolta di traduzioni dei testi delle più rappresentative canzoni dei Nirvana e delle Hole. Conclusa la “Trilogia dello spavento”, Isabella Santacroce cambia il proprio linguaggio, rimanendo fedele ai propri temi e nel 2001 pubblica Lovers. Il nuovo linguaggio adottato nel libro cerca di avvicinarsi il più possibile a una scrittura fatta di suoni, tanto da essere definita dall’autrice una scrittura per il puro sentire. Proprio basata sul suono è stata l’esperienza che l’ha vista protagonista nel 1999 con la cantautrice senese Gianna Nannini. Frutto della collaborazione fu l’album "Aria", uscito il 26 aprile 2002 e il cartone animato "Momo", per il quale la scrittrice ha collaborato ai testi. Zoo è il primo romanzo pubblicato con Fazi Editore, seguito nel 2007 da V.M. 18. Per Rizzoli ha pubblicato Lulù Delacroix nel 2010. Nel 2012 esce per Bompiani Amorino.

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67 (18%)
4 stars
68 (18%)
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105 (29%)
2 stars
82 (22%)
1 star
39 (10%)
Displaying 1 - 22 of 22 reviews
Profile Image for Mattia.
53 reviews9 followers
October 18, 2012
Sono confuso,dopo tanti anni e un paio di riletture non ho ancora capito se è un capolavoro o una solenne vaccata. Tre stelline e mezzo.
Profile Image for Elena letteraturaeturpiloquio.
46 reviews37 followers
March 1, 2013
La sensazione che ho avuto leggendo questo libro è che Isabella Santacroce sia troppo strana per essere davvero così strana. Se sei così strana non puoi essere ancora viva, penso, nè a piede libero.
Ma bando alle ciance, Luminal di Isabella Santacroce è un libro apprezzabile, di sicuro, ovviamente dipende dalla prospettiva in cui si guarda alla storia.
Ad esempio, se l'immagine di due ragazzine pallide ed emaciate vestite di lattex nero, sedute sul pavimento di un bagno, che si tagliano le vene a vicenda e poi fanno sguazzare allegri coniglietti rosa di peluche nelle rispettive pozze di sangue vi esalta, allora questo libro fa per voi. Altrimenti, farete bene a giare al largo.


Ma andiamo per gradi: la prosa di Isabella Santacroce è, quantomeno in questo libro, difficilmente leggibile, è quello che definirei un modo di scrivere ostile al lettore. Sembra proprio che il messaggio che emerge dal suo scritto sia "se vuoi fare lo sforzo di capire cosa sto scrivendo bene, altrimenti cazzi tuoi". Certo, l'incomprensibile può anche essere stimolante. O comunque portatore di significato. Mi spiego meglio: Luminal parla, appunto di due ragazze che fanno uso di questa sostanza (ho fatto le mie indagini: è un anticonvulsivo e calmante, come una benzodiazepina ma molto più potente) e quindi mi balena il dubbio che questa scrittura così confusa che propone di volta in volta immagini sempre più evanescenti e poco chiare voglia "far provare" al lettore la sensazione del Luminal. Sì lo so, l'ho buttata lì.

Questa mia debolissima ipotesi crolla se facciamo entrare in ballo anche gli altri romanzi di Isabella Santacroce: il linguaggio, le immagini, le atmosfere utilizzate in Luminal - così come in buona parte degli altri romanzi - sono un po' ripetitive. I bagni pubblici, i bagni privati, il sangue, l'urina e lo sperma, le paperelle di gomma, i falli di gomma, il sesso consenziente e non, la gente strana, allucinata - c'è una che colleziona sopracciglia..- lasciano la vaga sensazione che non ci è stato detto nulla, in realtà.
Lungi da me insinuare che Luminal sia un romanzo privo di contenuti, sia chiaro. Ho trovato dei passaggi davvero belli e poetici - soprattutto i capitoli in cui la protagonista parla dei suoi ricordi - tuttavia mi chiedo se questi bei contenuti non siano stati impacchettati in modo un po' troppo costruito.
Insomma, un conto è lo stile personale dell' autore che va sempre rispettato, un altro è riuscire a parlare solo - saper parlare solo?- di un ristrettissimo numero di situazioni.

Personalmente mi sono avvicinata ai libri di Isabella Santacroce perchè le atmosfere che mi erano state descritte da chi già conosceva i suoi libri mi avevano intrigato e non poco e, to be honest, i primi due libri che ho letto li ho trovati abbastanza gradevoli - soprattutto Revolver, che ho adorato -, ma arrivata al terzo libro il fatto di ritrovarmi davanti l'ennesima ragazzina sbandata che la dà via come se non fosse sua (citazione del mio gentile consorte, ma lui parlava delle dottoresse del Seattle Grace Hospital) mi fa un po' storcere il naso. Se non altro perchè questa sbandataggine sembra del tutto fine a se stessa.
Solo in rarissimi momenti il modo di essere dei personaggi appare giustificato da motivazioni profonde, come ad esempio in questo passaggio che ho trovato davvero bello, ben costruito e ispirato, nonostante non si discosti dalle solite tematiche santacrociane:


"La TV accesa rovesciava il mondo quella mattina fuori pioveva e io contavo le vene dei miei polsi posandoci sopra spilli premevo per godere dell'apparizione di piccole perle rosse nate-da-succhiare insaporivo la lingua colorandola e così insistevo nella piacevole tortura scoprendomi abile nel gesto sceglievo quelle più spesse e scure in prossimità del palmo incurante delle linee della vita e delle altre mi deliziavo trafiggendomi con cromati aghi che lasciavo verticali infilati per metà dentro come bandierine sulla luna. Fuori pioveva e la TV accesa rovesciava il mondo sul mio polso metallico teso verso il soffitto eroico e mestruo che rigava l'interno del braccio sinistro disegnando nuove vene esterne. Posando in penombra scattai Polaroid per la mia collezione di autolesioni, poi presi il profumo di mia madre e lasciai cadere dentro le gocce di sangue migliori sicura che il vetro blu avrebbe nascosto il mio segreto l'agitai sdraiandomi sul soffice del suo letto a due piazze immaginai il momento dell'uso della fresca fragranza floreale e immaginai il suo collo bagnato di me passeggiare baciato da amanti e immaginai i suoi seni masturbandomi mi alzai toccando la finestra guardai fuori due cani montarsi mentre milligrammi di incoscienza svanivano lasciandomi intravedere l'imperfezione della mia esistenza piansi e chiamai le tenebre."

Isabella Santacroce, Luminal
Milano 2008, ed. Feltrinelli, pag. 15


Senza dubbio un buon prodotto del marketing editoriale che concilia le necessità del dover vendere con un lavoro passabile che solo in alcuni punti raggiunge picchi davvero belli.
Resta solo un interrogativo: è facile costruire una storia "nera", strana, allucinata, parlando di tutte le cose più (moralmente) deplorabili del mondo ma cosa ne sarebbe dei personaggi di Isabella Santacroce senza i loro sex toys, il loro esibito autolesionismo, i loro tacchi a spillo e i loro rossetti sbavati?
Profile Image for Max.
43 reviews
September 9, 2016
Ho letto questo libro nel 1999 durante il servizio militare ... si sono stato uno degli ultimi sfigati a fare la leva obbligatoria. Ho ricevuto elogi dal maresciallo perchè ha visto la madonna sulla copertina e pensava fosse una lettura religiosa ... 'voi ragazzi di oggi state migliorando, leggete libri sulla madonna, bravi è cosi' che si fa ...' Gli volevo dire che il capitolo che stavo appena leggendo descriveva una tizia che si faceva fare fist-fucking in un cesso sporco da uno sconosciuto con mani enormi, ma sono stato zitto e ce l'ho lasciato credere. Forse l'unica cosa che mi ha fatto terminare il libro era proprio il fatto di dover star sveglio tutta la notte a guardare i monitor della caserma e le descrizioni di sesso e droga erano a suo tempo 'interessanti' o quantomeno adrenaliniche abbastanza da tenermi sveglio. Una delle storie è ambientata a Zurigo dove vivo da circa 10 anni ... credo la Santacross sia venuta a Zurigo per lo Streetparade, che è un giorno particolare dove tutti i locali fanno rave fino al giorno dopo, droga a fiumi, pazzi in giro e delirio totale ... ma qualcuno dica alla Santacross che quello è un giorno particolare e Zurigo non è proprio cosi' (non c'è un ca$$ da fare in realta', tutto apre presto e chiude presto) per cui due ragazze andare in giro per locali tutta la notte ... la vedo piuttosto dura.
Profile Image for Scilla.
63 reviews7 followers
February 13, 2021
"Questa è la storia di Davi e Demon". Una premessa che ci fa Demon, l'io narrante del romanzo, e che è pura verità. Queste scarse cento pagine sono tutta la storia di due diciottenni fuggite a Zurigo. Sono scappate insieme - sembrano sempre l'una il riflesso dell'altra - da una quotidianità mediocre in cui si intuiscono i germi di malattie mentali e abusi lascivi già nell'infanzia. Sono scappate dal sole e dalla luce del giorno, che illumina in modo troppo netto, feroce e crudele. Demon e Davi vivono solo di notte, si ricostruiscono un passato leggendario secondo cui sono figlie della luna e si nutrono di Luminal, una droga sintetica che annebbia la mente, ma apre lo spirito alle stelle. Le due ragazze si amano come sorelle, come amiche e come amanti. Lavorano in un locale notturno insieme ad altre coetanee come Denise (tutti i personaggi, a parte qualche minuscola eccezione, hanno nomi che iniziano con la lettera D) che regala loro come animale domestico un pipistrello chiamato Demonia. Attraverso il sesso più sporco, il degrado volontario e la crudeltà più ottusa, affilano la loro anima. Cambiano gli ambienti, ma è il decadentismo dei Poeti Maledetti, della ricerca spirituale nella decomposizione, del "disordine ragionato dei sensi" di Rimbaud che qui invece sfugge proprio di mano.
La storia di Demon e Davi si sposta a Berlino e dopo ad Amburgo, a seguito di un gioco di vendette e omicidi. Sempre nel buio, alla sola luce delle stelle, della luna e dei led. Avrà termine in un parco, quando gli eventi capitolano definitivamente e non lasciano alle ragazze nient'altro che loro stesse: un ultimo banchetto di Luminal, fino all'overdose, e Demon e Davi si espongono alla luce, cercando la fine come due vampiri che non ce la fanno più. Aspettano il sole.
Vi lascio il finale senza troppi scrupoli, perché è scritto tra le righe fin dall'inizio, ma non vi dico nulla sulla seconda parte del romanzo: non è vero che non c'è una trama. Eccome, se c'è. Ma la prosa senza punteggiatura, il flusso di coscienza, la poesia estremizzata e la crudezza di un sesso abusato ogni due righe non rendono facile il compito di andare avanti. Questa è la storia di Davi e Damon, ma va cercata bene, come un sentiero di pillole lasciate cadere nel buio. Sono cento pagine impegnative e in premio ci sono solo sofferenza e delle piccole vite che non decollano. Per me ne è valsa la pena, cerco sempre le cose rotte. Ma facile che non sia la vostra tazza di tè.
Profile Image for Margot.
161 reviews60 followers
November 10, 2013


Questo libro:

è scritto male (no, non è lirismo, è proprio scrivere male, questo)

non vuol dire assolutamente nulla

non è nemmeno abbastanza spesso per fungere da fermaporta.

Isabella Santacroce, mi devi sette euri.
Profile Image for Domenico Francesco.
265 reviews16 followers
September 14, 2022
Forse meno potente e originale di Fluo e Destroy, di cui in sostanza ripete la stessa formula con qualche variante ma rimane un'ottima conclusione all'ipotetica trilogia costituita dai primi tre libri della Santacroce. Anche questo romanzo segue uno stile spezzato e psicotico, cupissimo, pieno di riferimenti culturali e scritto quasi come poesia in prosa. Leggermente meno arrabbiato di Destroy ma più psicologico, con delle descrizioni molto liriche tipiche dell'autrice; allo stesso tempo ci sono numerose sequenze molto violente e sessualmente esplicite le quali anticipano ciò che si paleserà con V.M. 18. Nichilismo e teenage angst anni '90, un'estetica che personalmente non ho mai apprezzato, ma riconosco che Isabella Santacroce riesce a rappresentarla e sintetizzarla alla perfezione.
Profile Image for Daniela Bocci.
26 reviews
January 2, 2023
Non è un libro per tutti, ha uno stile e una forma particolarissimi che probabilmente faranno chiedere a qualsiasi lettore "sto leggendo una cagata o una figata?". Per me ha vinto la seconda: momenti che vanno dal lirico al volgare, giochi di parole, uno stile schizofrenico, sembra un libro scritto sotto effetto di droga. Veramente particolare, non so se mi capiterà di leggere un libro così (se non altri scritti da Santacroce)
Profile Image for monica.
127 reviews
November 18, 2010
Il mio cervello deve essere andato in panne e non me ne sono accorta.. perchè più frasi leggevo di questo "libro" e meno ne capivo il senso..
uno stile di scrittura pessimo.
dei contenuti pressochè assenti.
dei personaggi vuoti e privi di intelligenza.
Qualcuno mi spiega perchè la Santacroce è famosa e i suoi libri vendono?
Profile Image for Manuel.
10 reviews2 followers
Read
December 18, 2022
isabella santacroce è la gemella cattiva di sofia coppola??
April 16, 2024
Primo libro letto di questa autrice, mi ha colpita in maniera negativa, purtroppo, e non sono riuscita a coglierne alcun lato positivo. Il fatto che venga definita in alcune recensioni "poesia" o un tipo di scrittura "poetica" mi lascia veramente esterrefatta. La trama, se non fosse riassunta in copertina, è incomprensibile e le scene eccessivamente spinte, a mio parere, sono veramente troppo. De gustibus.
Profile Image for Riccardo Mainetti.
Author 8 books7 followers
May 31, 2018
Un romanzo ricco di punti fermi, nel senso che questi sono gli unici segni di punteggiatura presenti nel romanzo. A parte le evoluzioni in fatto di lettura per ovviare alla mancanza di punteggiatura all'interno delle frasi l'ho trovato una lettura accattivante che, in più di un punto, mi ha richiamato alla mente "Arancia meccanica" di Anthony Burgess.
Profile Image for Martina D'Oca.
8 reviews1 follower
January 17, 2022
Veloci verso il Globus in taxi senza più rollerblade d'argento vorrei ammaestrare le stelle per deciderne il rientro.
Ancora un attimo donatemi il vostro ardore sacro microscopici fuochi assorbiti dallo schiarire del resto spegnetevi solo al mio dormire perché io vivo della vostra fiamma che nei sogni porto in una notte eterna.
Deve sempre ritornare il mattino?
Profile Image for Rumi.
23 reviews
April 8, 2024
«Ho letto di amori francesi narrati da abili scrittori e in ognuno ho riconosciuto quella debole tensione del desiderio. Desiderio che adoro per la sua vulnerabile esistenza che appare sconvolgendo e svanisce in un battito stanco di libellula. Desiderio che non voglio conoscere perché inquieto come me e io non sono che desiderio e con lui mi annullo.»
7 reviews
July 29, 2021
Tragica musicalità, un flusso continuo di droga e suicidio, di una ricerca infinita d'amore... È violenza, abuso, morte, ma anche calore, desiderio, guardarsi dentro e perdersi.
Profile Image for Ametista.
365 reviews
July 14, 2012
La Santacroce � sangue sgorgante. "Collezionavo autolesioni fotografate. Come emorragie incompiute. Stringevo le carni morbide con elastici dal piccolo diametro. Poi scattavo. Emostatica situazione cercata. Che lasciava segni simili a frustate avvolgenti. Mi regalavo passivamente alle prove cercando differenze tra il soffrire fisico e l'altro soffrire. Il primo lasciava visibili tracce. Il secondo irrigidite espressioni. Un lunded� usai metri e metri di elastico partendo dal collo fino alle caviglie mi strinsi. Tiravo le due estremit� rischiando il soffocamento allentai la presa qualche secondo e poi ripresi fino a sera sdraiata sul letto. Non squill� mai il telefono. Le altre finestre si illuminavano per le ore serali. Alle 20 mi liberai controllando il risultato di visibili tracce segnavano le carni. Alzando lo sguardo sul viso irrigidite espressioni invecchiavano i miei lineamenti. Sentii il bisogno di baci. Di essere baciata tutta. Scesi in strada sopra tacchi alti e sottili schivando il traffico lo attraversai diverse volte da un marciapiede all'altro le auto suonavano frenando. Sentivo il bisogno di baci. Di essere baciata tutta."
Profile Image for Valentina.
504 reviews123 followers
September 24, 2014
Primo libro della ‪#‎SepTubeAThon‬ abbandonato. Sono arrivata a fatica a metà e non perchè mi facesse orrore, ma proprio perchè mi entra da una parte e mi esce dall'altra, tutta colpa del metodo di scrittura che ‪‎Isabella Santacroce‬ ha adottato per questo romanzo. Ho molto apprezzato la citazione a ‪‎Ryu Murakami‬ ed al suo ‪‎Tokyo Decadence‬ (visto che la trama di rifà molto al "mondo" underground violento e decadente), ma a parte questo non ha nient'altro.

Ne parlo su Youtube (SepTubeAThon)al minuto 05:10: https://www.youtube.com/watch?v=0Zkdp...
Profile Image for Claudia☾.
50 reviews
February 25, 2018
Third book of the "Trilogy of Fear", read/ate in a few hours. Isabella is a writer for few, always impeccable. Sex. Milligrams of diva-drug aka Luminal. Rock 'n' Roll. Sex. Atomic-barbies on high heels. Rew. Sex. You named it. Disturbing. Subtle bitter feelings between the lines, a continuous with the two previous books. Loved it. Among my favorites!
Profile Image for miumiu.
21 reviews
January 7, 2024
Isabella Santacroce, cerca di lasciare il segno con le sue “opere” puntando tutto sullo shock-value. La ricetta e’ sempre la stessa: Deviazioni sessuali,soggetti psicotici,supercazzole ogni 4 pagine in cui l’autrice si sforza di mettere insieme frasi senza senso dal tono cupo e disperato che fa molto tumblr 2014. tutto molto ridicolo.🤡
Profile Image for aphs..
91 reviews25 followers
March 1, 2012
Due ragazze che non ho capito se sono idiote o no, dicono cose strane e come animaletto domestico hanno un pipistrello di nome Demonia. Devo continuare?
Profile Image for Roberta.
167 reviews
January 11, 2018
A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto. Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.
Non ho ancora capito se mi è piaciuto o no, se ho veramente capito ciò che ho letto o se ho solo interpretato ciò che volevo.
Di certo la Santacroce non ha uno stile semplice, ed è proprio questo uno dei suoi punti forti.
Displaying 1 - 22 of 22 reviews

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