NAPOLI
Questa mattina uomini e mezzi dell’esercito sono entrati nella cava di Chiaiano, a Napoli, per presidiare l’area dove dovranno essere avviati i lavori per la realizzazione della discarica. È quanto si apprende da fonti vicine al sottosegretario alla ptresidenza del Consiglio, Guido Bertolaso.

L’esercito avrà funzioni di sorveglianza del sito come previsto dal decreto legge del maggio scorso come avvennie già in altri siti, ad esempio a Acerra e a Sant’Arcangelo e a Savignano. L’arrivo dell’Esercito a Chiaiano avviene «cos’ è previsto dalla legge approvata ieri dal Parlamento in materia di gestione dei rifiuti in Campania». Lo sottolinea in una nota il Dipartimento della Protezione Civile che riferisce che «dalle prime ore di questa mattina le Forze Armate, supportate dalle Forze dell’Ordine, sono presenti nel sito di Chiaiano per consentire l’avvio dei lavori per l’allestimento del sito». «L’ingresso nell’area dei mezzi e del personale dell’Esercito è avvenuto - conclude la nota - senza alcun tipo di problema».

I comitati anti discarica di Chiaiano e Marano iniziano la protesta
Poco dopo l'arrivo dei militari alcuni cittadini sono scesi in strada per esprimere il dissenso. Avanti e indietro sulle strisce pedonali, con il traffico di conseguenza paralizzato nel centro di Napoli. La protesta è iniziata da via Marina, nell’area antistante il Molo Beverello, è si è spostata ora in via De Petris. L’intenzione, annunciata dai promotori, è quella di «depositare raccolta differenziata autogestita sotto Palazzo Salerno», sede della struttura di supporto del sottosegretariato ai Rifiuti. «La militarizzazione della cava - secondo i promotori della protesta - era un evento previsto, vista l’approvazione del decreto, ma non per questo meno accettabile. La lotta va avanti, la battaglia è lunga. La discarica non si farà».

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