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I quattro elementi si trovano già elencati dal filosofo ionico Anassimene di Mileto (VI secolo a.C.) e poi da Empedocle (ca. 450 a.C.), il primo a proporre quattro elementi e li chiama rizòmata, ‘radici’ di tutte le cose, immutabili ed eterne.

Conosci innanzitutto la quadruplice radice
di tutte le cose: Zeus è il fuoco luminoso,
Era madre della vita, e poi Idoneo,
Nesti infine, che con le sue lacrime alimenta le sorgenti a cui i mortali bevono.

Secondo una interpretazione Empedocle indicherebbe Zeus (Giove), il Dio della Luce Celeste come il Fuoco, Era (Giunone), la sposa di Zeus è l’Aria, Edoneo (Ade), il dio degli inferi, la Terra e infine Nesti (Persefone, secondo alcuni studiosi), l’Acqua.

Secondo altri interpreti i quattro elementi designerebbero divinità diverse: il fuoco (Ade), l’aria (Zeus), la terra (Era) e l’acqua (Nesti-Persefone).

L’unione di tali radici determina la nascita delle cose e la loro separazione, la morte. Si tratta perciò di apparenti nascite e apparenti morti, dal momento che l’Essere, il Reale Essere (le radici) non si crea e non si distrugge, ma è soltanto in continua trasformazione.

L’aggregarsi e il disgregarsi delle radici è determinato, secondo un processo ciclico eterno, dalle due forze cosmiche e divine Amore e Discordia (o Odio).

In Origine, tutti gli elementi e le due forze cosmiche sono riunite nel Tutto, nello Sfero, la forma che assume l’universo quando è dominato dalla philia, ‘l’amore’, il regno dove predomina l’Amore.

Ad un certo punto, sotto l’azione della Discordia, inizia una progressiva separazione delle radici. Ma l’azione della Discordia non è ancora distruttiva al momento, perché le si oppone la forza dell’Amore, in un equilibrio mobile che determina la nascita e la morte delle cose… e con esse quindi il nostro mondo!

Quando poi la Discordia prende il sopravvento sull’Amore (e ne annulla l’influenza) si arriva al Caos, dove regna la Discordia e dove c’è la dissoluzione di tutta la materia. A questo punto il ciclo continua grazie all’Amore che riporta di nuovo il mondo alla condizione intermedia in cui le due forze cosmiche si trovano in un nuovo equilibrio che dà nuovamente vita al mondo.

Infine, quando l’Amore si eleva totalmente, vincendo sulla Discordia, si ritorna alla condizione iniziale dello Sfero.

E da qui il ciclo ricomincia.

A questi quattro elementi Aristotele ve ne aggiungerà un quinto (la quintessenza medioevale) che egli chiamerà etere e che costituisce la materia delle sfere celesti.

Per Pitagora (575 a.C. circa-495 a.C. circa) la successione aritmetica dei primi quattro numeri naturali, geometricamente disposti secondo un triangolo equilatero di lato quattro (ossia in modo da formare una piramide), aveva anche un significato simbolico: a ogni livello corrisponde uno dei quattro elementi.

Rappresentazione della tetraktys a piramide.
1º livello. Il punto superiore: l’Unità fondamentale, la compiutezza, la totalità, il Fuoco

2º livello. I due punti: la dualità, gli opposti complementari, il femminile e il maschile, l’Aria

3º livello. I tre punti: la misura dello spazio e del tempo, la dinamica della vita, la creazione, l’Acqua

4º livello. I quattro punti: la materialità, gli elementi strutturali, la Terra

Ippocrate di Coo (460 a.C. circa–prima del 377 a.C.) ha elaborato la teoria umorale, che in Occidente rappresenta il più antico tentativo di fornire l’eziologia delle malattie e una classificazione per i tipi psicologici e somatici.

 

Secondo Empedocle, ogni radice possiede una coppia di attributi: il fuoco è caldo e secco; l’acqua fredda e umida; la terra fredda e secca; l’aria calda e umida. Ippocrate applicò questa teoria all’essere umano alla  definendo la natura umana di quattro umori base: bile nera, bile gialla, flegma e sangue (umore rosso).

  • Il fuoco corrisponderebbe alla bile gialla.
  • La terra alla bile nera (o ‘melancolia’dal greco melàine chole).
  • L’aria al sangue.
  • L’acqua al flegma.

Il buon funzionamento dell’organismo dipenderebbe dall’equilibrio degli elementi, mentre il prevalere dell’uno o dell’altro causerebbe lo stato patologico.

A questi elementi e umori corrispondono quattro temperamenti, pertanto la teoria ippocratica è anche una teoria della personalità. La predisposizione all’eccesso di uno dei quattro umori definisce un carattere psicologico e insieme una costituzione fisica:

  • il malinconico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste;
  • il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo;
  • il flemmatico, con eccesso di flegma, è grasso, lento, pigro e sciocco;
  • il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

L’etere (dal greco antico aiter, confluito in latino come aether), sinonimo di quintessenza (dal latino medievale quinta essentia, variazione del greco pémpton stoichêion, ‘quinto elemento’), era un elemento che secondo Aristotele andava a sommarsi agli altri quattro già conosciuti: il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria. Gli Alchimisti ritengono l’etere il composto principale della Pietra Filosofale.

Secondo Aristotele l’etere era l’essenza del mondo celeste, diversa dalle quattro essenze (o elementi) di cui si riteneva composto il mondo terrestre: terra, aria, fuoco e acqua. Aristotele riteneva l’etere eterno, immutabile, senza peso e trasparente.

E proprio grazie all’eternità e all’immutabilità dell’etere, il cosmo era un luogo immutabile, in contrapposizione alla Terra, luogo di cambiamento.

Successivamente gli alchimisti medievali indicarono con l’etere o quintessenza la forza vitale dei corpi, una sorta di elisir di lunga vita:

Successivamente gli alchimisti medievali indicarono con l’etere o quintessenza la forza vitale dei corpi, una sorta di elisir di lunga vita:

Quella cosa che muta i metalli in oro possiede altre virtù straordinarie: come, ad esempio, conservare la salute umana integra sino alla morte e di non lasciar passare la morte (se non dopo due o trecento anni). Anzi, chi la sapesse usare potrebbe rendersi immortale. Questo lapis non è certamente nient’altro che seme di vita, gheriglio e quintessenza dell’intero universo, da cui gli animali, le piante, i metalli e gli stessi elementi traggono sostanza.

(1931-Labirinto del mondo e paradiso del cuore, Jan Amos Komensky)

Nella tradizione ebraica è ampia la sapienza sui quattro elementi di cui sono riportate sia la simbologia che le corrispondenze nella Creazione. Oltre a diversi testi di Qabbalah, il testo più importante che ne tratta l’argomentazione secondo l’interpretazione mistica ebraica è il Sefer Yetzirah, la cui sapienza risale ad Avraham (Abramo), ‘Padre dei popoli’: questo testo argomenta il confronto tra le Sefirot, i quattro elementi, le lettere ebraiche, i pianeti, i segni zodiacali, i mesi e le parti del corpo umano.

Si ritiene che il mondo sia stato creato con la Torah le cui parole sono formate da lettere ebraiche che, tramutate, sono il riferimento della Sapienza Divina da cui è sorta il Verbo di Dio perché ci fosse la Creazione ogni cosa esistente. La corrispondenza tra il significato delle lettere e le creature e le cose create è così possibile avvicinarsi alla sapienza della Qabbalah che permette di cogliere il significato occulto proprio di esse.

Lo Zohar afferma che i quattro elementi Fuoco, Acqua, Aria e Terra corrispondono ai quattro metalli: Oro, Rame, Argento e Ferro. E un’ulteriore corrispondenza è quella dei quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est ed Ovest.

Dopo averne descritto la relazione, lo Zohar continua affermando che, come si contano 12 elementi, si possono contare 12 pietre preziose corrispondenti alle dodici tribù d’Israele.

Importante anche il confronto con i quattro venti. La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata dai soli quattro punti cardinali: Nord anche detto settentrione, mezzanotte, borea o tramontana Sud anche detto meridione, mezzogiorno oppure ostro. Est anche detto oriente o levante. Ovest anche detto occidente o ponente.

I quattro elementi, uniti nel corpo vivente, con la morte si separano.

Con lo studio della Torah l’uomo si eleva al di sopra dei quattro elementi dominandoli anche nel proprio corpo e talvolta, in questo, si collega alle quattro figure metaforiche della Merkavah (carro-trono di Dio nelle visioni profetiche: Ezechiele descrive una quadriga tirata da quattro chayyot, ‘esseri viventi’ con quattro ali ciascuno e le quattro facce di uomoleonebue e aquila).

L’origine di queste cinque forze attive o facoltà dinamiche si perde nel tempo. La prima descrizione delle loro caratteristiche  la troviamo nello Shujing (raccolta di documenti relativi agli eventi della storia della Cina antica):

L’acqua consiste nel bagnare e nello scorrere in basso; il fuoco consiste nel bruciare e nell’andare in alto; il legno consiste nell’essere curvo o diritto; il metallo consiste nel piegarsi e nel modificarsi; la terra consiste nel provvedere alla semina e al raccolto. Ciò che bagna e scorre in basso produce il salato, ciò che brucia e va in alto produce l’amaro; ciò che è curvo o diritto produce l’acido; ciò che si piega e si modifica produce l’acre; ciò che provvede alla semina e al raccolto produce il dolce.

(Shu-jing, Il grande progetto)

Questi Cinque Agenti sono in relazione tra di loro e danno vita a molte altre serie di cinque combinazioni complementari ai Wuxing stessi:i punti cardinali ed il centro, le note musicali, i colori, i cereali, le sensazioni ecc.

Poi è quella delle Cinque Funzioni. La prima è il comportamento personale; la seconda è la parola; la terza la visione; la quarta l’udito; la quinta il pensiero. Il comportamento personale deve essere decoroso, la parola ordinata; la visione chiara; l’udito distinto; il pensiero profondo. il decoro dà solennità, e l’ordine dà regolarità, la chiarezza dà intelligenza, la distinzione dà deliberazione; la profondità dà saggezza.

(Shu-jing, La grande norma-Cinque Funzioni)

I cinque pianeti maggiori del nostro sistema sono associati e prendono il modo degli elementi: Venere è oro, Giove è legno, Mercurio è acqua, Marte è fuoco e Saturno è terra. In aggiunta, la Luna rappresenta lo Yin e il Sole lo Yang.

Lo Yin/Yang e i cinque elementi sono temi ricorrenti dell’I Ching, il più antico testo classico cinese, che descrive la cosmologia e filosofia cinese.

La dottrina delle cinque fasi descrive due cicli di equilibro, uno generativo e creativo, e l’altro dominante e distruttivo.

Generativo

  • il legno alimenta il fuoco
  • il fuoco crea la terra (cenere)
  • la terra genera il metallo
  • il metallo raccoglie l’acqua
  • l’acqua nutre il legno

Distruttivo

  • il legno divide la terra
  • la terra assorbe l’acqua
  • l’acqua spegne il fuoco
  • il fuoco scioglie il metallo
  • il metallo abbatte il legno

Nella letteratura Pali (indiana), i mahabhuta (“grandi elementi”) o catudhatu (“quattro elementi”) sono terra, acqua, fuoco e aria. Nel primo buddhismo erano alla base per la comprensione della sofferenza, e per la liberazione dell’uomo dalla sofferenza.

Gli insegnamenti del Buddha raggruppano i quattro elementi come base delle reali sensazioni, più che come pensieri filosofici. Quindi, gli elementi erano intesi come ‘caratteristiche’ o ‘proprietà’ di varie sensazioni:

  • la coesione è una proprietà dell’acqua.
  • la solidità e l’inerzia sono proprietà della terra.
  • l’espansione e la vibrazione sono proprietà dell’aria.
  • il calore è una proprietà del fuoco.

I suoi insegnamenti dicono che ogni cosa è composta da otto tipi di kalapas, il cui gruppo principale è composto dai quattro elementi, mentre il gruppo secondario è composto da colore, odore, gusto e alimento (derivati dai primi quattro elementi).

Gli insegnamenti del Buddha precedono quelli dei quattro elementi nella filosofia greca.

Il pensiero tradizione giapponese usa cinque elementi chiamati go dai, letteralmente ‘cinque grandi’. Gli elementi sono:

  • terra, che rappresenta le cose solide
  • acqua, che rappresenta le cose liquide
  • fuoco, che rappresenta le cose distrutte
  • aria, che rappresenta le cose mobili
  • vuoto, che rappresenta le cose che non sono nella vita quotidiana.
“Il nostro corpo è dominato dai quattro elementi alchemici: Aria, Acqua, Fuoco, Terra. Simboli e formazione, influenzano il nostro equilibrio.

Terra e acqua

Nel corpo umano, l’elemento alchemico terra produce peso.

Il peso che deriva dalle masse ossee, muscolari, o dagli accumuli
di grasso, dovuti ad alimentazione eccessiva o carenza
proporzionale di movimento, cioè vita sedentaria.

Anche l’elemento alchemico acqua produce peso.

Ma il peso dell’acqua –diversamente da quello della terra che
è sodo e compatto– si presenta come molle, e dondola.
Deriva dall’eccesso di acqua bevuta o non espulsa, quindi dalla
mancanza di sudorazione; oppure ritenuta, per esempio tutti i tipi di gonfiori indicativi di ritenzione cellulare o la cellulite.

Mentre la terra comporta un senso di pesantezza e lentezza, l’acqua si accompagna con una sensazione di freddo e di intorpidimento.

Sia la terra che l’acqua hanno entrambe, quale simbolo alchemico, un –differente– triangolo con la punta che dirige verso il basso: esso indica la direzione dell’energia e della materia “in discesa”, per gravità, verso il basso.

Aria e fuoco

L’elemento alchemico aria produce espansione, quindi gonfiore.

Si esprime sia come vera aria, gas, nei vari processi respiratori,
digestivi e intestinali ma anche come gonfiore, come espansione che consegue all’infiammazione, nelle cellule e negli organi; come succede nel cervello per superlavoro o agli occhi per
irritazione.

L’elemento alchemico fuoco produce calore.

E’ la normale temperatura del corpo, e il complesso meccanismo di regolazione e compensazione con l’ambiente esterno.
Ma anche infiammazione per le sostanze introdotte nel corpo, come cibo e bevande irritanti; come sintomo di una infezione locale (batteri) o quale strumento del cervello per eliminare e batteri e virus attraverso la febbre.
Però l’infiammazione dell’aria è “fredda”, non produce calore che interno, contrariamente a quella del fuoco che è “calda” e produce calore esterno: infezione cutanea oppure
polmonite con febbre.

Sia l’aria che il fuoco hanno entrambi, quale simbolo alchemico, un –differente– triangolo con la punta che dirige verso l’alto: esso indica la direzione dell’energia e della materia “in salita”, per superamento della gravità, verso l’alto.” (Flavio Alterisi)

“Ogni cosa nell’Universo è regolata dalle Leggi Cosmiche. Tutto è disposto secondo un preciso equilibrio. Originati da un caos primordiale, gli elementi (fuoco, aria, acqua e terra) sono alla base dell’ordine delle cose e dell’organizzazione dell’Universo. Ogni elemento non può esistere senza l’altro, avendo la capacità di mutarsi l’uno nell’altro.
La dottrina dei quattro elementi -Fuoco, Aria, Acqua, Terra- è una rappresentazione simbolica e gerarchicamente ordinata.
Sul piano concreto, infatti, non è possibile agire che sui quattro stati della materia: igneo (Fuoco), gassoso (Aria), liquido (Acqua), solido (Terra).
In effetti, il fuoco può rendere liquido un solido e gassoso un liquido. C’è quindi una gerarchia di influenze: il Sole (Fuoco) suscita i venti (Aria), che mettono in moto le onde (Acqua) che a loro volta erodono le rocce (Terra).
Simbolicamente il Fuoco rappresenta la Luce che rischiara, illumina, simboleggia la Verità e la percezione spirituale.
Il calore riscalda, vivifica, simboleggia l’amore e il contatto dell’anima. Brucia ogni materia impura, la sua forza distruttrice può essere benefica in quanto legata alla sua funzione purificatrice. Infatti nei riti di cremazione il fuoco brucia e distrugge il corpo, la parte materiale, permettendo all’anima di innalzarsi libera e purificata.
Per la sua sottigliezza, il fuoco si trova dovunque: in tutte le forme, nella materia apparentemente più fissa, più fredda, come energia imprigionata, pronta a svegliarsi alla minima sollecitazione per raggiungere la Luce celeste.
Rappresenta il Padre ed ha un corrispettivo planetario nel Sole
Il simbolo del Fuoco è il triangolo con il vertice in alto
Il fuoco come punto cardinale indica il sud e come stagione indica l’estate.
L’Aria è lo spazio intangibile che avvolge e permea l’intero universo, l’invisibile che respiriamo, perciò è l’energia vitale senza la quale non ci sarebbe la vita.
E’ il primo gradino di materializzazione del Fuoco. L’aria in movimento, il soffio vitale, è il più sottile nutrimento materiale , essenziale alla Vita, alla funzione respiratoria.
L’aria rappresenta anche la fluidità, la circolazione, la comunicazione: il suono, la parola, non possono propagarsi se non attraverso l’aria.
Come punto cardinale indica l’est e come stagione indica la primavera.
L’aria è il mondo del “mentale” una forma energetica più sottile e più dinamica dell’acqua.
Il simbolo dell’elemento Aria è un triangolo con il vertice in alto (come il Fuoco) ma delimitato da una linea orizzontale verso il vertice che ne denota la maggiore densità rispetto al Fuoco stesso.
L’acqua è la polarità inversa al Fuoco; essi rappresentano i due poli di una stessa purezza e sostanza divina.
L’Acqua rappresenta la Vita stessa, la fecondità, la Madre, l’elemento femminile, la Psiche e le attività dell’anima. La sua caratteristica è quella di penetrare in ogni luogo adattandosi a qualunque forma. Il suo corrispettivo planetario è la Luna
L’elemento Acqua rappresenta l’aspetto “magnetico” nel senso più lato del termine.
Esso corrisponde ai sentimenti che si esprimono attraverso le emozioni e che hanno uno stretto legame con i cinque sensi e con la nostra psiche
Il simbolo dell’Acqua è il triangolo con il vertice rivolto verso il basso
Come punto cardinale è l’ovest; come stagione è l’autunno.
La Terra simboleggia la solidità, la rigidità, la densità, la pesantezza delle forme.
E’ il ricettacolo, il contenitore di Acqua, Aria e Fuoco, ma rappresenta anche l’humus da cui tutti gli esseri possono ripartire verso la Luce.
La stratificazione più materiale (elemento Terra) che noi conosciamo è quella biochimica.
Nel rimedio Spagyrico è la parte che ha un’interazione biochimica con l’organismo e quindi determina una modificazione nella struttura organica, fisica del corpo.
Il simbolo dell’elemento terra è un triangolo con il vertice in basso (come l’Acqua) delimitato da una linea orizzontale verso il vertice, che ne denota la maggiore densità rispetto all’Acqua stessa.
La terra come punto cardinale è il nord; come stagione è l’inverno.
Ricordiamoci che poiché Tutto è in ogni cosa, i Quattro elementi rappresentano un tutto dinamico.
Ricapitolando potremmo dire dunque che:
il fuoco è la semenza maschile, il primo agente padre di ogni cosa.
L’aria insieme al Fuoco è il maschio ed il principio attivo. Il fuoco è la Vita, l’aria è lo spirito e il ricettacolo dell’anima e della Vita e perciò di conseguenza è lo spirito vitale del Macrocosmo.
L’acqua è la semenza femminile, il mestruo di tutte le cose e con la terra è la madre di tutte le cose. La terra è il vaso dal quale i tre superiori suddetti operano tutte le generazioni che gli sono ordinate dal creatore.” (Isabella Lenza)

Istituto di Bioenergia

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(fonte: wikipedia  lifegate.it  www.yogavitaesalute.it)

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