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Uova, Pasqua, sorprese e pacchi

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Racconta wikipedia che la tradizione dell'uovo decorato con sorpresa dentro è dovuta "all'orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria; per l'occasione l'orafo creò un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d'oro. La fama che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì anche a diffondere la tradizione del dono interno all'uovo."

Non ricordo bene quando io abbia iniziato ad essere consapevole del fatto che dentro alle uova di Pasqua ci fossero le sorprese. E non ricordo nemmeno quando abbia iniziato a compare le patatine per la sorpresa cosa che mio figlio ha iniziato a fare da poco. Ricordo però le sorprese dentro ai fustini di detersivo (lo so, per i millenials questo è dettaglio incomprensibile) e che ai tempi in cui ancora esistevano i cataloghi postali (e poi sembra che comprare online sia 'sta grande novità) ce n'era uno in cui si poteva acquistare un pacco sorpresa. Pacco. Non a caso. Pacco è la parola che si usa per descrivere non solo l'imballaggio e il contenitore di una spedizione, ma anche una fregatura.

Se fossi in classe, andrei per alzata di mano: quanti di voi hanno mai trovato una sorpresa nell'uovo di Pasqua di cui non vi siete dimenticati nel giro di cinque minuti? In mancanza del dato tangibile delle braccia contabilizzabili, devo affidarmi all'immaginazione e alla presunzione e così scelgo di pensare che siamo in tanti ad essere stati fregati nelle nostre aspettative di trovare un gioiello in oro e diamanti o la chiave di una BMW dento al costosissimo uovo di cioccolata mediocre comprato al supermercato. Insomma 'sta sorpresa finiva sempre nel cassettobuconero dove si tengono le cose che non si vogliono buttare subito e si aspetta a farlo solo quando (e se) si trasloca.

Un'amica mi raccontò che passò diversi mesi in chat con un tale che le aveva mandato qualche sua foto ma non troppe (perché la norma vuole che se sei figo ti fai tanti selfie altrimenti fai tante foto a panorami di vario genere): "secondo me è fighissimo e non lo vuole dire" mi disse, "mette sempre un sacco di enfasi sulla personalità, l'interiorità, e il conoscersi e poi scrive da Dio". Dio, Pasqua, sorprese. Appunto. Dopo i fatidici mesi si scoprì che le foto erano di un non troppo noto tennista spagnolo, famoso abbastanza da avere foto ovunque (chi non le ha di questi tempi) ma non tanto da essere riconosciuto. Lui, lo scrittore divino era banalmente brutto. Ecco, la sorpresa dell'uovo, non a caso simbolo di rinascita.

In base ad alcuni studi (per esempio gli autori di pshycology of hope) pare che chi ha punteggi minori nella misurazione della speranza siano in genere le persone meno educate, di basso livello sociale e di razza non caucasica. Insomma per farla breve, parrebbe che tanto meglio stai, più speri. E speranza e sorpresa sono associate. La speranza che ogni volta nell'uovo ci sia qualcosa di carino porta a comprare altre uova. La speranza che in chat succeda qualcosa di inaspettato e piacevole porta a chattare di continuo. La speranza che qualcuno o qualcosa arriverà a salvarti (da te?), porta a delegare il tuo destino ad altri: Dio, uovo o finto tennista.

Così mi chiedo ora che tante uova di cioccolato saranno aperte quanti bambini e bambine saranno delusi nel trovare sorprese dimenticabili nel giro di tre secondi netti. Oggetti che vanno direttamente nella categoria spazzatura nuova di pacca. Ciononostante continueremo a comprare uova più per il gusto della sorpresa che per il gusto della cioccolata. Il piacere infatti è dato non dalla sorpresa, ma dalla ricerca della sorpresa. Dallo sperare e sognare che questa volta, il figo che scrive da Dio sarà il compagno perfetto a cui delegare l'acquisto di uova di cioccolata al supermercato per i bimbi che ci vogliono trovare dentro la bicicletta. In un mondo dove non c'è da scappare da fame, epidemie, tortura e dittatura, c'è l'arroganza di sperare che l'universo congiurerà solo per te e solo per farti stare ancora meglio. E in fondo, credere che qualcuno si occuperà dei nostri sogni e di avverarli è sì infantile ma terribilmente seducente (il potere della delega) e questo sì è segno di vita che rinasce ad ogni apertura di pacchetto di patatine.

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