La bandiera tricolore copie oggi 227 anni. Verde, bianco e rosso sono i colori che da più di due secoli simboleggiano e rappresentano il nostro Paese, grazie ad una decisione presa nella Repubblica Cispadana. “Un simbolo che conserva e custodisce la nostra storia e le nostre radici“, ha scritto Giorgia Meloni su X, per celebrare l’anniversario del vessillo italiano, tra i più conosciuti in tutto il mondo.
Simbolo ineguagliabile della nostra Nazione, ormai esportato in tutto il mondo, vessillo di cultura, qualità e tradizioni che pochi altri Paesi hanno la possibilità di dimostrare. Ben 227 anni fa il Tricolore vedeva la luce ma nonostante il tempo, i cambiamenti e le fratture, è rimasto il simbolo unico ed inimitabile dell’Italia.
La storia del tricolore italiano
Il Tricolore italiano nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso“. Un decreto che farà storia e che dopo 227 anni viene ancora ricordato come causa della nascita della bandiera nazionale italiana.
La scelta di creare una bandiera a tre fasce, ognuna di un colore diverso, deriva da una consuetudine dell’epoca iniziata dai francesi. Le diverse repubbliche di ispirazione giacobina, a seguito delle continue vittorie delle armate napoleoniche, decisero di adottare una bandiera che imitasse quella francese, quindi a tre colori, ovviamente diversi da quelli originali. L’Italia non fu quindi da meno e decise di allinearsi agli altri Stati, adottando un vessillo tricolore.
La scelta dei colori non è stata complessa, a seguito della decisione di adottare quelli tipici dei vessilli della Legione Lombardia: bianco e rosso come i colori dell’antico stemma comunale di Milano e il verde delle uniformi della guardia civica milanese. Al centro della fascia bianca era poi presente lo stemma della Repubblica: un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.
Quando nel 1861 l’Italia fu unita, per consuetudine si decise di mantenere la Bandiera tricolore, anche senza un’apposita legge che la rendesse il formale vessillo nazionale. Proprio questa mancanza spinse altre regioni a realizzare bandiere diverse, per cui nel 1925 vennero definiti per legge i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato. Solo il 19 giugno 1946, un decreto legislativo presidenziale stabilì quale dovesse essere la forma definitiva della Bandiera italiana: “La bandiera della repubblica è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni”.
Le dichiarazioni di Sergio Mattarella
“La Costituzione afferma, con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese. In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell’uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni” ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota dedicata alle celebrazioni del vessillo nazionale, in cui si dice “orgoglioso” del simbolo tutto italiano e dei valori e gli impegni che esso porta con sé.
“Del Tricolore, patrimonio di storia e cultura, andiamo giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell’impegno di rendere vivi i valori della Costituzione. Viva il Tricolore, viva la Repubblica” ha proseguito il Presidente, in un discorso patriottico che non può non essere tipico di una giornata come questa.
Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è unita al grido di orgoglio e vitalità che ha accompagnato questo anniversario, scrivendo su X:”Viva la Bandiera italiana. Viva l’Italia“. Allo stesso modo anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è unito alle celebrazioni con un post su X che recita: “Nel 1979 la Bandiera tricolore viene scelta come vessillo della Repubblica Cispadana. Da allora, verde, bianco e rosso sono il felice simbolo dell’unità nazionale e parte integrante della nostra identità“.