Monte Cerignone senza telefono e web

Dura protesta del sindaco che scrive anche al prefetto "Sono preoccupato, a rischio la sicurezza e la dignità"

Monte Cerignone  senza telefono e web

Monte Cerignone senza telefono e web

Monte Cerignone è ancora senza telefono e internet, dopo i danni causati dalle nevicate della scorsa settimana, così il sindaco Carlo Chiarabini scrive al prefetto di Pesaro e Urbino per chiedere aiuto.

La tempesta ha abbattuto diversi pali telefonici e spezzato alcuni cavi di trasmissione, lungo la SP2 del Conca, causando un’interruzione della linea che va avanti dal 22 gennaio: "Tralasciando il fatto che l’obsolescenza della maggior parte dei tralicci in legno fosse già stata segnalata dai cittadini e al netto di una comprensione verso la necessità di tempo per la manutenzione straordinaria, non è accettabile il comportamento dell’azienda fornitrice del servizio eo delle ditte che hanno in appalto il ripristino. Un’intera comunità è isolata e vedere al lavoro solo poco personale per l’intervento, nei giorni scorsi, ma soprattutto non vederne a partire da venerdì pomeriggio, sino a lunedì mattina, ha superato anche il mio limite di pazienza. Nessuno pretende che non ci siano problemi, ma la volontà e gli sforzi necessari per risolvere una situazione di cui si ha una grave responsabilità, quelli sì".

Chiarabini spiega che, passata la fase acuta, nel territorio si stiano ripristinando i servizi, ma di non aver ancora avuto risposte sulla linea telefonica: "Tuttora, nelle poche ore che trascorro a casa, devo andare in cima a una collina per cercare segnale da altri ripetitori, perché neanche i cellulari funzionano. Nel caso surreale che stiamo vivendo, da Telecom (o chi per lei, visto che non riusciamo più a capire chi governi i servizi), abbiamo l’impressione di un menefreghismo generale, di una completa ignoranza di quale situazione di disagio e pericolo la comunità stia vivendo. Da sindaco, sono responsabile della sicurezza e della salute delle persone e per la prima volta sono preoccupato, perché questa sicurezza non c’è. Sono anche responsabile di garantire condizioni eque per una vita dignitosa e la possibilità di lavorare, condizioni in questo caso venute meno per una gestione discutibile di un problema. Un servizio pagato profumatamente non può attendere il ripristino per 10, 15 o 20 giorni. Perciò ho chiesto alla Prefettura di intercedere e prendere informazioni, individuando le azioni necessarie a una rapida risoluzione, affinché Monte Cerignone possa uscire dall’isolamento e tornare a vivere e lavorare. Le perdite, anche economiche, iniziano a essere importanti e non saremmo in grado di resistere ancora a lungo".