Il cane Bea, il biglietto straziante dell'abbandono e la nuova famiglia allargata

Il cane Bea, il biglietto straziante dell'abbandono e la nuova famiglia allargata
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La storia di Bea e dello straziante biglietto con il quale è stata lasciata in una clinica veterinaria romana evidenzia come la crisi costringa tante famiglie a fare i conti con le spese per un cane, che per molti diventano insostenibili. La dolcissima Beagle di nove anni è stata trovata con un messaggio scritto a mano e firmato dal suo ex proprietario che, con grande sofferenza, ha preso la decisione che non avrebbe mai voluto neppure considerare: "È molto triste: nel biglietto il suo ex proprietario spiegava che non riusciva più a prendersi cura della piccola per gravi problemi personali, implorando di non farla entrare in canile, cosa che comunque è avvenuta poco dopo", spiegano dalla sezione di Ostia della Lega nazionale per la difesa del cane. Per fortuna il lieto fine è arrivato: ora Bea ha una sorellina con cui giocare di nome Chica e tre amici gattini con i quali ha fatto amicizia: Pallina, Macchia e Minou. 

Il cane adottato incontra la gatta e gli altri animali di casa


Bea aveva vissuto tutta la sua vita in una casa: quando si è ritrovata chiusa in una gabbia ha dovuto affrontare un cambiamento duro. Era disorientata e senza alcun punto di riferimento. "Quando è entrata nel canile aveva il microchip ed era in calore. Abbiamo aspettato ma nessuno è venuta a prendere questa cagnolina dal carattere buonissimo - racconta Emanuela Bignani, presidente della sezione di Ostia della Lndc - Abbiamo scoperto, tramite i veterinari dell'Asl, che era stata portata dal suo ex proprietario. In un biglietto commovente ha spiegato che, per motivi economici, dopo nove anni si trovava costretto a lasciarla. Ha chiesto di non farla entrare in canile, ma non c'era alternativa. Purtroppo mantenere un cane non è economicamente alla portata di tutti in questo periodo di crisi. Soprattutto quando si ammalano occorre sostenere spese altissime. Bisognerebbe cercare di aiutare chi non può affrontarle. L'Iva per le spese, ma anche per il cibo per i cani, è al 22 per cento, come i beni di lusso quando è obbligatorio curarli, non essendoci una sanità pubblica per gli animali. Occorre mettere le persone nelle condizioni di farlo".

Concludono dalla Lndc di Ostia: "Finalmente, dopo la pioggia, è arrivato l'arcobaleno per Bea. Barbara e Alberto sono venuti a prenderla in canile per portarla a casa, allargando così la loro meravigliosa famiglia umana e non umana. Grazie di cuore per averle dato la sua seconda possibilità. Grazie anche alla nostra volontaria Rita per questa bellissima adozione e all'educatore del canile Cristiano per il supporto dato alla famiglia. Buona vita piccola Bea". "Queste storie mi danno sempre un po' di speranza", si legge nei commenti al video postato sui social.