È morto Marco Pannella. Il leader storico dei radicali si è spento dopo un lungo periodo di malattia. Aveva 86 anni .

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Mai una comparsa. Sempre un protagonista.

Giacinto, detto Marco, Pannella lo scorso 2 maggio aveva compiuto 86 anni, di cui sessanta con un ruolo unico, irripetibile sul palcoscenico della politica italiana. Il Partito radicale, la sua creatura politica, ne ha fatta di strada da quando, nel 1955, Pannella lo fondò, insieme a personaggi del calibro di Leo Valiani ed Eugenio Scalfari. «Un partito nuovo per una politica nuova», lo slogan scelto per il battesimo di una forza politica nata, paradossalmente, per combattere proprio la partitocrazia, come ripeterà instancabilmente Pannella nel corso dei decenni. Nel 1963 Pannella assume la segreteria, di fatto, dicono i suoi critici, se ne “impossessa”, ne diventa il dominus indiscusso, anche se negli anni successivi alla guida della formazione, che poi nel 1989 prenderà il nome di Partito radicale transnazionale scegliendo di svolgere attività politico-culturale e di non partecipare a competizioni elettorali in favore della Lista Pannella-Riformatori, si alterneranno altri leader, tutti comunque “cresciuti” dal fondatore.

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Con i Radicali difende Tortora e s’inventa l’elezione di Ilona Staller

Molti anche i coup de teatre a proposito di candidature nelle liste radicali: celeberrima e indimenticata quella della biondissima pornostar Ilona Staller, in arte Cicciolina, eletta deputata nel 1987 con 20mila preferenze, seconda, nelle liste del Partito radicale, solo allo stesso Pannella. Tre anni prima viene eletto eurodeputato con i Radicali Enzo Tortora, prima condannato per fatti di droga e poi assolto con formula piena. Nel 1983 era stato eletto alla Camera Toni Negri, ex leader di Autonomia operaia, con 13mila preferenze. Nel 1979 Pannella era riuscito a portare a Montecitorio Leonardo Sciascia, che vi sarebbe rimasto, come deputato radicale, fino al 1983. Pannella ha sempre “attaccato lo spazio”, come si direbbe in gergo calcistico, usando l’arma della provocazione. Clamorosa, solo per citare un esempio, la protesta messa in atto nel 1978, quando, insieme ai compagni di partito Bonino, Mellini e Spadaccia, si presentò negli studi Rai imbavagliato per partecipare (in silenzio) a una Tribuna sui referendum (legge Reale, aborto e finanziamento pubblico ai partiti) per protestare contro quella che a suo giudizio era la disinformazione della tv di Stato.

Deputato, europarlamentare e “presidente” di Ostia

Lunghissima la sua esperienza politica: nel 1976 viene eletto per la prima volta alla Camera. Ci tornerà nel 1979, nel 1983 e nel 1987. È stato europarlamentare con la Lista Bonino, ma anche presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e l’Aquila, oltre che consigliere regionale del Lazio e dell’Abruzzo. Innumerevoli le sue campagne e le iniziative referendarie: dall’abolizione della pena di morte alla fame nel mondo, dalla legge elettorale alla giustizia, alla drammatica situazione delle carceri italiane: nel corso di tre decenni, sotto la guida di Pannella, i Radicali hanno raccolto quasi cinquanta milioni di firme, un record che difficilmente potrà essere battuto in Italia. Celebre il duello a distanza ingaggiato con Bettino Craxi nel 1991 con la consultazione referendario sulla preferenza unica per la Camera: nonostante l’invito del leader socialista ad «andare al mare», il 9 giugno il 62,5% degli italiani andò a votare per il sì.

Disobbedienza civile e digiuni come armi di lotta politica

Nel 1995 si è fatto arrestare, insieme ad altri esponenti radicali, per “spaccio” di droga. Davanti alle telecamere opportunamente convocate, per dare il più ampio risalto possibile alla sua campagna per la liberalizzazione delle droghe leggere. Nello stesso anno, nel corso della trasmissione televisiva “L’Italia in diretta” di Alda D’Eusanio, si è presentato in studio per “regalare” hashish.

Unico anche nella vita privata: in una intervista in occasione dei suoi 80 anni, Pannella ha confessato di avere avuto 400 “amori”. «Ho avuto anche tre o quattro uomini», ha ammesso in un’altra intervista. Poi, nel febbraio dello scorso anno un’altra “confessione”: «Ho avuto un figlio, forse due». Grande fumatore (due o tre pacchetti di Gauloises senza filtro al giorno), Pannella non si è fermato neanche dinanzi al tumore: l’anno scorso gliene diagnosticarono uno al polmone con metastasi epatica. Ma questo, per Giacinto, detto Marco, non è stato un ostacolo per combattere fino alla fine le sue battaglie.

Mattarella: “Protagonista ma lontano dal potere”

«La morte di Marco Pannella mi addolora profondamente. Protagonista della politica italiana, senza mai essere legato al potere, ha combattuto battaglie di grande importanza, particolarmente nel campo dei diritti». È quanto sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Sabato l’ultimo saluto a Roma poi il feretro sarà trasferito a Teramo

Sabato ci sarà l’ultimo saluto a Pannella a piazza Navona. Una cerimonia laica che sarà preceduta da un corteo che trasporterà la salma dalla sede del partito Radicale a largo Argentina fino alla piazza simbolo delle battaglie del leader radicale. Domani, a partire dalle 15 e fino alle 22, sarà invece allestita a Montecitorio, nella sala Aldo Moro, la camera ardente. In serata il feretro di Pannella sarà trasferito prima nella sede del partito per una veglia poi nella sua città natale, Teramo, dove verrà allestita una camera ardente nella sala consiliare del Comune. Ad annunciarlo il sindaco Maurizio Brucchi, che spiega come la salma di Pannella arriverà a Teramo intorno all’una di domenica mattina e come la camera ardente resterà aperta fino alle 15 quando partirà alla volta del cimitero di Cartecchio dove alle 16 sarà tumulata nella cappella di famiglia.

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