Il Po è ancora marrone per i detriti che trascina a valle. Dove, fino a giovedì scorso, sembrava poco più di un torrente, quasi guadabile a piedi, oggi ha un’ampiezza di 50 metri. E dove c’era un tratto di sentiero che collegava Cardè a Brasse di Moretta e Villafranca, e un campo di mais, oggi c’è una profonda ansa. L’acqua, ancora tumultuosa, provoca il cedimento della sponda di sabbia e terra, senza sosta.

Paolo Bussi, agricoltore della frazione Brasse, assieme al padre coltiva questi terreni da anni: «L’erosione – racconta – è in atto dal 2016, ma finora non è stato mai fatto nulla. E l’ultima piena, sabato e domenica, ha eroso altri ettari di terreno».

Nel sopralluogo di questa mattina (25 maggio) organizzato il consigliere regionale Paolo Demarchi con i responsabili di Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, e i sindaci di Cardè, Matteo Morena, e di Moretta, Gianni Gatti, è apparsa evidente la necessità di un intervento. Ma anche la constatazione che si poteva fare qualcosa prima.

«I progetti di protezione delle sponde – racconta Pierpaolo Busso, imprenditore agricolo di Cardè – li abbiamo redatti noi, a nostre spese e presentati anni fa. Non solo non si è fatto nulla, ma quando abbiamo chiesto di poter entrare a nostre spese nel fiume per rimuovere almeno parte della grande isola di ghiaia che si era formata sul lato opposto e che è in gran parte responsabile dell’erosione di quest’oggi, ci è stato risposto che non potevamo farlo. Costruire nuove scogliere su questo lato invece, non è economicamente sostenibile con le nostre forze».

Il Po prende e dà da sempre a queste terre, cambia percorso, erode su entrambi i lati. È la legge della natura. Ma quello che è sotto gli occhi di tutti da qualche anno in questo tratto a ridosso della confluenza con il rio Tepice è che occorre un intervento. Il compito più difficile è ora di Aipo: reperire le risorse per metterlo in cantiere.

I responsabili di Aipo, assieme a Demarchi, hanno eseguito altri sopralluoghi, sempre sull’asta del Po, all’altezza del ponte dei Pesci Vivi, non lontano da Staffarda, e tra Revello e Martiniana.

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