QUATTORDIO. La novità più importante di «Qua – Quattordio Urban Art» è che dopo l’edizione limitata – causa Covid – di due anni, ritorna in grande stile, come era stato pensato sin dall’inizio.

Stavolta ci sarà anche qualcosa in più, perché coinciderà con la festa patronale e la tradizionale Sagra dei sicot. Questo weekend, da venerdì fino a domenica, Quattordio tornerà a essere la capitale del colore arricchendosi di nuovi murales.

Un’idea che all’iniziò incontrò un po’ di scetticismo, ma negli anni ha fatto ricredere molti. Primo fra tutti il sindaco, Alessandro Venezia: «Ammetto un tentennamento iniziale, perché non sapevo come sarebbe andata a finire – racconta –, ma poi l’iniziativa si è confermata un successo e quindi adesso ci è sembrato giusto estenderla anche alle frazioni Serra e Piepasso, che così accoglieranno tutti gli artisti che arriveranno».

Saranno dieci e andranno a lavorare su altrettanti muri bianchi. Ci saranno Blef da Genova, Sera da Grosseto, Dado da Bologna. Da Milano arriveranno Tawa e Stereal, che nella scorsa edizione aveva usato i suoi colori su una delle facciate della Casa di riposo prendendo ispirazione proprio da una degli ospiti. Poi ci sarà Neve da Torino e direttamente da Foggia arriveranno anche Caktus & Maria. A completare la squadra Emeid da Ortona e Mr Pollo da Savona. «Sono tutti artisti italiani perché vogliamo puntare su di loro».

A dirlo è Marco Keyone Mantovani, che con la sua associazione Stradedarts è il promotore dell’iniziativa. Mantovani è milanese e qualche anno fa era arrivato in paese proprio per ammirare storico graffito realizzato su muro in Italia da writers americani nel 1984 di cui ancora rimane tracce su uno dei palazzi che affacciano sulla piazza principale e attira tanti visitatori.

Da lì l’idea di dare vita a «Quattordio Urban Art». «Le prime due edizioni sono state un successo ma quest’anno – spiega – con la concomitanza della festa del paese si creerà un’atmosfera completamente diversa, più entusiasmante». Gli artisti si metteranno al lavoro fin dal mattino di venerdì per terminare le loro opere domenica. Non ci sarà un tema specifico da seguire o rispettare. «Chi viene qui non ha quasi mai un’idea di quello che vuole realizzare – dice ancora –. Ognuno ha un suo percorso e le proprie esperienze e noi vogliamo lasciare lo spazio di esprimersi nel modo più libero possibile».

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