In una nota, Vigilante smentisce le affermazioni della sua assistita e ribadisce che «come peraltro dichiarato da lei stessa in più occasioni, la scelta di rendere pubblica la vicenda fu sua ed io mi sono limitata ad assisterla, come era mio dovere professionale. Pur dispiacendomi per la sua vita attraversata da brutti episodi, è evidente che il comportamento della signora D'Addario mi obbliga, come le ho già comunicato telefonicamente, ad assumere ogni conseguenza sul piano del rapporto professionale, essendo venuto meno il rapporto fiduciario».
Cicchitto: se è vero, c'è un complotto. «Se quello che racconta Patrizia D'Addario è vero, è allora evidente che c'è stata una macchinazione intorno a Berlusconi - Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera dei deputati - Quello che viene raccontato oggi su Libero è molto inquietante. D'altra parte D'Alema, che notoriamente gode di grandi capacità divinatorie, parlò in anticipo di "scossa"».
Napoli (Pdl): si riapre il caso. «I pm della Procura di Bari ritengono di sentire ancora la signora Patrizia D'Addario? - si chiede il deputato del Pdl Osvaldo Napoli - Le accuse da lei lanciate al suo avvocato sono o no materia per aprire un fascicolo per minacce e intimidazioni? Santoro la chiamerà ancora in televisione? Oppure il grande network del fango non sa che farsene della verità e vuole evitare di ritrovarsi sputtanato dalle sue stesse menzogne?. Una cosa è certa: dopo l'intervista della signora D'Addario a Libero si apre un problema giudiziario. La Procura di Bari non può aspettare un minuto in più senza convocare la signora D'Addario, per mesi icona se non addirittura eroina della sinistra nell'aggressione senza quartiere a Silvio Berlusconi, e chiarire le cose che rimangono da chiarire: e sono moltissime. Quella Procura ha dato la stura a una stagione di veleni mediatici e ha il dovere oggi di fare chiarezza su ciò che è realmente accaduto. Se non lo fa, il Csm, se ancora esiste, non può non procedere per omissioni d'atti d'ufficio nei confronti dei magistrati di Bari».
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