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Decreto carburanti: obbligo di esposizione dei prezzi medi

4 minuti di lettura
3 Agosto 2023 Stampa

Dal primo agosto 2023 è scattato per tutti i gestori di impianti di rifornimento carburante l’obbligo di esposizione dei prezzi medi regionali e nazionali. relativi alle tipologie di carburanti disponibili nella propria stazione. L’obbligo di esposizione dei prezzi è stato stabilito dal decreto attuativo previsto dalla legge di conversione (legge n. 23/2023) del Decreto Carburanti. In questo articolo vedremo cosa cambia per i benzinai.

Cosa prevede il decreto carburanti

In primo luogo il decreto carburanti prevede che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ricevute dai distributori le comunicazioni sui prezzi dei carburanti, provvede all’elaborazione dei dati, calcola la media aritmetica, su base regionale e nazionale, e ne cura la pubblicazione in formato aperto sul proprio sito internet istituzionale.

Dopo di che il decreto prevede che gli esercenti di attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli operanti lungo la rete autostradale, espongono con adeguata evidenza i cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento.

È inoltre importante evidenziare che il MIMIT svilupperà e redenderà disponibile gratuitamente, un’applicazione fruibile che consenta la consultazione dei prezzi medi e dei prezzi effettivi praticati dai singoli esercenti.

Modalità di comunicazione dei prezzi dei carburanti

Come anticipato, Il decreto carburanti del MIMIT definisce, le modalità di comunicazione al Ministero dei prezzi dei carburanti e le modalità di esposizione del prezzo medio alle stazioni di rifornimento. Entrambe sono a carico degli esercenti dell’attività di vendita al pubblico di carburante.

L’obbligo di comunicazione al MIMIT dei prezzi di vendita al pubblico praticati da ogni singolo impianto di distribuzione di carburanti per autotrazione per uso civile decorre dal 24 luglio 2023.

Tale obbligo consiste nel comunicare, preventivamente o almeno contestualmente, tutte le variazioni, in aumento o in diminuzione, del prezzo praticato rispetto all’ultimo prezzo comunicato e, comunque, con frequenza settimanale, anche in assenza di variazioni di prezzo, entro l’ottavo giorno dall’ultima comunicazione inviata.

L’obbligo vale per la vendita effettuata mediante modalità self service. Ove non sia presente e operativa tale forma di vendita, l’obbligo di comunicazione va riferito alla vendita in modalità servito.

Resta la possibilità di comunicare in ogni caso e su base volontaria anche i prezzi praticati per altre modalità di vendita.

All’atto pratico gli esercenti dovranno effettuare la comunicazione dei prezzi indicando ciascun prezzo con tutte le cifre decimali effettivamente applicate e adempiono all’obbligo di comunicazione esclusivamente con modalità telematiche mediante utilizzo dell’applicativo disponibile sul sito internet del MIMIT, seguendo le istruzioni indicate.

Sanzioni amministrative in caso di inadeguata diffusione

In caso di violazione degli obblighi di comunicazione dei prezzi dei carburanti, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria che va da un un minimo di euro 200 a un massimo di 2.000 euro.

Ove la violazione degli obblighi di comunicazione sia reiterata per almeno 4 volte, anche non consecutive, nell’arco di 60 giorni, può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo da 1 a 30 giorni. Tale sanzione si applica, con i medesimi importi e modalità, anche in caso di violazione dell’obbligo di esporre il prezzo medio. L’accertamento delle violazioni spetta alla Guardia di finanza, mentre all’irrogazione delle sanzioni provvede il Prefetto.

Come cambia l’esposizione del prezzo dei carburanti per i distributori

Nella pratica nelle stazioni di rifornimento fuori dalle autostrade, accanto al prezzo di vendita praticato, i benzinai dovranno esporre il prezzo medio regionale (o provinciale se riguarda le province autonome di Trento e Bolzano) fornito dal MIMIT e calcolato sulla base dei prezzi che gli stessi benzinai hanno provveduto a comunicare al Ministero. In questo modo gli automobilisti possono rendersi conto se quel distributore sta praticando un prezzo in linea con la media regionale o più alto (o più basso), e agire di conseguenza. Nelle stazioni di rifornimento delle autostrade il prezzo medio è calcolato su base nazionale.

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