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Nuovo impianto a Basaluzzo per il trattamento dei rifiuti, ok di quattro Comuni

Si attende il via libera di Predosa. Il sindaco di Silvano: “Per gestirlo serve una newco aperta ai privati”

Giampiero Carbone
1 minuto di lettura

Un impianto della società Valle Orba (foto d'archivio)

 

Ovada – L’idea è quella di costituire una nuova società, tecnicamente una newco, alla quale affidare la costruzione e la gestione di un impianto di trattamento rifiuti da realizzare a Basaluzzo, all’interno dell’area di proprietà della società “Valle Orba”, gestore del depuratore. Società alla quale fanno riferimento molti Comuni dell’Ovadese e della Val Lemme. La “Valle Orba” è stata costituita nel 2017: ne fanno parte i cinque Comuni fondatori del precedente Consorzio depurazione acque reflue. Ovvero: Basaluzzo, Capriata d’Orba, Castelletto d’Orba, Silvano d’Orba e Predosa. Nella nuova società l’amministratore delegato - il commercialista Lorenzo Dutto - e i sindaci puntano a far entrare la “Comuni Riuniti Belforte Monferrato”, gestore di molti acquedotti comunali.

Come ha spiegato a suo tempo in consiglio comunale il sindaco di Silvano d’Orba, Giuseppe Coco, «c’è l’esigenza di rendere redditizia l’attività della società Valle Orba che, non potendo più suddividere gli utili tra i soci, deve impiegarli per investimenti. Si cerca di arrivare a consolidare questo rapporto tra Valle Orba Depurazione e Comuni Riuniti come enti gestori, per cercare di non farsi schiacciare dalla morsa di Amag e di Acos». Secondo Coco, per far tornare comunque gli utili ai soci, «è necessario costituire una newco che avrebbe come obiettivo la lavorazione di “bottini” per l’industria alimentare».

Si tratta del refluo derivante dalle lavorazioni di aziende come Saiwa, Elah Dufour Novi o del settore enologico. Il costo dell’impianto ammonta a 300 mila euro e potrebbe essere coinvolto, come si diceva, un privato a cui affidare anche la gestione. Solo il Comune di Predosa deve ancora deliberare l’autorizzazione alla costituzione della newco mentre gli altri quattro hanno approvato il progetto condizionando però l’efficacia delle delibere al controllo da parte della Corte dei conti. A Capriata il dibattito è stato accesso, anche perché all’opposizione siede Francesco Carboni, ex presidente della Valle Orba.

I due gruppi di minoranza hanno votato contro anche perché non è stato fornito il business plan della nuova società. «Il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti – spiega Francesco Bianchi del gruppo “Sviluppo locale” – punta a far fare utili alla Valle Orba ma verrebbe costruito tramite project financing, cioè un privato che costruisce e gestisce l’impianto per un certo numero di anni in modo da rientrare della spesa sostenuta con i suoi soldi e realizzare poi dei ricavi. Per questo ai Comuni soci non andrà nulla. Inoltre, va bene l’ingresso della Comuni Riuniti ma si devono rispettare i rapporti patrimoniali, tra i quattro milioni di euro della Valle Orba e i 300 mila della società di Belforte. Non può essere, dunque, un rapporto paritario».

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