Scritto nel 1974, Falso movimento riprende il tema goethiano degli anni di pellegrinaggio e apprendistato di Wilhelm Meister e lo condensa nel viaggio dallo Schleswig-Holstein alle Alpi Bavaresi del giovane protagonista, Wilhelm. Durante il viaggio, Wilhelm conosce un vecchio suonatore ambulante e la sua piccola compagna di avventure, Mignon; un’attrice, Therese; Bernhard, svizzero e poeta. Nasce così una piccola comunità che dialoga, monologa, a volte semplicemente cammina in silenzio. E in un confronto scarno, essenziale, si precisa la vocazione del giovane protagonista: diventare scrittore. Per Wilhelm, però, ogni contatto con l’esterno è un ostacolo alla scrittura poiché questa, per non essere falsa, deve rigorosamente escludere ogni immagine che non provenga dall’intimo. Ed ecco animarsi il dibattito tra Wilhelm e i compagni di viaggio che gli rimproverano il suo programmatico distacco, interpretandolo come una fuga dalla realtà. In questo serrato confronto, Handke chiarisce la sua posizione; muoversi fuori da una rigorosa dialettica interno-esterno significa fare un movimento falso, che non coglie l’essenza delle cose. Ecco perché dunque anche il viaggio che Wilhelm ha intrapreso attraverso la Germania è un falso movimento finché resta un viaggio all’esterno e non all’interno di se stessi. E infatti la vocazione di Wilhelm giungerà a realizzarsi nella quiete della Zugspitze, alla fine del viaggio e all’inizio della vita, il movimento vero e tanto atteso.
Peter Handke (* 6. Dezember 1942 in Griffen, Kärnten) ist ein österreichischer Schriftsteller und Übersetzer.
Peter Handke is an Avant-garde Austrian novelist and playwright. His body of work has been awarded numerous literary prizes, including the Nobel Prize in Literature in 2019. He has also collaborated with German director Wim Wenders, writing the script for The Wrong Move and co-writing the screenplay for Wings of Desire.
Das man nachträglich aus einem erfolgreichen Film einen Roman macht, kennt man ja. Das man einfach nur das Drehbuch als „die Geschichte einer filmischen Erzählung“ abdruckt und es als literarische Kunst verkauft, ist mir neu. Ich fand den Film schon nichts sagend mit seinen langen Kameraeinstellungen auf kritisch und verträumt schauende Menschen. Soll eine moderne Version von Goethes Wilhelm Meister sein. Meinetwegen. Mir hat der Text nichts gegeben.
Peter Handke ist ein scharfer Beobachter und brillanter Beschreiber, aber viel zu sehr von sich eingenommen, um auch noch den Humor zu entwickeln, der für eine Umdeutung von Wilhelm Meisters Lehrjahre in eine vergnügliche oder zumindest bezeichnend andere Lektüre nötig gewesen wäre. Typische Leserquälerei der Siebziger Jahre, zum Glück ziemlich kurz.
Handke’s scenario - een bewerking van Goethe’s ‘Wilhelm Meisters Lehrjahre’ - voor de film ‘Falsche Bewegung’ van Wim Wenders uit 1975, met o.a. Nastassja Kinski, Hanna Schygulla en Rüdiger Vogler.
Curiosa di leggere qualcosa del neo vincitore del premio Nobel, credo di essere partita dal libro peggiore. Falso movimento è lo script da cui è stato tratto l'omonimo film di Wenders. Alla difficoltà di leggere una sceneggiatura, si aggiunge uno stile spezzettato e una trama eterea che probabilmente ha più l'obiettivo di evocare che non di raccontare. Lo strano viaggio di Wilhelm e della (altrettanto strana) compagnia di cui si circonda appare fine a se stesso e apparentemente senza scopo. Credo cmq che proverò a leggere altro di Handke, ma pescando dalla narrativa!
«Nella vita non ho mai combinato granché, e spero di continuare così. Una volta all’anno mi faccio male».
Handke si ispira sulla carta a Goethe (di fatto anche a Walser, a mio avviso) per questa sceneggiatura di un film "mitico" degli anni '70 (personalmente mai visto, a parte alcuni spezzoni) e in ogni caso una delle opere più rappresentative del periodo d'oro di Wenders. Quanto al libro, è prevedibilmente scarno e spezzettato e per questo assume il fascino delle opere in parte incompiute, che necessitano della collaborazione del lettore per riempire gli spazi lasciati vuoi dalla srittura. In questo senso, forse più interessante "farsi il proprio film" che guardare quello di Wenders.
ik dacht, ik steun jelinek, ik steun bernhard, tijd om met p.handke eindelijk de oostenrijkse heilige drievuldigheid te vervolledigen. dus ik begon aan dit boek en ik dacht tijdens de eerste paar pagina's dat handke wel een heel filmische stijl heeft tot ik op de achterflap las dat het eerder als een script voor een film van wim wenders met dezelfde titel bedoeld was.
een boekje om in 1 uur door te razen - een goede variant op het klassieke concept: een pretentieus ettertje die zich niet perfect voelt in deze wereld ondergaat een soort van bildung maar toch niet echt en dat alles samen met zijn geimproviseerde crew met enkel obscure en hopeloze figuren
ik vraag mij af wie de tijd en het geld heeft om dergelijke curiosa naar het nederlands te vertalen. want ik ben die personen dankbaar voor de moeite