Michele Logozzo’s Post
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Nel pancione di una mamma c'erano due bambini. Uno chiese all'altro: "Ma tu ci credi in una vita dopo il parto?" L'altro rispose: "Certo! Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi". "Sciocchezze" disse il primo "non c'è vita dopo il parto! Che tipo di vita sarebbe quella?" Il secondo riprese: "Io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora". Il primo replicò: "Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale è tutto quello di cui abbiamo bisogno...e poi è troppo corto. La vita dopo il parto è fuori questione". Il secondo continuò ad insistitere: "Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo". Il primo contestó: "Sciocchezze, e inoltre, se c'è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel postparto non c'è nient'altro che oscurità, silenzio e oblio. Il parto non ci porterà da nessuna parte". "Beh, io non so" disse il secondo "ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi". Il primo rispose: "Mamma? Tu credi davvero alla mamma? Questo si che è ridicolo. Se la mamma c'è, allora, dov'è ora?" Il secondo riprese: "Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere". Riprese il primo: "Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste". Al che il secondo rispose: "A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù". Questo è il modo in cui uno scrittore ungherese ha spiegato l'esistenza di Dio Web
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IL PADRE É CAPO DELLA FAMIGLIA La Sacra Scrittura nel Nuovo Testamento insegna che: “Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto” - Lettera agli Efesini 5: 21-24 Prima di gridare allo scandalo per queste parole della Bibbia ritenute oggi politicamente scorrette é opportuno comprendere cosa significano veramente le parole di San Paolo. Cristo ha dato un significato nuovo alla parola “capo”. Non solo detentore del potere, ma soprattutto, il capo é colui che si sacrifica per la famiglia dando anche la sua stessa vita come ha fatto Gesù per ognuno di noi. Essere “capo” non significa controllare o opprimere la vita dell’altro ma prendersi cura dell’altro rispettando la sua libertà e autonomia. Sottomettersi l’uno all’altro significa che il marito e la moglie devono morire a se stessi, cioè rinunciare al proprio ego e impegni mettendo le esigenze e necessità dell’altro prima delle proprie. In questo senso “sottomessi gli uni agli altri”. Essere “capo della famiglia” significa, quindi, non assumere un atteggiamento dispotico ma sacrificarsi e donarsi all’altro. Significa difendere la famiglia, disciplinare i figli ed educarli nella fede. Nell’ottica della famiglia improntata sul modello cristiano é fondamentale l’alleanza educativa uomo - donna. -------------------------- bellissima riflessione sulla famiglia prima del papà o mamma. La verà famiglia, un uomo ed una donna che sono capo dell'altro e si sottomettono all'amore del compagno di vita E dicendo questo non vado ad accusare le coppie di fatto o simili, e per quanto li rispetti e comprendo i loro pensieri, resto del parere che la famiglia, un uomo ed una donna, un PADRE ed una MADRE in quanto famiglia, hanno una faccia sola e questo pensiero è diventato più forte solo diventando padre https://lnkd.in/dE-6jfwj
