Rebus Mercato delle Erbe: "Lavori, noi restiamo dentro"

Gli operatori dettano le condizioni all’amministrazione in vista del restyling "La forza commerciale è data dallo stare insieme, ora abbassate i canoni".

Rebus Mercato delle Erbe: "Lavori, noi restiamo dentro"

Rebus Mercato delle Erbe: "Lavori, noi restiamo dentro"

"Tutti dentro". Non è né il titolo di un film poliziesco né uno slogan populista, quanto la soluzione scelta dagli operatori del Mercato delle Erbe di Ancona: vogliono restare all’interno della storica struttura mercatale in centro durante l’intervento di recupero in procinto di partire in rispetto delle tempistiche della progettualità legata al Pnrr. Si è appena conclusa la fase di confronto con il Comune di Ancona e gli operatori per quanto concerne la collocazione temporanea degli esercenti nei due anni di lavori che riguarderanno il Mercato delle Erbe Centrale.

Nell’ultima riunione del 5 dicembre scorso con due delegazioni di agricoltori e operatori, erano presenti l’assessore Angelo Eliantonio, l’assessore Stefano Tombolini, i tecnici e la ditta vincitrice dell’appalto. La Cna di Ancona ha organizzato una serie di riunioni con lo scopo di decidere tra le due soluzioni messe in campo dal comune di Ancona in merito ai collocamenti temporanei.

Tra le due soluzioni una maggioranza schiacciante degli operatori ha scelto la soluzione ‘tutti dentro’, in pratica richiedendo di rimanere dentro la struttura in contemporanea con i lavori. Soluzione ritenuta più adatta alla vita mercatale che si fonda sul principio dell’unitarietà del mercato. L’amministrazione, nello specifico la direzione lavori pubblici, aveva avanzato anche delle proposte, dedicate a tutti i settori merceologici, per concedere spazi esterni temporanei: il bar in un locale di via Matteotti e le varie aree di vendita tra via Magenta e un locale vuoto in corso Mazzini.

Preferita invece la soluzione conservativa: "La forza commerciale del mercato è data dall’insieme delle attività presenti che permettono alla clientela di operare una scelta ampia e variegata di prodotti alimentari: frutta, verdura, carne, pesce, salumi, formaggi e così via. La scelta degli operatori è stata dettata dalla volontà di preservare l’unitarietà del mercato delle erbe come punto caratterizzante – è il commento di Andrea Cantori, segretario della Cna di Ancona –. Riteniamo che le richieste avanzate all’amministrazione comunale siano del tutto legittime e ragionevoli e servano a far si che le possibili ripercussioni dei lavori non abbiano un impatto devastante sugli operatori. Speriamo che l’amministrazione possa accogliere anche l’ultima delle nostre richieste, quella inerente i canoni e attendiamo quindi la nuova convocazione dell’assessore Eliantonio per discuterne".