Teo Mammuccari al Teatro Pacini "Racconto le verità della mia vita ma con l’obiettivo di farvi ridere"

Appuntamento domani alle 21. "Perché non in televisione? Ogni tanto se non cambio mi annoio anch’io"

Teo Mammuccari al Teatro Pacini  "Racconto le verità della mia vita  ma con l’obiettivo di farvi ridere"

Teo Mammuccari al Teatro Pacini "Racconto le verità della mia vita ma con l’obiettivo di farvi ridere"

"Le ferite della vita? Esperienze che mi hanno segnato? No, dai. Non entriamo nel drammatico. Non è mica che qui mi confesso. Io voglio solo che chi uscirà dalla sola possa pure arrivare a pensare di me che son pazzo. Che il pubblico rida. Vuoi vedere che uno ride e poi, a partire da quella risata, si mette pure a pensare. Che tanto i nostri son bagagli tutti diversi ma alla fine tutti uguali". A domanda sul privato, nessuna possibilità di buttar giù quel muro che ci divide: perché Teo Mammuccari nel dna ha l’ironia tagliente, il cinismo, la risata facile e lo scherzo ed è questo che sarà pure "Teo Mammuccari. Più bella cosa non c’è", spettacolo-monologo che riparte dal Pacini domani alle 21 per una tournée interrotta dalla pandemia e poi dalla ripresa degli impegni televisivi.

Qual è quella ‘Più bella cosa’ alla quale si riferisce?

"Quando nella vita accadono cose difficili e complicate tanto che pensi di essere in un momento terribile è allora che in realtà si nasconde il momento più bello. Come l’arcobaleno dopo la pioggia. La vita è questo, c’è qualcosa che devi imparare che per gli altri non è un problema e che invece per te lo è. In questo spettacolo racconto delle verità su di me, sul mio modo di pensare: che tutto, alla fine, è esperienza che entra".

Com’è il mondo di Mammuccari, come quello che sta fuori?

"Un mondo fatto di esperienze appunto, piccole tragedie che sono di tutti cioè fatti di vita. Un mondo fuori da me non esiste. Dentro e fuori sono la stessa cosa. Non sono uno di quelli che dice d’essere umile fuori dagli schermi. Io e il mio mondo ‘fuori dall’ufficio’ siamo gli stessi, anche perché questo lavoro l’ho scelto io. Ci sono cose che classifico come priorità, altre che non lo sono".

Perché raccontarsi a teatro e non in uno show televisivo?

"Mi fa sorridere chi dice che passa da qui perché il teatro ‘dà di più’. E’ molto più semplice: ogni tanto se non cambio mi annoio pure io. Dopo anni che lavori in tv ogni tanto è giusto che vai a salutare chi ti ha sostenuto in questi anni. Vado a trovare loro, come fossero un vecchio zio".

Altri impegni all’orizzonte?

"A maggio altre otto-nove date. Poi pausa a giugno e luglio per alcuni impegni in tv. Da settembre cercherò di portare avanti entrambi gli impegni, proponendo una o due date al mese per conciliare tv e teatro".

Linda Meoni