Il gran giorno è arrivato. Una vecchia DeLorean dotata di flusso canalizzatore sta per apparire da qualche parte, e ne usciranno Doc e Marty. Il mondo che troveranno sarà solo leggermente diverso da quello che si era visto nel 1989, quando in Ritorno al futuro II puntarono l’indicatore della loro macchina del tempo proprio sul 21 ottobre 2015. Questa settimana è davvero particolare per i fan della fortunata serie inventata dallo sceneggiatore Bob Gale e dal regista Bob Zemeckis. Da mesi gli adepti organizzano mostre e convegni. E’ stata presentata persino una petizione a Obama perché dichiari il 21 ottobre festa nazionale, mentre i cinema si preparano a riproporre l’intera trilogia e si organizzano dovunque veglie e feste davanti a repliche della torre dell’orologio di Hill Valley.

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«Lo squalo 19»

Quando in un film si immagina un futuro che sembra lontano, ma che prima o poi arriva, si va sempre a cercare quello che gli sceneggiatori hanno azzeccato e quali previsioni hanno invece fallito. Quando nell’immaginario 21 ottobre 2015 Doc Brown e Marty McFly (interpretati da Christopher Lloyd e Michael J. Fox) escono dalla DeLorean, le automobili volano e al cinema si proietta Lo squalo 19 diretto dal figlio di Spielberg, Max. Le auto non volano ancora e Lo squalo si è fermato per fortuna al IV episodio, ma le altre meraviglie immaginate nel mondo del futuro si sono quasi tutte incredibilmente realizzate.

Doc usa una specie di binocolo, in grado di fornire informazioni sulle persone che inquadra, che è molto simile ai dispositivi di realtà aumentata che ci consentono oggi di avere informazioni aggiuntive, come i Google Glass o i Microsoft Holo Lens. Anche la realtà virtuale è anticipata dal film: Marlene, la figlia di Marty, si mette uno schermo intorno alla testa per rispondere a una telefonata. A Hill Valley si raccolgono fondi per salvare la torre dell’orologio e i donatori versano il loro contributo con l’impronta di un dito, come si potrà fare con l’iPhone6 e già si fa con Apple Pay.

Quando Jennifer viene riportata a casa dalla polizia, la casa la saluta e accende la luce. Anche la domotica è realtà, mentre purtroppo non è stato ancora inventato il dispositivo che Doc usa per fare addormentare di botto Jennifer, un oggetto che ogni genitore vorrebbe avere. Marty usa il mitico «volopattino», anche questo già diventato realtà con l’Hendo Hoverboard, in vendita a 10.000 dollari, e beve una Pepsi Perfect che si materializza sul tavolino senza nessun barista. Ironia della sorte, è la rivale Coca-Cola che sta sperimentando una macchina distributrice analoga. Anche le televisione multicanale, le scarpe che si allacciano da sole e le videoconferenze sono diventate realtà, mentre – ed è considerato l’errore più grave – non c’è alcun accenno a Internet, e le stanze sono ancora piene di macchine fax che utilizzano la vecchia carta, anche se di un tipo che non si impolvera.

Profezie sportive

La capacità degli autori del film di immaginare il futuro, alla fine, risulta tuttavia davvero sorprendente. Non solo nella tecnologia, ma anche nello sport: una scritta luminosa, per fare ridere il pubblico americano, annunciava che i Chicago Cubs, la derelitta squadra di baseball che non ha più conquistato un trofeo dal 1907, aveva vinto le World Series. Nel vero ottobre 2015, i Cubs sono incredibilmente in testa alla National League, e alle World Series ci andranno davvero.

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