Lo sguardo di Massini: "L’odio è una zavorra di parole sbagliate"

La riflessione del drammaturgo fiorentino sulle guerre di ieri e di oggi "Come Brecht, non voglio rassegnarmi a considerarle ordinarie e inevitabili".

Lo sguardo di Massini: "L’odio è una zavorra di parole sbagliate"

Lo sguardo di Massini: "L’odio è una zavorra di parole sbagliate"

"Madre Natura non ci fa nascere con l’odio, lo impariamo dopo. Ed è una zavorra che ci mettiamo addosso quando impariamo le differenze". Stefano Massini, il drammaturgo 48enne fiorentino artista delle parole, ne ha offerte molte ieri mattina dal palcoscenico di Luce!, intervistato dalla direttrice Agnese Pini. Parole che, specialmente in questo periodo, non potevano dimenticare gli orrori della guerra a Gaza: "Nel caso della guerra hanno un peso enorme, fondamentale – ha spiegato Massini –. Basti pensare che israeliani e palestinesi parlano due lingue quasi uguali, entrambe semitiche. Eppure c’è una cultura dell’odio fatta anche di parole". Odio e orrore, inferti soprattutto sui più deboli, anziani e bambini, sostanzialmente sempre per due motivi molto pratici: "Non è casuale, come facevano i nazisti, che si uccidano gli anziani, in quanto sono un peso – ha proseguito Massini – e che si uccidano i bambini, perché così si annulla la popolazione di domani, e non ci siano più nemici".

Eppure l’uomo, da Leonardo da Vinci a Bertolt Brecht, ha più volte definito e capito il valore, la bellezza e l’essenza dell’essere umano. Massini, da toscano, ha bene in mente l’Uomo Vitruviano, con cui Leonardo disegna e definisce l’armonia, la misura e la perfezione della persona. "Ma oggi, in questo momento – ha proseguito Massini – dobbiamo avere il coraggio di dire che l’essere umano è anche la misura dell’orrore che riesce a compiere. Ma preferisco dire, come sosteneva Brecht nel pieno della Seconda guerra mondiale, “non voglio rassegnarmi a considerare questo orrore come ordinario e inevitabile. L’orrore non è della maggioranza, ma la scelta di pochi“. Ecco, anche io voglio credere questo. Infine, invito a considerare che una parola tanto abusata come “la verità“, guarda caso è quasi l’anagramma di “relatività“".

Per l’occasione il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha consegnato a Massini un riconoscimento col Pegaso Alato, "per il suo impegno sui diritti civili, per le battaglie sulle differenze di genere. Perché anche questo è un esempio per costruire un mondo migliore e più bello".

Olga Mugnaini

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