ROMA
A distanza di 24 ore dal lancio di Piazza Duomo, il gruppo Facebook più nutrito dei fan di Massimo Tartaglia conta 68.000 adesioni. La definizione del protagonista è «42 anni, incensurato e con tanto coraggio».

Qui tra i post più discussi giganteggia quello dal titolo «O mia bela Madunina, che te tiro de luntan» con 1350 commenti. Un nik-name anonimo «Jack Di Spade» chiosa: «Bravo Tartaglia, altro che psicolabile, hai manifestato una grande forza d'animo. Sei l'espressione dell'insofferenza italiana alla politica marcia e corrotta». Da moltissimi degli affiliati al gruppo «madre» si può partire verso altri agglomerati più o meno numerosi, come l'esiguo «Tartaglia nì dovevi tirà più forte», che è presentato come: «Un omaggio a colui che ha realizzato il nostro sogno».

Qualcuno, come un certo Massimiliano, approfitta della confusione tra i pareri accavallati e lancia il suo falso scoop su YouTube: «In esclusiva la confessione di Massimo Tartaglia sull'aggressione a Berlusconi, raccontata da Davide». In realtà è solo uno dei tanti video promozionali del notissimo e muscolosissimo personal trainer di una palestra romana che spiega che: «Je devi da dà n' a crocchia n'bocca», ma non c' entra nulla con fattaccio di Piazza Duomo, è solo l'enunciato di una sua massima filosofica. Il blog «NaturalMente, Nuvole di pensiero nel cielo dell'anima» celebra con due video tratti dai telegiornali «Massimo Tartaglia eroe del popolo».

Come chiosa all'immagine del premier insanguinato scrive: «Abbiamo un nuovo artista nazionale ed il suo nome è Massimo Tartaglia!». Molto rozzo nella grafica, ma aggiornatissimo nei contenuti, è invece l'istant.game che appare su www.berlusconi-game.com. Muovendo il mouse e rispettando il timer si possono tirare addosso a Silvio varie riproduzioni del Duomo di Milano (ma anche della torre di Pisa), e quando lo si colpisce il suo volto diventa tumefatto e pieno di sangue, come è realmente accaduto. In Tumblr.com c'è una rassegna di frasi memorabili colte ovunque nell'universo variegato dei blog. Naturalmente i commenti manifestano visibilio per l'antagonismo del barzelletta per barzelletta, dente per dente del genere «Vendo statuetta del Duomo di Milano insanguinata».

Di tutte le «freddure» più atroce è senza dubbio: «Aggressione a Berlusconi. Bonaiuti: “Il Premier è stanco e sofferente". I medici: “Si nutre con fatica". Beppino Englaro: "Potrebbe ancora avere dei figli"». Come anche «Berlusconi colpito al volto da un souvenir del Duomo. Subito annullato il comizio di Matera». Oppure: «Minacciati anche altri esponenti della maggioranza: recapitata a Brunetta una busta contenente una gondola». Infine, con cinismo ostentato, qualcuno scrive: «Mi hanno detto che Silvio oggi in visita a Milano sia rimasto colpito dal Duomo... ma non lo aveva mai visto prima??????!!!" :-)».

Notevolmente più limitato è il fronte opposto anti-Tartaglia, diviso tra chi prende le distanze: «Se non fosse malato, una duomata la darei al signor Tartaglia: ne ha fatto una vittima, un martire e ci trifoleranno i neuroni fino alle prossime elezioni». Francesco Ausania commenta nel suo profilo: «Si dice che la rete è la vera democrazia esattamente come 30 anni fa si diceva che lo era la piazza, il brodo di coltura dei terroristi». Più pacatamente c'è chi scrive di aver cancellato dal proprio profilo le amicizie che sostengono apertamente l'aggressore In questo versante numerose operazioni di viral marketing ideologico nate all'istante.

Il gruppo che se la prendeva con i fan di Tartaglia con più di 80000 iscritti in realtà era fasullo, fino a ieri l' altro si chiamava «Sosteniamo il made in Italy» ed il titolo è stato cambiato durante la notte solo per sfruttare la situazione. Anche «Solidarietà a Silvio Berlusconi» vanta 1.895.423 membri, ma in realtà quando si erano iscritti la ragione aggregante era: «No Facebook a pagamento nel 2010».

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