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Mal di testa nei bambini: è sempre una questione di vista?

Il mal di testa nei bambini è un problema abbastanza diffuso, conoscerlo ti sarà utile per capire meglio cosa succede al tuo piccolo e parlarne con il Pediatra.

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07 Dicembre 2018 • 8 minuti di lettura

Tuo figlio cresce bene e in salute, gioca con i coetanei e a scuola o all’asilo si è inserito alla grande. Sei felice di vederlo sereno: per una mamma è la cosa più importante.

Qualche volta però si lamenta del mal di testa. Pensavi fosse la vista dato che mamma e papà portano gli occhiali ma invece il bambino ci vede benissimo.

Allora, di cosa si tratta?

Il mal di testa nei bambini è un problema abbastanza diffuso, soprattutto se qualche membro della famiglia ne soffre o semplicemente come sintomo secondario di raffreddore, influenza, sinusite e altre problematiche delle prime vie respiratorie.

Conoscere il mal di testa nei bambini ti sarà utile per capire meglio cosa succede al tuo piccolo e parlarne con il Pediatra.

Identikit del mal di testa nei bambini

Il tuo piccolo spesso si lamenta del mal di testa. La vista è perfetta e, a parte qualche raffreddore e la sinusite, tuo figlio ha una salute di ferro.

Stai cercando di capirci qualcosa. Tu a volte hai un forte mal di testa se sei stressata o nervosa.

In ogni caso, qualora fosse anche ereditario, i bambini non sono troppo piccoli per avere già i primi attacchi?

Tu, ad oggi, non hai mai sentito parlare di bambini che soffrono di emicrania!

La risposta a tutte le domande che ti frullano nella testa è una semplice constatazione: anche i bambini soffrono di mal di testa.

Il mal di testa è spesso considerato una prerogativa degli adulti mentre, invece, colpisce anche i bambini

Molti bambini in età pediatrica, in particolare in età scolare, hanno avuto almeno un episodio di mal di testa nell’arco dell’anno.

I genitori con l’aiuto del Pediatra devono, quindi, capire di quale tipo di mal di testa si tratta e come intervenire nel modo opportuno.

I mal di testa nei bambini si distinguono in due tipi di cefalee: primarie e secondarie.

Cefalee primarie: quando il mal di testa è una questione di genetica​

Le cefalee primarie raggruppano delle forme di mal di testa nei bambini di natura genetica.

Questo tipo di cefalee sono legate a una predisposizione familiare per cui un genitore, un fratello o un altro parente stretto ha una diagnosi del problema accertata.

Una cefalea primaria potrebbe essere il problema di tuo figlio se il mal di testa si presenta con una certa frequenza negli ultimi tempi.

Le cefalee primarie si distinguono principalmente in 4 forme.

#1 Emicrania senza aurea​

È la più frequente nei bambini in età pediatrica e può colpire anche i più piccoli fin dai primi mesi di vita.

I bambini più piccoli generalmente lamentano sintomi che sembrano lontani da un mal di testa e che vengono indicati con il nome di equivalenti emicranici:

  • Vomito a cicli;
  • Dolori addominali frequenti;
  • Vertigini;
  • Il torcicollo;
  • “Dolori di crescita” tipici degli arti inferiori;
  • Il mal d’auto.

Nei bambini più grandi si verifica, invece, un attacco di mal di testa della durata di 5-10 minuti e di intensità medio-forte, accompagnato spesso da intenso fastidio per la luce (fotofobia), per i rumori (fonofobia) e per gli odori (osmofobia).

Inoltre, non mancano nausea, vomito, dolori addominali e pallore.

A volte presentano evidente spossatezza, sonnolenza e spesso si lamentano di sentirsi il “cuore in testa”.

​#2 Emicrania con aurea

È una forma di mal di testa molto più rara della classica emicrania senza aurea.

Si differenzia, infatti, per caratteristici sintomi neurologici che precedono l’attacco di mal di testa.

Questi, comprendono dai disturbi della vista (visione di luci, offuscamento della vista, perdita transitoria di parte del campo visivo) a quelli del linguaggio.

Da formicolii di un arto a una diminuzione della loro sensibilità, per arrivare a una vera e propria difficoltà di movimento.

#3 Cefalea tensiva​

È più diffusa negli adolescenti ed è caratterizzata da episodi di mal di testa bilaterale con dolori di tipo costrittivo come se la testa fosse letteralmente stretta in una morsa.

L’intensità del dolore è media-lieve, tanto che sembra non incidere sulle normali attività dei ragazzi.

Fotofobia, fonofobia e nausea sono rare.

#4 Cefalea a grappolo​

Fortunatamente è la più rara forma di mal di testa nei bambini, dato che è caratterizzata da un dolore molto intenso.

L’attacco di mal di testa dura anche mezz’ora e, generalmente, si manifesta per un periodo di 15-30 giorni, con una frequenza fissa: ogni giorno, alla stessa ora e, in particolare, la notte.

Il dolore è accompagnato da nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, lacrimazione intensa, arrossamento della congiuntiva, abbassamento della palpebra (ptosi) e ostruzione nasale.

La diagnosi di una forma di cefalea primaria naturalmente richiede l’intervento del Pediatra che poi con lo specialista seguirà il percorso di cura più adatto al piccolo paziente.

La terapia è focalizzata sia sulla riduzione del dolore (terapia di attacco) che sulla prevenzione di eventuali ricadute (terapia di profilassi).

In caso di cefalee primarie, è assolutamente essenziale evitare l’automedicazione nell’adulto e quindi ancor più nel bambino: può essere molto pericolosa.

Il Pediatra è il riferimento a cui devi rivolgerti immediatamente qualora tuo figlio lamenti qualsiasi tipo di mal di testa.

​Cefalee secondarie: il mal di testa nei bambini è un sintomo secondario

Se tuo figlio ci vede benissimo e se il Pediatra ha escluso una cefalea primaria, probabilmente il mal di testa del tuo piccolo è la conseguenza degli episodi di raffreddore o di sinusite di cui ha recentemente sofferto.

Con il termine di cefalee secondarie si raggruppano infatti forme di mal di testa che si manifestano come sintomi secondari di patologie in atto che riguardano principalmente le vie respiratorie superiori, ovvero raffreddore, influenza, sinusiti, riniti, faringiti e altro.

Queste forme di cefalea, generalmente, si risolvono con la guarigione della problematica che le ha causate.

Le problematiche delle prime vie respiratorie associate a cefalea primaria hanno in comune, oltre a febbre, debolezza, perdita di appetito, altri sintomi che possono anche favorire il mal di testa.

In particolare, la produzione di muco nasale più o meno intensa può favorire la congestione.

La congestione nasale e dei seni paranasali a sua volta può causare mal di testa.

La sinusite, ad esempio, è caratterizzata proprio da abbondante muco nei seni paranasali che favorisce un tipico mal di testa localizzato sulla fronte.

La sinusite è, infatti, caratterizzata non solo da muco abbondante ma principalmente da infiammazione e conseguente rigonfiamento delle mucose dei seni paranasali che vanno così a premere sul volto e ad attivare i recettori del dolore.

Ecco perché i bambini lamentano una sensazione di oppressione e di dolore al volto che spesso è accompagnata da mal di testa.

Quindi, il Pediatra prescriverà la terapia per raffreddore, influenza, sinusiti, riniti, faringiti che, di conseguenza, aiuterà a risolvere la cefalea secondaria.

In queste situazioni, però, tu puoi anche aiutare ad alleviare e prevenire il mal di testa nel bambino con la detersione di naso e seni paranasali. Come?

Ma con lavaggi, aerosol, irrigazioni nasali o spray di soluzione salina isotonica o ipertonica a seconda del grado di congestione delle vie aeree superiori del bambino e della problematica in atto.

In particolare:

  • Lavaggi o irrigazioni nasali con soluzione salina isotonica se la congestione è lieve in prevenzione. Se invece la congestione è elevata ed è in atto un’infezione acuta (sinusite, influenza, forte raffreddore) la soluzione salina ipertonica aiuta non solo a sciogliere il muco e a liberare il naso ma anche a diminuire la carica batterica;
  • Nebulizzazioni con aerosol di soluzione salina isotonica per liberare dal muco i seni paranasali sia come coadiuvante alla cura della sinusite che in prevenzione. Per i più grandi ci sono anche spray che possono portare con sé. Nei bambini con sinusiti ricorrenti spesso il muco nei seni paranasali fatica ad essere eliminato e vengono lasciati residui che, in tempi successivi, possono essere nuovamente attaccati da agenti infettivi e infiammare le mucose. La detersione del naso e dei seni paranasali rappresenta quindi un approccio utile per sciogliere il muco “fermo” e favorire la completa liberazione delle vie aeree superiori.

Abbiamo visto che il mal di testa nei bambini è una problematica frequente che deve essere ben inquadrata dal Pediatra tra cefalee primarie e secondarie per iniziare la cura più adatta al piccolo.

Quindi, se tuo figlio lamenta spesso mal di testa chiama il Pediatra e grazie al lui capirai la giusta strada da seguire!

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Questo articolo non ha in alcun modo lo scopo di sostituire il consulto medico.
Si consiglia sempre la visita pediatrica per capire le origini della malattia/infiammazione per le specifiche cure.

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