Il saluto a Corradini meccanico del mito

Affollata la chiesa di San Giovanni Neumann con amici, ex colleghi e tanti ex piloti, da Ivan Capelli a Andrea Bertolini e Beppe Schenetti.

Il saluto a Corradini meccanico del mito

Il saluto a Corradini meccanico del mito

di Leo

Turrini

Eravamo in tanti ieri mattina a dire ciao per l’ultima volta a Pietro Corradini. Eravamo in tanti ad affollare la chiesa di San Giovanni Neumann, perché in fondo lo avevamo capito. Cioè avevamo capito che quel verso di Mogol (“Quel gran genio del mio amico / con le mani sporche d’olio/ lui saprebbe cosa fare…/ con un cacciavite in mano fa miracoli…”) non era stato scritto solo per il grande Lucio Battisti, ma anche per il nostro “Piroun”. Meccanico storico della scuderia Ferrari, espressione sana di un territorio, depositario di una sapienza, di una cultura, di una tradizione. Il tutto immerso è sommerso da un amore per la vita che la famiglia di Corradini ha percepito e recepito quotidianamente.

È bello ed è vero: nessuno muore mai davvero fin quando ci sarà qualcuno in grado di ricordarlo. Da lontano Luca Cordero di Montezemolo aveva mandato una corona di fiori, celebrando quella comune appartenenza al mito del Cavallino che pialla ogni differenza di ceto.

E la Memoria mista al rimpianto pulsava fortissima sui volti di donne e uomini che hanno condiviso con Pietro le emozioni, le gioie, i sacrifici, le sofferenze: c’erano i suoi colleghi in officina e ai box degli autodromi, uniti dalla consapevolezza di avere avuto in Pietro ben più di un partner sul lavoro.

E c’erano i piloti: da Ivan Capelli, ultimo driver italiano della Rossa nel 1992, ai campioni del mondo Andrea Bertolini e Fabrizio Giovanardi, a Beppe Schenetti. C’erano gli ingegneri come Giorgio Ascanelli, che fu tecnico di Senna e di Schumacher, mentre Betta, la compagna di Mauro Forghieri, ripensava ai dialoghi tra il suo Furia e quel meccanico che in fondo ne capiva, di motori e sospensioni, come chi aveva una laurea.

Eravamo in tanti per te, Pietro. Ed è stato bello volerti bene, davvero.