La libertà d’essere folli. Rose, spine e profumo. È il carro di Lombardi per l’anti-psichiatria

Provocazione: Carlo torna in Prima categoria insieme al figlio Lorenzo. I volti affranti del manicomio e le farfalle che indicano la speranza. Figure e oggetti alti fino a 8 metri, che si muovono anche in orizzontale.

La libertà d’essere folli. Rose, spine e profumo. È il carro di Lombardi per l’anti-psichiatria

La libertà d’essere folli. Rose, spine e profumo. È il carro di Lombardi per l’anti-psichiatria

Il ritorno in Prima categoria di Carlo Lombardi dopo tre anni di ‘purga’ in Seconda: “Sono anni che comunque mi sono serviti per inserire in pianta stabile nella ditta mio figlio Lorenzo con un progetto non banale“.

È ‘Il profumo delle rose nelle spine’: costruzione che vuole focalizzare l’attenzione sulla psicologia sociale e l’influenza che il contesto in cui si è inseriti apporta a sentieri a sentimenti. Il tema della psichiatria torna quindi alla ribalta a distanza di due anni da quando toccò a Matteo Raciti. “Parlando con amici - racconta Lombardi - abbiamo affrontato questo tema che torna alla cronaca spesso, ed abbiamo cercato di affrontarlo ognuno con le sue idee e con le sue esperienze. Quella chiaccherata è stata uno spunto”. Marco Cavallo, statua dalla forma equina realizzata dai pazienti del manicomio di Trieste nel 1973 (su idea di Vittorio Basaglia), è il simbolo e il contenitore di sogni e speranze di tutti i pazienti che vogliono affrancarsi il più possibile da una vita di totale disagio.

“Sono passati 50 anni da allora e quelle strutture, spesso veri e propri lager, sono state chiuse con la Legge promossa dal dottor Franco Basaglia nel 1978 - sottolinea ancora Lombardi -, ma non tutto è stato ancora risolto. Non voglio parlare della suddetta legge, perché ognuno può avere una propria idea, ma voglio contestualizzare il Marco Cavallo come paradigma, come vero abbattitore di barriere”. Il titolo dato al carro è esplicativo. “È proprio quello che voglio far capire - spiega Lombardi -. La spina punge, ma dobbiamo cercare di annusare il profumo della rosa per valorizzarne comunque l’aspetto positivo”.

Il Marco Cavallo, dietro ad un grande cancello chiuso, sarà la figura dominante e quando il cancello si aprirà catalizzerà la scena arrivando persino ad uscire, su di un carrello, per oltre due metri dalla carretta. Ai suoi lati dieci figure, alte 8 metri ciascuna, rappresenteranno i ricoverati imprigionati nelle loro camicie di forza. “Inizialmente saranno girati e metteranno in mostra, lungo la schiena, il loro cuore ferito dietro delle sbarre. Poi si gireranno e mostreranno i loro volti solcati da tristi lacrime nere” dettaglia il costruttore. Sarà un carro estremamente illuminato, con 120 rose e 6.000 foglie, che circondano la carretta, tutte illuminate, ed anche ‘work in progress’. “Sì - spiega Lombardi - perché sopra il Marco Cavallo che trainerà un carrello con panni sporchi e farfalle, allegoria dei sogni, ci sarà un ragazzo a 12 metri di altezza ed altri quattro, maestri di edilizia acrobatica, scaleranno la statua”. Circa 200 le maschere, vestite con camicie di forza e che si esibiranno in cinque diverse coreografie molto teatrali e studiate da Angela Gemignani e da Matteo Giorgetti. Il dj è Fabio Gaspari e mixerà meedley appositamente realizzati. Fanno parte della squadra Lombardi, oltre a Lorenzo, Guido Batori, Fabrizio Fazzi, Davide Servetto, Daniele Bertacca, Annalisa Benedetti, Alessandro ‘Gedeone’ Benetti e il ‘Maladrino’. Sergio Iacopetti