La leonessa si ammala, il leone le rimane accanto fino alla fine. Muñeca e Leo, inseparabili dal circo alla savana

La leonessa si ammala, il leone le rimane accanto fino alla fine. Muñeca e Leo, inseparabili dal circo alla savana
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Dal circo alla savana, quella di Leo e Muñeca è stata una storia d’amore. I due leoni erano stati salvati dallo sfruttamento in Perù insieme alla loro prole e avevano trovato una nuova casa in un santuario in Africa. Hanno trascorso la vita fianco a fianco e, quando l’età avanzata e le ferite lasciate dal circo hanno avuto la meglio sulla leonessa, il suo Leo le è stato accanto fino all’ultimo. Oggi Muñeca non c’è più e il leone si sta abituando alla quotidianità da “vedovo” con l’aiuto degli operatori dell’Animal Defenders International (Adi) Wildlife Sanctuary.

Animali da spettacolo, Leo e Muñeca erano costretti a esibirsi in un circo peruviano, passando il resto del tempo in gabbie troppo strette per vivere come avrebbero dovuto. Quando le attrazioni come loro sono state messe fuori legge nel Paese, nel 2014, l’organizzazione non-profit Adi, insieme alla polizia e alle autorità per la fauna selvatica, ha messo a punto un raid per salvare gli animali in quello che era considerato uno dei circhi più crudeli del Perù: quello che deteneva la famiglia di Muñeca e Leo, a nord della capitale Lima. Alla delegazione ci sono volute molte ore per riuscire a salvare il leone e i figli maschi Rolex, Chino e Coco. In compenso, però, l’avvocato dei circensi è riuscito a bloccare l’operazione e a far nascondere Muñeca e le figlie Africa e Kiara. L’Adi le ha recuperate con successo, insieme a due scimmie, solo diversi mesi dopo e a centinaia di chilometri di distanza, al confine con l’Ecuador, dopo un rocambolesco inseguimento nel deserto. La famiglia felina è stata quindi riunita in un centro temporaneo, prima di essere trasferita per via aerea in Sud Africa, nell’Adi Wildlife Sanctuary.

Dal circo alla savana, l'amore fra un leone e una leonessa

Qui, Leo e Muñeca hanno vissuto otto anni senza mai separarsi l’uno dall’altra, sempre insieme, talvolta affettuosi tra loro. E, anche quando la leonessa si è ammalata, lui ha continuato a starle vicino, fino all’ultimo. A settembre, infatti, Muñeca è mancata all’età di 19 anni. «Sembrava non sentirsi bene da qualche giorno e Leo continuava a rimanerle accanto, come per confortarla- ha scritto l’Adi sui social network-. Dopo alcuni test, il veterinario ci ha comunicato che la nostra dolce matriarca aveva un tumore al polmone, cisti al fegato, problemi alla cistifellea, globuli rossi bassi e valori del midollo non buoni. Per questo, ci è stato consigliato di “metterla a dormire in pace”: l’età avanzata e il risultato dei suoi trascorsi difficili al circo stavano avendo la meglio su di lei». Anche Leo, d’altra parte, non è uscito indenne dalla vita circense: a luglio ha perso un occhio in seguito a un’infezione da cataratta, causata proprio dalle condizioni e dalla dieta misere sofferte durante la sua vita in gabbia.

Con la morte di Muñeca, Leo, il più vecchio tra i “residenti” del santuario sudafricano, è rimasto da solo, anche se la sua area è vicina a quella dei figli. Gli operatori del santuario gli stanno dedicando tutte le attenzioni necessarie: per passare un po’ più di tempo con lui, ad esempio, gli portano pasti più piccoli ma più frequentemente durante il giorno. «Siamo addolorati e stiamo facendo tutto ciò che possiamo per Leo, compreso viziarlo un po’ con premietti extra». Lui, intanto, cerca una nuova quotidianità senza la sua compagnia di vita, trascorrendo le giornate a riposare tra gli alberi: proprio come avrebbe fatto con la sua Muñeca.

 

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