Vallesaccarda

VALLESACCARDA

Nella valle ai piedi della città di Trevico sorge Vallesaccarda, che si estende attorno al massiccio di Trevico dal territorio campano fino ai confini pugliesi. Circondato dalle valli dell’Ufita, del Calaggio e dal torrente Fiumarella, si caratterizza per una posizione strategica da un punto di vista naturalistico. Numerose le sue sorgenti d’acqua e i boschi. Il borgo di Vallesaccarda ha seguito fin dalle sue origini le vicende storiche e feudali del vicino comune di Trevico.
Nella seconda metà del XIV le incursioni di briganti e le violente scosse telluriche portarono alla nascita di comunità  territoriali ulteriori e distaccate da Trevico, tra le quali Vallesaccarda, denominata nel 1515 Vasacarda, poi Vade Saccarda nel 1586, fino all’attuale Vallesaccarda a partire dal 1700. Altra ipotesi quella sostenuta da Rocco Toto, che farebbe derivare tale nome dalla presenza dei longobardi durante l’alto medioevo, in quanto molto diffuso tra nomi ed aggettivi longobardi, era il suffisso “ard”, presente nella seconda parte del nome.
Le scoperte archeologiche del territorio testimoniano una presenza abitativa già in epoca romana.
Ruderi di case rurali romane si trovano nelle località Mattine, Civita e Monte Mauro, nei pressi delle antiche vie di comunicazione che collegavano la strada Aurelia-Aeclanensis alla diramazione al Regio Tratturo, per poi risalire fino alla via Traiana. Nel primo libro de “Le Satire” vi è infatti una testimonianza del poeta latino Quinto Orazio Flavio che descrive la sosta presso una locanda identificata con la locanda “Taverna delle noci”, presso l’allora Trevici, oggi facente parte dell’area di Vallesaccarda. Era il 37 a.C. e il poeta era in viaggio verso Brindisi per una missione diplomatica, in compagnia di Mecenate e Virgilio. In seguito alla crisi imperiale romana, la pacifica popolazione locale, che per anni aveva vissuto nelle caratteristiche ville rustiche dell’Ufita e della Fiumarella e dei centri principali di Aeclanum e Fioccaglie, fu attaccata dai popoli barbari tramite quelle stesse aree fluviali che per secoli erano state utilizzate dagli autoctoni per raggiungere i monti circostanti.
Nel territorio di Vallesaccarda, cerniera di comunicazione tra mari e monti, tra l’Adriatico e il Tirreno, natura ed architettura si fondono in un unico meraviglioso panorama naturalistico dove flora e fauna sono tutelate dalle normative internazionali, per la loro bellezza e il paesaggio   caratterizzato da dolci pendii e terreni argillosi. L’area comprende una parte della superficie comunale, quella attraversata dal torrente Fiumarella e dai boschi, inclusa nella zona di protezione speciale dei Boschi e Sorgenti della Baronia. Caratteristica dei luoghi l’orchidea italica, dalla fioritura spontanea. Nel ‘700, il territorio si raccoglieva attorno alla piccola Chiesa dell’Immacolata, dove ancora oggi sono soliti radunarsi i pellegrini. In località Taverna delle Noci è presente invece la Chiesa San Giuseppe. La gastronomia locale offre verdure di stagione in estate – cicoria, scarola, boraggine, sivoni – e legumi e farinacei d’inverno. Sono proprio i legumi a costituire il pezzo forte della tradizione. Tra la pasta fresca e fatta in casa si ricordano i paccheri di Baronia, gli ziti accompagnati dal ragù, e i trilli, solitamente conditi con le noci. Squisiti i dolci: tra tutti i panzarotti con le castagne e le zeppole di miele.

Rinomata la millefoglie di crema e visciole.

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