Non è stato un caso, se Biella è diventata Città creativa Unesco, che Michelangelo Pistoletto ci abbia apposto il suo logo. Da tempo la Fondazione che porta il nome dell’artista, è al lavoro per trovare connessioni e sinergie fra gli attori del territorio mirate al rilancio del capoluogo laniero. Una sorta di operazione «ricostituente» i cui ingredienti sono enti, associazioni e protagonisti della vita sociale. O meglio ancora, come lo descrive il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini «un “preludio per un coro” dove ogni voce ha peso e importanza e deve vibrare in sintonia con le altre».

Dalla giornata dal titolo «I temi chiave per lavorare sullo sviluppo di un territorio partendo dalla cultura e dall’arte» (l’ultimo appuntamento del work in progress), sono emerse riflessioni che sono state riunite in un dossier. «Da una parte il documento va letto come un ulteriore tassello di un’articolata serie di iniziative che nel Biellese sono state poste in essere in questi anni da tanti soggetti - spiega Naldini -. E dall’altra per noi è la base di un lavoro che nei prossimi mesi ci impegnerà nel solco di quello che chiamiamo la grande “Opera della Demopraxia”, di cui il Terzo Paradiso è simbolo ispiratore e Biella, Città creativa Unesco, la sede originaria».

All’appello del maestro hanno risposto in tanti: il Comune, la Fondazione Crb, il Gruppo giovani Uib, il Lanificio fratelli Cerruti, la rete degli Ecomusei, l’ Università Popolare, il consorzio sociale Filo da tessere, la Fondazione Sella, l’amministrazione del Santuario di Oropa, il Gasb, Pacefuturo, la Croce Rossa, Teatrando, l’Ordine dei Geometri e degli Architetti, il Gal montagne biellesi, il Centro Territoriale volontariato, Hydro, Cna, BiYoung, DocBi, Cai, Opificiodellarte, Officina+39, Big picture learning, Camera del Lavoro, Club Papillon, Tessile e Salute, ovviamente con Michelangelo Pistoletto in testa.

«Non bastano le buone pratiche: sono soluzioni effettive ai problemi urgenti. Serve invece una connessione articolata delle pratiche il cui impatto sia cumulato e aggregato come gli strumenti di un’orchestra, come le voci di un coro. Serve la consapevolezza di far parte di un’opera più ampia, a cui partecipano tutti con uguale senso, dignità e importanza», prosegue Naldini.

I temi di discussione dei confronti hanno spaziato dalla sostenibilità ambientale alla salvaguardia delle radici del Biellese, dal coinvolgimento dei cittadini allo spirito di solidarietà, per riscrivere la storia del territorio con una nuova visione internazionale e un’unione d’intenti, forse, inedita per il capoluogo laniero.

«Cittadellarte intende mettersi al servizio, contribuendo a sviluppare la cultura e gli strumenti per trasformare le sfide globali in opportunità per il nostro distretto - conclude Naldini -. Abbiamo imparato in giro per il mondo a creare sviluppo sociale, economico e culturale insieme agli attori che rendono vivi e prosperi i territori e le città. Quest’arte vogliamo metterla a disposizione di tutti e insieme a tutti creare le condizioni per un Rinascimento biellese, rilevante anche per il resto del mondo. Ci guidano gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite e il simbolo del Terzo Paradiso che ne è una sintesi». —

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