Il territorio di Mompeo era in antichità abitato certamente dai sabini, collegati con la città di Curi (Cures), che doveva sorgere nei pressi di Corese Terra. Poi, come noto, attraverso varie vicende i sabini si fusero coi romani formando un unico popolo. Anche sulle colline di Mompeo, relativamente vicine all'Urbe e già ben note, sorsero con il tempo le dimore campestri di romani abbienti. Gli avanzi dei monumenti che ancora si vedono testimoniano l’antica esistenza di ville più o meno importanti delle quali non altro resta se non quella parte cui i romani annettevano la maggiore importanza, cioè le conserve d’acqua, gli acquedotti e i locali da bagno. A chi appartenessero queste ville è oscuro. Una vecchia tradizione vuole che qui Fabio Massimo (275-203 a.C.) “cunctando restituit rem”, avesse una villa, cui si riconnetterebbe il vocabolo “Massaccio” ancora conservato da alcuni terreni di Mompeo ed alla quale alluderebbe, secondo il Sestili, Cicerone là ove dice “Villa Fabii Maximi in agro sabino”. Veramente questa ipotesi non è avvalorata da prove inoppugnabili. L’antica credenza poi che il comune di Mompeo, in località Palombara, sorgesse la villa di Gneo Pompeo ha prove molto più sicure, tra le quali quella maggiore linguistico fonetica. Del resto valore probatorio ha l’interpretazione fatta dal Barbiellini-Amidei delle lettere P.L. che figurano nella lapide che il Marocco vide sulla facciata nord della grande tomba della Palombara. Non senza ragione però i romani illustri scelsero a loro dimora questa parte della Sabina. Oltre la vicinanza di Roma, il clima salubre, il suolo fertile, le acque abbondanti, parlava loro il ricordo di un’antichissima città sabina, la quale dopo la vicina Curi era la più viva e palpitante alla loro memoria : era il ricordo dell’antica Regillo, la patria di Atto Clauso (310 a.C. “per i romani Appio Claudio”) per la cui venuta a Roma “Claudia nunc diffunditur et tribus et gens per Latium, postquam in partem data Roma sabinis”. I quali sabini contribuirono non solo materialmente ma più moralmente alla fortuna e gloria di Roma. Sempre religiosi, probi, frugali, conservatori ed aristocratici di fronte ai latini innovatori e democratici. È tradizione che nel territorio di Mompeo sorgesse l’antica città di Regillo e infatti la principale via del paese era denominata Corso Regillo. Ora porta questo nome la piazza dinanzi alla Chiesa e la circonvallazione.