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Politica

Brexit più lontana: adesso la May dovrà spiegare i termini dell'uscita dall'UE

AFG
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Non vi sarà alcuna Brexit se prima non arriverà il via libera dal Parlamento inglese. È questo quanto ha stabilito l'Alta Corte britannica accogliendo un ricorso di un'imprenditrice che ha sostenuto davanti ai giudici come la Gran Bretagna non potesse lasciare l'Unione europea se prima non ci fosse stata una consultazione dell'assemblea legislativa. Perché?

Il teorema, che ha ritenuto valido anche l'Alta Corte, è che senza questo passaggio si violerebbero gli accordi con i quali il Regno Unito ha aderito alla Comunità europea. Ovviamente i sostenitori della Brexit non sono d'accordo con i giudici e la primo ministro Theresa May ha già annunciato che ricorrerà a sua volta contro la sentenza dell'Alta Corte britannica.

Una vera e propria partita a scacchi con in palio il futuro dei cittadini inglesi. Ammetto che il pronunciamento dei giudici non mi ha stupita. Fin dall'inizio di questo passaggio storico e delicatissimo per l'Unione europea, avevo sostenuto sia con i miei colleghi del Gruppo S&D, sia in commissione Affari Costituzionali quanto fosse vincolante il passaggio alla camera dei Comuni e a quella dei Lord dove Theresa May dovrà spiegare che tipo di Brexit vorrà realizzare.

Evidentemente chi sosteneva che bastasse la posizione del Governo perché il Parlamento aveva già approvato la legge sul referendum si sbagliava! La Corte ha deciso giustamente che non basta un referendum consultivo! Ora dovranno essere i parlamentari a decidere se una piccola maggioranza di cittadini inglesi potrà prendere una decisione anche per scozzesi e irlandesi che si sono pronunciati contro la Brexit.

Dopo che il Parlamento darà, se lo farà, mandato al Governo per trattare l'uscita, sono convinta che lo stesso risultato delle trattative dovrà essere sottoposto al voto parlamentare. Se decideranno di uscire, la soluzione giusta potrebbe essere il modello svizzero, cioè un accordo tailor-made per restare nel mercato unico con libera circolazione dei lavoratori con qualche temperamento.

Insomma la Brexit è ancora lontana e vedremo come gestirà la situazione la primo ministro inglese. Un dato certo però lo abbiamo: gli ultimi sviluppi hanno dato ossigeno alla finanza britannica che ha visto il rialzo della sterlina e non è un caso che nelle ore passate anche Jeremy Corbyn sia uscito allo scoperto sfidando Theresa May sui termini della Brexit.

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