A Milano da qualche mese è arrivato il mare. E non è la Darsena. Per trovarlo bisogna andare in via Giuseppe Gabetti 15, in zona 7, e cercare una cascina di due piani incastonata tra un deposito Atm, la caserma Santa Barbara e un complesso di palazzi di recente costruzione.

Tra le mura della ristrutturata Cascina Torrette ha trovato spazio il progetto di mare culturale urbano. Un mare in perenne tempesta creativa grazie alla determinazione dei fondatori Andrea Capaldi, Paolo Aniello e Benedetto Sicca. Lavorando insieme a una squadra che varia a seconda degli eventi hanno deciso di inserirsi nella vita del quartiere per diventarne un perno centrale grazie a una precisa filosofia:creare un’offerta che affianchi i singoli grandi eventi a un calendario quotidiano di iniziative in grado di attirare il pubblico più eterogeneo.

I cancelli aperti tutti i giorni dalle nove di mattina fino alla sera tardi, permettono di attraversare il cortile e magari di “inciampare” per caso proprio in quello che si stava cercando. Un incontro molto probabile visto il numero di iniziative, in molti casi a ingresso libero, messe in cantiere dalla sua inaugurazione il 21 maggio del 2016. Uno spazio di coworking da 40 posti, sale prove per musicisti, un bar ristorante, una sala da ballo riadattabile per spettacoli teatrali, appuntamenti musicali settimanali con il jazz il martedì e l’indie il giovedì, aperitivi letterari il mercoledì, un mercatino di prodotti tipici a chilometro zero in collaborazione con Coldiretti ogni martedì mattina, oltre a diversi appuntamenti enogastronomici.

Andrea Capaldi, nato a Napoli, scherza anche sulla possibilità di aprire un piccolo caseificio artigianale, anche se il progetto resta per il momento nel campo della pura fantasia. “Abbiamo scelto la periferia di Milano perchè crediamo che un luogo nato per tutelare i processi di creazione possa contribuire a riportare la luce in luoghi bui. Anche fisicamente gli spazi del mare culturale devono essere vivi e attraversabili, diventare una piazza per il quartiere e un incubatore delle sue energie. Confronto è la nostra parola chiave alla base del costante lavoro di fiducia con gli abitanti del quartiere”.

Una fiducia confermata dalle 20mila presenze registrate durante i mesi estivi che hanno permesso l’utilizzo quotidiano del cortile della Cascina Torrette e del prato al suo esterno con una rassegna di cinema all’aperto sei giorni su sette. E dato che idea che vince non si cambia gli organizzatori stanno già preparando il programma per l’estate 2017, con un occhio rivolto alla sfida che li aspetta l’anno successivo. Per la squadra di mare culturale urbano, Cascina Torrette è una sorta di prova generale per il complesso di via Novara 75. Ottenuto con un bando dell’assessorato al Demanio nel 2014, lo spazio di oltre 6mila metri dovrebbe vedere presto l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Alla sua aperturà diventerà una Cascina Torrette in potenza, moltiplicando le iniziative offerte alla città di Milano e le sinergie con i suoi abitanti. “Questo progetto, in Italia, poteva vedere la luce solo qui” per Andrea, fiducioso che l’orizzonte del mare si potrà ingrandire già per la fine del 2018.

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