Riduzione dell’impatto climatico delle Scie Chimiche nei cieli: una soluzione

E’ un tema su cui INGENIO è estremamente focalizzato: il cambiamento climatico è una delle minacce più gravi per il nostro pianeta.

Approfondiamo i problemi, analizziamo i dati, raccontiamo le possibili soluzioni tecniche, cercando di comprenderne l’efficacia e l’applicabilità, commentiamo le decisioni politiche.

Tra le soluzioni abbiamo parlato anche di geoingegneria, ovvero attraverso l’ingegneria intervenire sulla creazione di un ombrello riflettente in atmosfera.

All’interno di questo ambito nel passato abbiamo approfondito anche il tema delle scie degli aerei, le cosiddette scie chimiche.

Le scie di condensazione (contrails) si formano in specifiche condizioni e possono avere sia un effetto riscaldante che riflettente.

Non tutte le scie hanno lo stesso impatto e c'è ancora molta incertezza riguardo al loro effetto complessivo sul clima.

Mentre gli sforzi internazionali si concentrano sulle emissioni di gas serra, l'attenzione alle contrails potrebbe diventare sempre più importante, con possibili misure normative e fiscali per limitare il loro impatto.

Secondo gli ultimi studi le tracce bianche lasciate dagli aerei, sono responsabili di una parte significativa del riscaldamento globale causato dagli aerei. Secondo le stime, questi contribuiscono fino al 35% del riscaldamento globale causato dal settore dell’aviazione.

Il contributo dell’aviazione al cambiamento climatico

L'aviazione globale influisce sul cambiamento climatico attraverso vari processi che determinano un riscaldamento netto della superficie terrestre.

I principali responsabili sono le emissioni di CO2, NOx, vapore acqueo, fuliggine, aerosol di solfato e la formazione di scie chimiche.

Dal 1960 al 2018, l'attività dell'aviazione è cresciuta notevolmente, con un aumento delle emissioni di CO2 di 6,8 volte. La ricerca presenta un nuovo metodo per valutare l'impatto climatico dell'aviazione.

Le scie chimiche e la formazione di nuvole da esse derivanti rappresentano il maggior contributo al riscaldamento, seguito dalle emissioni di CO2 e NOx.

Le emissioni di aerosol di solfato hanno invece un effetto raffreddante.

Nel 2018, l'effetto netto dell'aviazione era di +100,9 milliwatt (mW) m−2, con il 66% dovuto a fattori non legati alla CO2. L'apporto dell'aviazione al bilancio energetico antropogenico nel 2011 era del 3,5%.

Le problematiche legate ai fattori non-CO2 sono 8 volte superiori a quelle della CO2.

Attualmente, le emissioni dell'aviazione riscaldano il clima circa tre volte rispetto alle sole emissioni di CO2.

Le emissioni di CO2 e NOx e gli effetti sulle nuvole rimangono al centro delle ricerche sul cambiamento climatico.

Cambiare quota delle linee aeree

Un team composto da Google, Breakthrough Energy e American Airlines potrebbe avere una soluzione al problema.

La loro ricerca suggerisce che modificando di poche migliaia di piedi l’altitudine di volo di un aereo, la formazione di scie chimiche può essere ridotta di oltre il 50%.

Tuttavia, la soluzione non è priva di sfide.

Se da un lato la riduzione delle scie chimiche è vantaggiosa per il clima, dall’altro volare a un’altitudine inferiore consuma il 2% in più di carburante. Ciò potrebbe rappresentare un ostacolo, dato che il carburante per aerei rappresenta una delle spese più significative per le compagnie aeree.

Il tema delle quote delle linee aeree è peraltro oggetto di attenzione proprio a causa del cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico ha aumentato la probabilità che un volo incontri una turbolenza grave in cieli sereni, nota come turbolenza in aria limpida (CAT). Una recente ricerca ha evidenziato che questa forma di turbolenza è peggiorata a causa del cambiamento climatico e dovrebbe intensificarsi con il riscaldamento globale.

Uno studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters ha mostrato che tra il 1979 e il 2020 c'è stato un aumento del 55% della CAT su un tipico percorso di volo sopra l'Atlantico settentrionale. L'aumento è stato più evidente sopra gli USA e l'Atlantico, ma è stato registrato anche in Europa, Medio Oriente, Atlantico meridionale e Pacifico orientale.

Paul Williams, coautore dello studio, ha sottolineato che le compagnie aeree dovranno iniziare a gestire questo aumento di turbolenza, che già costa alle compagnie aeree americane centinaia di milioni di dollari l'anno.

L’insieme di queste sfide così come le ricerche in atto dimostrano che l’industria dell’aviazione stia prendendo sul serio la minaccia del cambiamento climatico e sita cercando soluzioni innovative.

Anche se ridurre le scie chimiche da sole non risolverà il problema, è un passo nella giusta direzione.

Conclusioni

Come abbiamo riportato le scie di condensazione (contrails) costituiscono una minaccia per il clima, trattenendo il calore irradiato dalla superficie terrestre.

Uno studio recente suggerisce che l'effetto di riscaldamento globale delle contrails triplicherà entro il 2050 a causa dell'aumento dei viaggi aerei e della capacità degli aerei di raggiungere altitudini più elevate. Ulrike Burkhardt, coautrice dello studio, afferma che l'impatto delle contrails supererà quello dell'anidride carbonica.

Sebbene l'aviazione nel 2005 rappresentasse solo il 5% dell'impatto umano sul clima, questo impatto è destinato ad aumentare.

Ma con iniziative come questa, ci avviciniamo sempre più a un futuro in cui l’aviazione può prosperare senza danneggiare il nostro pianeta.

La ricerca di Google, Breakthrough e American Airlines suggerisce che ci sono soluzioni a portata di mano, e con la giusta implementazione, potrebbero avere un impatto significativo in un lasso di tempo relativamente breve.

Fonti:

• “Do airplane contrails add to climate change? Yes, and the problem is about to get worse.” NBC.COM
• “The contribution of global aviation to anthropogenic climate forcing for 2000 to 2018”, scienze direct
• “A climate solution in the skies”, NYT