05 dicembre 2012

La Voyager 1 alle frontiere dello spazio interstellare

La sonda sta attraversando un'area di intensità magnetica mai rilevata prima, una regione dell'eliosfera finora sconosciuta. Nuove interpretazioni dei dati lasciano pensare che il suo ingresso nello spazio interstellare sia vicino(red)

Potrebbe essere questione di mesi: l'oggetto più lontano da noi tra tutti quelli che l'uomo ha mai costruito, la sonda Voyager 1, procede nel suo viaggio verso la soglia dell'eliosfera, la gigantesca zona dello spazio, contenente l'intero sistema solare, nella quale il campo magnetico generato dal Sole è più intenso di quello interstellare. A riferire sulla nuova posizione della sonda, una delegazione di scienziati intervenuti il 3 dicembre all'American Geophysical Union meeting di San Francisco.

La Voyager 1 si trova a circa 18 miliardi di chilometri dal Sole, e da mesi gli astronomi sono in attesa del momento in cui la sonda abbandonerà l'eliosfera. Il vento solare attorno alla navicella aveva iniziato a diminuire già dalla fine del 2004, per spegnersi nel 2010, determinandone così l'ingresso nell'eliopausa, la zona cioè che racchiude l'eliosfera, dove il vento solare è azzerato dall'interazione con il mezzo interstellare.

L'anno scorso ci si aspettava che l'uscita dall'eliopausa fosse alle porte, salvo poi la smentita di settembre, quando una ricerca apparsa su Nature ha fatto sospettare che il traguardo fosse ancora molto lontano. Sulla base di misurazioni effettuate dalla sonda, si era ipotizzato che alla Voyager 1 mancassero fino a sette anni di viaggio dal confine esterno dell'eliosfera.

La Voyager 1 alle frontiere dello spazio interstellare
Cortesia NASA/JPL-Caltech/JHUAPL
Le ultime interpretazioni sono più ottimistiche, ma non ci sono certezze. “Potrebbe trattarsi di di qualche mese, come di un paio d'anni”, spiega Edward Stone, del California Institute of Technology, responsabile scientifico della missione fin dagli anni settanta.
Quel che è certo è che il campo magnetico che la sonda si trova ad attraversare subisce dei cambiamenti. Quando si modifica, è segno che le cariche provenienti dallo spazio interstellare interagiscono diversamente con quelle interne all'eliosfera. E' quindi possibile determinare se si trovi in un nuovo 'strato', ma non è altrettanto semplice capire se si tratta davvero dell'ultimo dell'eliopausa.

La Voyager 1 è entrata per la prima volta in un'area diversa il 28 giugno. Nella nuova regione il campo magnetico è molto più intenso di prima, ma segue ancora la stessa direzione: il segnale che dovrebbe suggellare l'ingresso della Voyager 1 nello spazio interstellare è proprio un cambio di direzione del campo magnetico.

Quel che invece lascia supporre che il traguardo si avvicini è il comportamento delle particelle cariche che circondano la sonda. Mentre prima si muovevano caoticamente in ogni direzione, adesso sembra esserci un flusso ordinato: quelle a bassa energia, provenienti dall'interno dell'eliosfera, tendono ad allontanarsi dalla regione, e quelle ad alta energia, provenienti dall'esterno, tendono ad avvicinarvisi. Questo permette anche di ricavare informazioni sullo spazio interstellare.

La Voyager 1 è stata lanciata il 5 settembre del 1977, pochi giorni dopo la gemella Voyager 2, oggi a circa a circa 5 miliardi di chilometri dal Sole. Entrambe le sonde hanno sfiorato Giove e Saturno, per poi proseguire verso l'esterno del sistema solare. La Voyager 1 è ora a una distanza tale che il suo segnale, per giungere fino a noi, impiega 17 ore, e si prevede che riesca a continuare a comunicare con la Terra fino al 2027.