Nell’entroterra salentino c’è un piccolo gioiello sconosciuto ai più circondato da uliveti, dove la storia locale s’intreccia con la cultura greca antica, rendendo questo posto davvero unico. Sternatia ha radici che risalgono all'epoca dei romani e dei bizantini, ma ciò che lo rende speciale è la sua lingua, che nulla ha a che vedere con i dialetti pugliesi. Siamo infatti nella Grecìa Salentina, isola linguistica in cui si parla un idioma di origine greca, il grico.

L’età media, qui, è decisamente alta. E i nonni parlano ancora questa lingua, che è come un ponte verso il passato, da tramandare alle nuove generazioni chiacchierando fra le stradine strette e acciottolate, in cui si sta seduti con la sedia in legno davanti alla porta di casa. Proprio per il suo fascino unico, Chóra, che è il suo nome greco, è stata scelta come ambasciatrice del Salento nel mondo da True, la fiera diffusa dei viaggi di lusso che porterà a Lecce dall’1 al 4 ottobre più di 50 buyer internazionali provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia, India e Brasile per promuovere il territorio e creare nuovi business.

Insomma, c’è da aspettarsi che questo borgo presto verrà scoperto dai turisti stranieri alla ricerca di una nuova frontiera del lusso, più autentico, fatto di experience che non si possono trovare altrove. Come ci spiega Luigi De Santis, Ceo di True Event, “Sternatia è un luogo unico, con un fascino antico tutto da scoprire. E’ per questo che lo abbiamo scelto come cornice di un insolito Longevity tour nell’atmosfera suggestiva di un luogo incantevole dove il tempo sembra essersi fermato, condotto da un gruppo di nonni over 90 che ancora oggi parlano il grico”.

Il piccolo villaggio è famoso per il suo mulino, uno dei più grandi del Salento, il frantoio ipogeo e per i suoi antichi sotterranei, come la cripta di San Sebastiano, interamente scavata nella roccia calcarea, o quella di San Pietro, ricavata nel terreno tufaceo della masseria Caraffa. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, il Salento passò sotto il dominio bizantino e Sternatia divenne uno dei centri principali dell'area ellenofona: fu dotata di mura in pietra, oggi ancora visibili, e furono costruiti un castello fortificato e dei torrioni di difesa. Oggi si chiama Palazzo Granafei, ed è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733: è in stile barocco, sovrapposto al fortilizio bizantino di cui, forse, sono rimaste delle tracce inglobate, i cui interni possono essere visitati solo da pochi, selezionati, ospiti di famiglia. Bisogna quindi accontentarsi di ammirarlo dal suo splendido giardino interno.

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