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In corso Ugo Bassi una toppa di asfalto stesa sopra un tombino, forse per ridurre il dislivello tra quest'ultimo e la superficie della strada (fotoservizio Paolo Zeggio)

 

La mappa delle strade più pericolose, tra Castelletto e Oregina mille buchi e rattoppi

Terza puntata del viaggio cittadino del Secolo XIX sulla scorta della app trova-buche, Cleis HFinder. Carratù: “I fondi non sono sufficienti”

Licia Casali
Aggiornato alle 4 minuti di lettura

Genova – Attraversare su due ruote i viali di Castelletto significa cimentarsi in una corsa a ostacoli, tra buche e cedimenti del terreno. «Se invece si viaggia in autobus è un po’ come andare sul Tagadà al Luna Park, è tutto un saltellare», scherza Paolo Barbin mentre passeggia per corso Dogali. Qui la mappa interattiva delle buche stradali pubblicata dal Secolo XIX (più sotto) non ha nessun bollino rosso a indicare avvallamenti di fortissima intensità, in compenso non si contano le buche di forte intensità e media intensità.


Le altre puntate dell’inchiesta


Corso Dogali, l’emergenza

Dopo il viaggio tra la Valbisagno e il centro città e quello tra corso Aurelio Saffi e San Benigno, siamo andati a vedere da vicino la situazione delle strade tra Castelletto e Oregina. I problemi più gravi si registrano in corso Dogali: qui la app Cleis HFinder segnala tre punti di forte pericolo, e recandosi sul posto sembra quasi un’approssimazione per difetto. La mappa interattiva delle buche è disponibile sul nostro sito www.ilsecoloxix.it, la app è scaricabile gratuitamente su Google Play.

La mappa interattiva

«È tutto un paciugo - aggiunge Paolo Barbin - Avevano asfaltato la strada ma poi hanno aperto per utenze varie e fibra ottica e quando hanno chiuso si sono limitati a mettere delle pezze». Salendo dall’Albergo dei Poveri le prime buche si trovano già davanti all’ingresso laterale dell’Università ma la concentrazione maggiore di rischi si ha poco più avanti: «Ho già assistito a due incidenti: scooteristi che hanno perso il controllo del mezzo e sono caduti a terra - racconta Francesco Verde, che esce dal suo bar caffetteria Dogali per mostrare il punto incriminato - C’è anche un tombino non allineato con il manto stradale, è pericolosissimo e non fanno lavori da molto tempo».

Alessandro Sinatora annuisce convinto mentre sorseggia il suo caffè. Lui per lavoro monta finestre e si sposta con il suo furgone in tutta la città: «Questa è una delle strade messa peggio, anche sui marciapiedi ci sono buchi davvero grossi - conferma - ma le strade sono dissestate un po’ ovunque e da talmente tanto tempo che ormai sembra quasi normale trovarle così, ci si stupisce quando la carreggiata è liscia».

In effetti la situazione è simile a quella di altri quartieri ma qui il frequente passaggio di mezzi pubblici e il rio sotterraneo Carbonara forse hanno contribuito ad accentuare i problemi. «È tutto una buca - racconta Antonio Di Dio, titolare della tabaccheria Dogali - Il terreno ha ceduto in diversi punti, abbiamo visto tanti incidenti ma ancora nessun intervento di ripristino. Senza contare che grazie alle buche e alle caditoie otturate, quando piove chi passeggia si fa la doccia, a me entra addirittura l’acqua in negozio». «Il manto stradale è un disastro - sintetizza Maria Lauretta, 82 anni - ma bisogna anche dire che i motociclisti corrono come matti, cadono anche per quello».

Una delle buche di corso Ugo Bassi, censita dalla app: in primo piano le screpolature sull’asfalto frutto di scavi e rattoppi (foto Paolo Zeggio)

 

Corso Ugo Bassi e via Almeria

Ma se in corso Dogali la situazione è pericolosa, non va molto meglio proseguendo lungo corso Ugo Bassi. Poco prima di passo dell’Osservatorio si incontra un avvallamento talmente profondo che al suo interno il piede quasi scompare. Camioncini e macchine sobbalzano vistosamente quando passano, con buona pace delle sospensioni. E la situazione è uguale in passo dell’Osservatorio, che porta all’Istituto Idrografico della Marina; qui si inizia con una vistosa buca e si prosegue con un rattoppo unico per tutta la strada, probabilmente conseguente allo scavo per un’utenza.

«Ma quando arriva in visita qualcuno di importante intervengono, non si preoccupi», ironizza la signora Maria mentre passa con i sacchetti della spesa. Gli abitanti raccontano che devono intervenire quasi ogni settimana in soccorso di motociclisti che perdono il controllo del mezzo cadendo rovinosamente a terra. «Ci sono davvero tanti incidenti - conferma Daniele Rongo - L’asfalto sprofonda e onestamente non si riesce a capire perché: una o due volte l’anno rifanno la strada ma dopo un po’ torna come prima».

Anche scendendo lungo via Almeria si incontrano diversi avvallamenti, il più profondo poco prima della farmacia Sant’Ugo, intorno a un tombino che risuona a ogni passaggio. «Viaggiare lungo questa strada è terribile», urla senza fermarsi un anziano a bordo di una carrozzella elettrica. «Ma è così ovunque - sospira Tommaso Muzzonigro - Ormai sono talmente abituato che non ci faccio nemmeno più caso ma con lo scooter bisogna avere l’attenzione sempre alta per essere pronti a schivare gli ostacoli».

Con il passeggino tra le buche sul marciapiede in via Brignole De Ferrari

 

Un’impresa ancora più complicata per chi viaggia in monopattino: «Sono caduto due volte per colpa delle buche - ammette Matteo Zedda - A Castelletto le strade sono davvero brutte, e la colpa è dei rattoppi fatti dopo l’installazione della fibra ottica». «Io volevo comprare lo scooter ma ho un po’ paura - sorride Simona Martino, arrivata a Genova un anno fa da Udine - Mi spaventa l’idea delle buche nelle strade ma ce ne sono anche sui marciapiedi e le scalette, pure quando mi sposto a piedi ho paura di farmi male».

Principe e il Carmine

Proseguiamo verso Principe: in salita della Provvidenza, poco dopo l’incrocio con via Avezzana a scendere, la strada si abbassa in un avvallamento e anche davanti alla stazione, dalla fermata degli autobus, le moto si allargano per evitare l’ostacolo portato dal terreno sprofondato.

Va leggermente meglio intorno al mercato del Carmine: «Hanno appena rifatto la strada», ricorda Roberto De Ferrari dalla tabaccheria di fronte al mercato. «C’è di peggio - conferma Alessandro Granara - Sono messi più male i marciapiedi e le creuze, qui sopra ce n’è una che sta franando».

Via Palestro

Torniamo verso il centro: la app segnala buche di forte intensità in via Palestro. E in effetti se si prova a quantificare gli avvallamenti si perde presto il conto. Da segnalare anche l’affossamento che si presenta in via Piaggio, davanti all’NH Hotel Centro. «Le buche si sentono, eccome - racconta Maurizio Morocutti mentre lega a un palo la sua bicicletta - e sono soprattutto vicino al marciapiede, dove di solito viaggiamo noi ciclisti. Per non prenderle dovrei fare lo slalom ma spesso non è possibile perché le automobili ti stringono e magari ti insultano anche. Servirebbe un servizio ispettivo del Comune che girasse a individuare i cedimenti e intervenisse: i soldi per iniziative anche meno utili li hanno trovati, potrebbero cercarli anche per un servizio così».

Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro - Est

 

«Il problema sono le grandi utenze»

«Ci sono pezze ovunque: le grandi utenze fanno i lavori, rompono l’asfalto e poi chiudono con un rappezzo - ammette Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro-Est - Le buche è difficile che si aprano da sole, a parte nelle zone in cui scorrono rivi sotterranei: nella maggior parte dei casi, e parlo anche dei marciapiedi dissestati, è colpa di lavori fatti da terzi, le pezze di asfalto diventano un problema perché dopo poco cedono. Bisogna risolvere questo problema a monte. Noi abbiamo un budget di 180mila euro per il manto stradale, 125mila per i marciapiedi e 95mila per interventi diffusi: cerchiamo di intervenire per quanto possibile, anche là dove non sarebbe nostro compito, ma è difficile riuscire a coprire tutto. Bisognerebbe studiare interventi complessivi, servono coraggio e soldi. Il primo non ci manca, ma i secondi non ci sono».—

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