Alla scoperta della "Pororoca", la gigantesca onda che risale il Rio delle Amazzoni

La gigantesca onda di marea che dall'Atlantico risale il corso del Rio delle Amazzoni per oltre 13 km è maggiormente frequente nei mesi di febbraio e marzo, quando solitamente il Rio degli Amazzoni raggiunge la sua massima portata dopo le abbondanti piogge che cadono sull‘umido bacino amazzonico.

Si tratta di un'onda di marea capace di risalire il Rio degli Amazzoni per oltre 13-14 km, riuscendo a scorrere al di sopra della forte corrente generate dall’immensa mole d’acqua dolce, carica di detriti di ogni genere (fanghi, limi, sabbie), che si depositano sul fondo dell’oceano Atlantico equatoriale.

Con il nome di “Pororoca” viene indicata una grande onda di marea che periodicamente riesce a risalire le foci del Rio delle Amazzoni, inoltrandosi per oltre 13-14 km, riuscendo a scorrere al di sopra della forte corrente generate dall’immensa mole d’acqua dolce, carica di detriti di ogni genere (fanghi, limi, sabbie), che si depositano sul fondo dell’oceano Atlantico equatoriale.

Si tratta di un fenomeno molto affascinante, ormai ben conosciuto in tutto il mondo. Il termine “Pororoca” deriva dalla lingua indigena Tupi (i discendenti delle antiche popolazioni che abitavano lungo le foci del Rio delle Amazzoni), e significa “grande rumore distruttore“, visto il notevole boato che l‘accompagna e i numerosi detriti (in genere tronchi d‘albero) che spinge oltre la foce.

Come si origina?

Questo incredibile fenomeno si origina ogni qual volta che le acque dell’oceano Atlantico affluiscono all’interno del grande bacino idrografico sud-americano, per effetto dell‘alta marea, nei periodi di luna nuova e luna piena. Particolarmente frequente nei mesi di febbraio e marzo, quando solitamente il Rio delle Amazzoni raggiunge la sua massima portata dopo le abbondanti piogge che cadono sull‘umido bacino amazzonico, tra l‘autunno e l‘inverno boreale, al passaggio verso sud dell‘ITCZ (“fronte di convergenza intertropicale“).

In pratica si tratta di un vero e proprio “mascheretto”, cioè un fronte d’onda ben pronunciato che risale l’estuario di un grande fiume, a seguito dell’ingresso dell’alta marea, nei periodi di luna nuova o luna piena, che spinge le acque del mare contro la corrente del fiume, riuscendo a sopraffarla con la formazione di questa onda, che in alcune aree del pianeta, come per l’appunto nel delta del Rio degli Amazzoni, può raggiungere altezze considerevoli.

Ogni qual volta che si instaura l’alta marea una grande massa d’acqua marina si dirige verso l’estuario del fiume (spinta dalla marea) e lo risale. Quando la velocità dell’onda di flusso, penetrata per diversi chilometri sull’entroterra, rallenta fino a muoversi più lentamente della corrente (o onda di riflusso), si crea bruscamente una grande onda che tende prima a crescere in altezza per poi iniziare a piegarsi, allungandosi verso il letto del fiume.

Tale onda può diventare veramente molto alta, specie se in presenza di forti venti o bassi fondali, coperti da un denso strato di detriti fluviali.

Va ricordato che l’onda di marea che risale l’estuario del Rio degli Amazzoni ha un impatto distruttivo sulle foreste di mangrovie che caratterizzano l’area dell’ampio delta

Il fenomeno molto amato dai surfisti

Per le caratteristiche appena enunciate l’onda della “Pororoca” è molto popolare tra i surfisti. Spesso, proprio in previsione della sua formazione, si organizzano delle gare che richiamano surfisti e appassionati di sport acquatici provenienti da tutto il mondo. Dal 1999 si tiene una competizione annuale di surf a Saò Domingos di Capim. Nel 2003 il surfista brasiliano, Picuruta Salazar, ha cavalcato la “Pororoca” per una lunghezza di 12,5 chilometri e per un tempo complessivo di 37 minuti. Si tratta dell’attuale record, finora rimasto imbattuto, nonostante i molteplici tentativi.

Ma per cavalcare questo tipo di onda bisogna avere tanta esperienza. Difatti, surfare la “Pororoca” può essere molto pericoloso, visto che durante la risalita dal delta l’onda trasporta numerosi detriti, in genere tronchi d’albero, letteralmente tranciati dalla foresta.

Va ricordato che l’onda di marea che risale l’estuario del Rio degli Amazzoni ha un impatto distruttivo sulle foreste di mangrovie che caratterizzano l’area dell’ampio delta, penetrando con varie ondate che possono inondare ristretti lembi di foresta, sradicando alberi, anche di grande fusto. La “Pororoca” è molto temuta anche dalle popolazioni locali, visto la sua forza distruttiva, che spesso è in grado di cagionare dei danni pure nei piccoli villaggi che si affacciano lungo il corso del grande fiume.

Dove si formano fenomeni analoghi nel mondo?

Oltre al Rio degli Amazzoni un “mascheretto” rilevante, come la “Pororoca”, si origina nell’estuario dell’Orinoco. Qui però invece il fenomeno è meglio conosciuto con il nome di “Macareo”. Spesso il “Maracareo”, nella sua risalita dell’Orinoco, provoca delle inondazioni nelle zone attorno agli argini.

Ma grandi “mascheretti” si formano alle foci del fiume Oiantang, in Cina, con altezze superiori ai 4-5 metri. Oltre alle foci del Rio degli Amazzoni grandi “Mascheretti”, con la formazione di fronti d’onda alti diversi metri, si verificano anche nel fiume Severn, in Gran Bretagna, e nel Brahmaputra.

Un particolare “mascheretto”, unico al mondo, si sviluppa nella Baia di Fundy, in Canada, dove la particolare morfologia delle coste ad imbuto e il fondale basso, unito alla forte marea che entra dall’oceano, generano un’onda veramente alta che si spinge fin dentro all’insenatura.