Recensione di Stefano Benni

“Ero triste e mi sono inventato due ragazzini, si giurano amore ma si perdono sempre”

Lei muta, lui ribelle, si allontanano per poi ritrovarsi ogni 15 anni, ma ogni volta qualcosa li separa Alla fine lui è un saccente ecologo, lei insegna la lingua dei segni: tragedia e commedia si sfidano