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Atlante, colui che regge il peso del mondo

Perché l’atlante geografico, la catena montuosa dell’Atlante e la prima vertebra cervicale si chiamano così? Si narra che una volta l’eroe Eracle, dovendo assolvere alla sua 11esima fatica, si offrì di reggere la volta celeste al suo posto, se Atlante avesse raccolto per lui...

Atlante, colui che regge il peso del mondo

Atlante, un nome per tanti significati. Eh già! Si pensi che con questo vocabolo si indica l’atlante, inteso come volume che raccoglie le carte geografiche, ma anche la prima vertebra cervicale (C1) della colonna vertebrale, così come la catena montuosa, “Massiccio dell’Atlante” appunto (che si estende per circa 2500 km nell’Africa nord-occidentale attraversando Marocco, Algeria e Tunisia). Perché tutti questi elementi prendono lo stesso nome? La risposta ancora una volta è nel mito. Figlio del titano Giapeto e della oceanina Climene, Atlante era anch’egli un titano (i titani erano esseri giganteschi e fortissimi, e appartenevano alla prima generazione degli dèi) e reggeva sulle sue spalle la volta celeste; di qui l’espressione che si usa ancor oggi “reggere sulle spalle il peso del mondo”. In realtà questa funzione era più che altro una sorta di punizione da parte di Zeus, perché i titani avevano cercato di assediare e impadronirsi dell’Olimpo. Si narra che una volta l’eroe Eracle, dovendo assolvere alla sua 11esima fatica, si offrì di reggere la volta celeste al suo posto, se Atlante avesse raccolto per lui i pomi d’oro che crescevano nel giardino delle Esperidi (figlie dello stesso Atlante); tuttavia il titano, una volta liberato, non aveva molta voglia di ritornare per l’eternità al suo ingrato compito, per cui Eracle dovette svincolarsi con uno stratagemma: chiese al titano di reggere solo un altro momento il mondo perché aveva bisogno di sistemarsi meglio e mettersi qualcosa sotto le ginocchia, dopodiché fuggì via. Secondo un’altra versione del mito, successivamente Atlante fu pietrificato da Perseo che lo costrinse a guardare la testa di Medusa per punirlo del fatto che precedentemente non aveva voluto ospitarlo; così Atlante si trasformò nell’omonimo massiccio montuoso che di lui attualmente porta il nome. Ecco spiegato un significato. Mentre la prima vertebra cervicale si chiama così – come potete ora facilmente dedurre – per similitudine, in virtù del fatto che regge il cranio, così come Atlante reggeva la volta celeste. Infine il comune nome attribuito all’atlante geografico deriva dal fatto che l’immagine di questo titano era rappresentata sulla copertina della più famosa raccolta cartografica realizzata nel 1595 da Gerardo Mercatore (Gerhard Kremer); successivamente ogni raccolta simile prese il nome da quell’immagine in copertina che era rimasta impressa nella memoria collettiva.

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Alba Subrizio

Alba Subrizio
«E quel giorno che ha potere solo sul mio corpo e su null’altro, ponga pure fine, quando vorrà, alla mia vita. Con la miglior parte di me volerò eterno al di sopra degli astri e il mio nome non si potrà cancellare, fin dove arriva il potere di Roma sui popoli soggiogati, là gli uomini mi leggeranno, e per tutti i secoli vivrò della mia fama…». Così Publio Ovidio Nasone conclude il suo capolavoro “Le Metamorfosi”; sulla scia del grande Sulmonese. E, allora, eccomi qui a raccontarvi di miti, eziologie e pratiche del mondo antico… che fanno bene anche oggi.

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