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"Il raffreddore del papà" contro "Il raffreddore della mamma"

WAVEBREAKMEDIA LTD VIA GETTY IMAGES
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Gli uomini sono grandiosi.

Prendete mio marito, ad esempio. È un padre ed un partner fantastico. Lavora sodo per me e per i bambini ogni giorno. Riesce a fare cose in cui io sono totalmente incapace come sistemare gli elettrodomestici, sapere quale tipo di benzina va bene per il tosaerba e schiacciare insetti senza tremare. E poi c'è la mia preferita: è imbattibile quando tutta la famiglia si becca un virus gastrointestinale.

Quando si tratta di vomitare io inizio a dare di matto, ma per fortuna mio marito no. Ha passato innumerevoli notti a fare da assistente "al secchio" perché sa quanto mi disgusti farlo. Ho saputo che anche tanti altri uomini lo fanno.

Ecco perché resto così perplessa di fronte alla reazione maschile al raffreddore comune.

Gli uomini riescono a gestire il vomito senza battere ciglio, ma appena iniziano a tirare su col naso è meglio stare attente. Per esplorare questo fenomeno più da vicino, ho ritenuto utile paragonare "Il raffreddore dell'uomo" e "Il raffreddore della mamma": due disturbi apparentemente simili ma con esiti molto diversi.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 1:

L'uomo torna a casa dal lavoro e si accascia sulla poltrona reclinabile.

"Giornata lunga?" chiede la moglie ignara.

"Mi sono sentito malissimo tutto il giorno" risponde lui. Poi aggiunge quelle sei paroline che scatenano la paura nel cuore di ogni donna:

"Credo mi stia venendo il raffreddore"

Il raffreddore della mamma, giorno 1:

La mamma si accorge di avere la gola un po' irritata. Emette un sobrio lamento, poi continua con la sua giornata.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 2:

L'uomo invia un messaggio a sua moglie per chiederle se ci sono farmaci per il raffreddore in casa. Lei non ne è sicura. Lui le scrive di nuovo per dirle che rientrerà più tardi: deve fermarsi in farmacia dopo il lavoro. Quando lei replica con un semplice "Ok" lui scrive ancora una volta per domandarle se, per caso, può passarci lei in farmacia perché è davvero a pezzi.

Il raffreddore della mamma, giorno 2:

Ha ancora la gola irritata. Inizia a venirle la tosse. Va avanti con le incombenze della giornata.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 3:

Fa fuori un'intera scatola di fazzoletti perché gli cola il naso. Chiede alla moglie di controllargli la temperatura tre volte. Quando lei dice che è fresco come un cetriolo, lui sbuffa sdegnato perché convinto di avere la febbre. Poi si rintana sotto quattro strati di coperte per dimostrare la sua tesi.

Benché i suoi frequenti gemiti già segnalino alla moglie quanto stia male, i promemoria più efficaci restano le costanti richieste: un tè caldo per alleviare il mal di gola, miele e limone per la tosse, un cuscino termico perché... gli fa male tutto! Fazzolettini per il naso sempre gocciolante, un'altra coperta perché quattro sono ancora poche, il termometro per misurare di nuovo la febbre ("Guardami, sto sudando! No, non posso togliermi le coperte di dosso, sto gelando!), brodo di pollo fatto in casa (ma solo con la ricetta di sua madre), ecc.

Il raffreddore della mamma, giorno 3:

La tosse continua e il raffreddore inizia a farsi strada nel suo naso. Si caccia in borsa una confezione da viaggio di fazzoletti e va avanti con la sua giornata.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 4:

Ha superato la notte solo grazie alle benevolenza di Dio ed al Nyquil, prodigio della medicina moderna. È opportuno prendere un giorno di malattia: alzarsi comporterà di certo la morte immediata. Ma anche restando a letto è convinto di non avere buone probabilità.

Passa la giornata delirando nel sonno, desiderando che sua moglie sia lì a prendersi cura di ogni sua esigenza e strisciando (nel vero senso della parola, camminare è fuori discussione) verso la cucina per procurarsi nutrimento e altri farmaci.

Il raffreddore della mamma, giorno 4:

La sveglia suona dopo una notte insonne. Lei accarezza debolmente il pensiero di chiamare a lavoro per restarsene a letto. Poi si ricorda della scadenza del progetto, del pranzo da preparare, del bucato che aspetta accanto alla lavatrice e delle attività extrascolastiche dei bambini. Così si alza, prende una compressa antinfluenzale e porta avanti la sua giornata.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 5:

Il precedente giorno di riposo sembra averlo riportato in vita. Sebbene si senta ancora a pezzi, ha un po' di energia in più ed è in grado di andare a lavoro. Ma sul finire della giornata è completamente stremato. Passa la notte sul divano e monopolizza il telecomando sonnecchiando fino all'ora di andare a letto.

Il raffreddore della mamma, giorno 5:

Si sveglia sentendosi un po' meglio rispetto al giorno prima, poi porta avanti il resto della giornata.

Il raffreddore dell'uomo, giorno 6:

Si sta rimettendo, lo sente. È ancora esausto alla fine della giornata, ma è in via di guarigione senza dubbio.

Il raffreddore della mamma, giorno 6:

Si sente decisamente meglio oggi, così tanto da dire a suo marito quanto sia felice che il raffreddore stia passando.

Lui la guarda stupito: "Avevi il raffreddore?"

Ehi mamme so che ci piace comportarci da soldati , ma è bello anche sostenersi a vicenda. Unitevi a me sul blog Oh, Honestly per ricevere il necessario incoraggiamento.

Questo blog è stato pubblicato su HuffPostUsa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo.

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