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La macchina per vedere i sogni

La macchina per vedere i sogni
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Cosa avete sognato stanotte? Ve lo ricordate? Oppure il sogno è svanito quando avete aperto gli occhi? Per capire il meccanismo e il significato dei sogni due ricercatori dell'università della California hanno creato tempo fa una "banca dei sogni", un sito dove sono archiviate le descrizioni di quasi trentamila sogni fatti da persone fra 7 e 74 anni di età.

Un gruppo di artisti italiani di base a Modena, che si presentano con il nome di Fuse, ha preso questi sogni, li ha trasformati in prompt, in comandi, per una intelligenza artificiale che trasforma le parole in immagini, e ha creato dei brevi video per ciascun sogno, Ne è venuta fuori una installazione, Onirica, che lascia gli spettatori a bocca aperta. È come entrare nella mente delle persone, anzi, in quella parte remota della mente che chiamiamo inconscio. Il progetto lo ha raccontato ieri in Campidoglio uno dei fondatori di Fuse, Mattia Carretti, in un evento chiamato "le meraviglie dell'intelligenza artificiale".

Qualche ora prima era arrivata la notizia che il primo paziente di Neuralink, una startup di Elon Musk, era riuscito a muovere i pezzi di una scacchiera solo con il pensiero grazie ad un microchip che gli hanno impiantato nel cervello per curargli una grave patologia. Le due cose sono solo apparentemente scollegate come mi ha confermato sempre in Campidoglio lo scienziato Luca Berdondini che guida un altro progetto per far comunicare la nostra mente con un computer senza bisogno di fare impianti nel cervello. Verrà un giorno, e non sembra lontanissimo, in cui quando ci sveglieremo al mattino potremo chiedere al nostro smartphone di mostrarci il video di quello che abbiamo sognato. Non sarà soltanto una cosa divertente, anzi a volte non lo sarà affatto: sarà un modo per conoscere meglio le nostre paure e i nostri desideri nascosti e per trovare così la chiave per essere felici.