Gli scienziati sono rimasti turbati dalla loro ultima scoperta sullo scioglimento del “ghiacciaio dell’Apocalisse”

Continua inarrestabile e sempre più veloce lo scioglimento del ghiacciaio dell'Apocalisse: le conseguenze di questo potrebbero essere molto più gravi di quello che già si teme

Il ghiacciaio Thwaites, in Antartide, è uno dei ghiacciai più grandi sulla Terra. È stato ribattezzato “ghiacciaio dell’apocalisse” dagli scienziati, e il motivo è semplice: vista la sua enorme massa ghiacciata, esso rappresenta uno dei fattori che hanno più peso sull’innalzamento del livello dei mari dei prossimi anni.

A causa della crisi climatica in atto e dell’aumento delle temperature medie a livello globale, i ghiacciai di tutto il mondo di stanno liquefacendo in modo sempre più veloce. La Groenlandia, i ghiacciai artici, l’Himalaya e l’Antartide stanno vivendo lo scioglimento più rapido mai registrato nella storia.

Il ghiaccio che si liquefa raggiunge gli oceani e contribuisce all’innalzamento del livello dei mari: più grande è la massa che si scioglie, maggiore sarà la quantità di acqua che finisce negli oceani. I riflettori sono puntati sul ghiacciaio Thwaites proprio per questo.

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Questo ghiacciaio copre una superficie pari a quella della Gran Bretagna: se dovesse sciogliersi del tutto, come si teme, la quantità di acqua liberata provocherebbe un innalzamento del livello del mare di 0,6 metri, secondo gli scienziati.

E non è tutto. Il ghiacciaio si trova all’interno di un gigantesco bacino a bassa quota, attorniato da altre enormi lastre di ghiaccio che potrebbero seguirlo nel processo di liquefazione: se tutto questo ghiaccio dovesse sciogliersi, l’innalzamento del livello del mare supererebbe i tre metri!

Un team di ricercatori ha provato ad analizzare i motivi per cui il ghiacciaio dell’Apocalisse si sta sciogliendo, concentrandosi in particolare sui cambiamenti dei venti che portano acqua più calda nel Mare di Amundsen (vicino al ghiacciaio Thwaites).

Si è osservato come anche la conformazione del ghiacciaio contribuisca in qualche modo al suo veloce scioglimento. Thwaites è come un gigantesco leccalecca, con una parte più grande e una più lunga e sottile che si estende dal continente all’Oceano. È proprio quest’ultima parte, più fragile ed esposta, a rappresentare la minaccia più grave.

La domanda è: se invertiamo questi cambiamenti del vento indotti dai gas serra, questo che effetto avrà? Cosa succederà alla calotta glaciale? Si rigenererà o ci vorranno molti secoli per stabilizzarsi e poi “ricrescere”? – si chiede Paul Holland, uno scienziato del British Antarctic Survey, fra gli autori dello studio.

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Fonti: Nature / The Conversation

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