TORINO. Di questi tempi per rendersi conto di quale sia il settore più frizzante è sufficiente alzare lo sguardo mentre si cammina in città: il simbolo di un tessuto imprenditoriale che vede la ripresa sono le gru nei cantieri e i palazzi “impacchettati” che sbucano in ogni angolo di strada.

Questo è quanto afferma il rapporto di Unioncamere sul 2021, anno in cui in Piemonte è tornato a crescere il numero delle imprese. Il merito è soprattutto di uno dei comparti che negli anni hanno più sofferto la crisi, l’edilizia, spinto dal potente traino degli incentivi.

In base ai dati delle Camere di commercio emerge infatti che nel 2021 in Piemonte sono nate 24.958 nuove aziende. Il balzo è del +19,2% rispetto alle 20.942 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2020. Il risultato dell’anno pre pandemia, il 2019, quando nacquero 25.972 imprese, è stato mancato di poco.

In generale, al netto delle 20.288 cessazioni (il 7,4% in meno rispetto 2020 e addirittura il 26,2% in meno rispetto al 2019), il saldo appare finalmente positivo di 4.670 unità. Un fenomeno, viene spiegato nell’indagine, «che segna l’inversione del trend, precedentemente consolidato, di contrazione del tessuto imprenditoriale locale». La forte espansione mostrata dal comparto edile nel 2021 si traduce quindi con un tasso di crescita di poco inferiore al 3%.

Nel rapporto si insiste molto sul ruolo dell’edilizia, ma anche altri ambiti appaiono in espansione, per esempio anche i servizi alle persone e alle imprese, che segnano un tasso di crescita del 2%.

Segno positivo, anche se di poco, per commercio (+0,46%) e il turismo «che nonostante le forti difficoltà indotte dalla pandemia tiene e registra una sostanziale stabilità». Debolmente negativo il risultato dell’industria in senso stretto (-0,17%), mentre una flessione più evidente caratterizza il comparto agricolo (-0,64%).

«Il tessuto imprenditoriale piemontese è in ripresa: da un lato sono aumentate le nuove iscrizioni, dall’altro sono diminuite le cessazioni. I dati mostrano che l’andamento delle iscrizioni è correlato alle prospettive dell’economia, oltre che influenzato da andamenti settoriali diversificati e dalle politiche dei sostegni pubblici. In particolare, è evidente la forte espansione segnata dal comparto edile», commenta il presidente di Unioncamere Gian Paolo Coscia.

Il ruolo di locomotiva dell’edilizia è destinato a continuare anche nel corso dell’anno. Proseguono infatti tutte le agevolazioni principali, senza contare la spinta in arrivo dal Pnrr per quanto riguarda le infrastrutture. A livello di province il dato migliore del 2021 appartiene al capoluogo, con Torino che segna un tasso di crescita del +1,64%. Manifesta una dinamica migliore della media anche Novara, con un +1,26%. Verbania e Vercelli registrano rispettivamente un tasso di crescita pari a +0,63% e +0,53% Il Piemonte meridionale, che pur mantiene gli indicatori positivi, arranca: la provincia di Alessandria cresce dello 0,49%), poco più di Cuneo (+0,40%) e Asti (+0,22%). La crescita meno intensa, infine, appartiene alle imprese biellesi (+0,13%). —

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