Domenica scorsa ho fatto un errore sciocco e antico, anzi: vecchio. Ho scritto un tweet, questo: «Scriverò un romanzo su usi e costumi della ristorazione torinese. Del concetto di “estivo” come interruzione ad interim delle attività fisiologiche dell’essere umano. Della “chiusura della cucina” come evento irreversibile. Della soddisfazione del ristoratore quando ti dice: “No”». Scherzavo. Sul r…
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