SOCIETÀ, memoria storica. Shoah, Giornata della Memoria: (Liliana Segre) «La gente dice basta con questi ebrei»

L’amarezza espressa dalla senatrice a vita per la diffusa indifferenza sull’Olocausto: «Ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella». Le iniziative previste a Milano in occasione dell’evento

«So cosa dice la gente del Giorno della Memoria: la gente già da anni dice, “basta con questi ebrei, che cosa noiosa”», queste le parole della senatrice a vita Liliana Segre pronunziate a pochi giorni dalla prossima celebrazione della Giornata della Memoria, in calendario il 27 di gennaio. Si tratta di una ricorrenza in ricordo delle vittime dell’Olocausto, una tragedia dalla quale la Segre, allora giovanissima, riuscì a sopravvivere. Oggi questa donna è, suo malgrado, divenuta un simbolo della memoria storica.

NON PERDERE ASSOLUTAMENTE LA MEMORIA STORICA

«Il pericolo dell’oblio c’è sempre – ella ha avuto modo di sottolineare nel corso della presentazione delle iniziative promosse a Milano per l’evento -, una come me ritiene che tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella». La senatrice a un certopunto della sua vita a deciso di impegnarsi totalmente per questo, affinché sull’orrore della Shoah non cali l’oblio e il silenzio, perché la gente sappia sempre cosa davvero è avvenuto. È grazie a Liliana Segre se a Milano oggi esiste un luogo come il Memoriale della Shoah, alla Stazione Centrale, da dove, dal Binario 21, partirono i treni che trasportavano i deportati nei campi di sterminio nazisti. Su quei carri venne caricata anche lei anche lei, una ragazzina assieme a suo padre, che però non è più tornato. A suo avviso il Memoriale è ancora poco conosciuto persino dai milanesi, quindi ha proposto che quest’anno in occasione del 27 gennaio un tram cittadino dedicato alla memoria girasse per le vie della città.

UN TRAM PER LA MEMORIA E LE PIETRE D’INCIAMPO

Un tram della linea 9 con una livrea di papaveri rossi, simbolo di rinascita, recante sulla sua fiancata la scritta «27 gennaio Giorno della Memoria» e «Memoriale della Shoah – Binario 21 – Stazione Centrale». In occasione del medesimo evento, nel capoluogo lombardo verranno posate ventisei ulteriori pietre di inciampo al fine di ricordare altrettante vittime dell’Olocausto; dal 2017 sono 171 le persone ricordate in questo modo. La prima pietra che venne posata in città fu quella dedicata ad Alberto Segre, suo padre. “È la tomba che non ha mai avuto – ha commentato la senatrice a vita -, per me le pietre d’inciampo rivestono una importanza ancora maggiore della Giornata della Memoria, poiché danno un nome alle vittime. Queste pietre nel giro di pochi giorni da quando vengono posate sono coperte da bici o monopattini quando non è una vernice nera a rovinarle, per dire “fai schifo”. C’è una pietra d’inciampo, in particolare, che è il simbolo potente della tragedia che è stata, è quella posata per un bimbo che è stato deportato il giorno dopo essere nato».

GLI EVENTI A ROMA

A Roma, invece, è previsto un doppio appuntamento in ricordo delle persone LGBT+ vittime della discriminazione: il 27 gennaio “Memoria di storie dimenticate della comunità LGBT+”, che vedrà la partecipazione del sindaco Roberto Gualtieri. Il giorno seguente, 30 gennaio, sarà la volta de “La città e l’isola: omosessuali al confino nell’Italia fascista”, che vedrà gli interventi di Gianfranco Goretti, Tommaso Giartosio e Anna Segre (scrittrice, psicoterapeuta e poetessa). «La Giornata della Memoria non è soltanto un momento storico da celebrare – afferma al riguardo Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale -, ma soprattutto una storia da raccontare affinché quegli orrori non accadano mai più. E di storie da raccontare ce ne sono diverse, tra cui quelle delle tante persone LGBT+ perseguitate e sterminate dal nazifascismo. Come Roma Capitale quest’anno racconteremo tutte quelle storie. Storie rappresentate da tanti triangoli di diverso colore ma unite tra loro da un medesimo destino».

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