Nidi, il paradosso incredibile. Ci sono gli aiuti per le famiglie ma i posti sono tutti occupati

Rimasti fuori almeno 200 bambini. La maggioranza ha presentato una mozione in consiglio "Vanno rivisti i criteri di finanziamento, ora con i voucher, mentre a noi servono fondi veri".

Nidi, il paradosso incredibile. Ci sono gli aiuti per le famiglie ma i posti sono tutti occupati

Nidi, il paradosso incredibile. Ci sono gli aiuti per le famiglie ma i posti sono tutti occupati

Il 2023 si era concluso con 4 milioni di euro stanziati dalla Regione Marche per sostenere l’accesso a nidi e scuole materne dei bambini 0-6 anni. Di questi fondi regionali, 200mila sono dedicati al solo Comune di Pesaro che, da anni, soffre la mancanza di posti destinati ai più piccoli nei nidi della città (pubblici e privati). Ad inizio anno scolastico, infatti, si contavano 200 bambini tagliati fuori dai nidi a fronte delle 249 domande accolte. Una situazione che portò, nell’ottobre dello scorso anno, anche ad una protesta pubblica delle mamme ‘escluse’.

Ieri, durante il primo Consiglio comunale dell’anno, si è ritornati sul tema affrontando la questione con una mozione, presentata dalla maggioranza comunale, sull’utilizzo dei fondi regionali che nello specifico puntano a prolungare l’orario pomeridiano dei servizi e della scuola dell’infanzia ed erogano voucher come contributo per le rette di frequenza ai nidi.

Ed è proprio qui che arriva l’opposizione della maggioranza pesarese: "I genitori chiedono maggiori posti nei nidi e la Regione risponde con il sostegno a chi già è all’interno dei servizi e, ancor peggio, vincola i comuni ad utilizzare queste finanze esclusivamente per delle azioni non concordate, che non tengono in considerazione le richieste o i bisogni delle famiglie".

La mozione - presentata dalle consigliere Mattioli, Vitali e Cecchini (PD) - cerca di porre l’accento sulla questione delle necessità che il Comune di Pesaro ha segnalato all’atto di indirizzo per la destinazione dei fondi regionali: "Sarebbe stato facile per la Regione leggere i documenti inviati e lasciare indipendenti gli enti locali nell’utilizzo delle risorse: sarebbe davvero assurdo non poter rispondere alle famiglie per miopia e inesperienza della Regione. Un’altra occasione persa da parte della Giunta regionale che andrebbe subito modificata, per poter assicurare ai Comuni di progettare servizi e per dare risposte ai cittadini".

Rispondono alle accuse anche i consiglieri di centro destra che parlano di una polemica sterile: "Sono in arrivo 200mila euro da parte della regione Marche per i servizi dedicati alla fascia 0-6 anni ma il Partito Democratico – dice il consigliere Michele Radaelli - costringe l’intera maggioranza dell’amministrazione di Pesaro all’ennesima iniziativa contro la Regione. Siamo imbarazzati per la poca serietà mostrata su un tema importante".

Si accoda anche la consigliera Giulia Marchionni, che rimarca la questione: "Mentre da mesi la giunta Acquaroli lavora senza clamori a questa importante riforma, dando risposte concrete alle esigenze delle famiglie aumentando il finanziamento per i servizi educativi della fascia 0-6 anni del 50%, il Pd pesarese decide di perseverare con le polemiche strumentali. Ora che il primo importante risultato è stato raggiunto, sarebbe opportuno interrompere il clima di polemica permanente che il Comune di Pesaro ha da sempre nei confronti della Regione. Il Pd non ha più scuse: ci auguriamo che l’amministrazione comunale sappia fare buon uso delle risorse regionali e avvi una stagione nuova con la costruzione di un patto nella fascia 0-6 anni che coinvolga Stato-Regioni-Enti Locali-privati, impegnati a far fronte comune per lavorare verso una direzione con senso di responsabilità, idee e condivisione, mettendo da parte la polemica strumentale a cui purtroppo il Pd pesarese ci ha abituati".