A differenza degli spettacolari Fiordi Occidentali, che si dispiegano selvaggi nell’estremità ovest del paese, i Fiordi Orientali si aprono in maniera molto più modesta lungo la costa est, con la stessa difformità che passa fra un attore melodrammatico che regge da solo la scena e il timido protagonista di un film d’essai di un qualche regista scandinavo.
Malgrado il manto stradale in buone condizioni e la fervida attività legata all’Alcoa, i Fiordi Orientali danno ancora la sensazione di essere comunque remoti, anche per l’imponenza dei monti che li racchiudono e i minuscoli villaggi di pescatori.
I fiordi sono senz’altro una delle attrattive da non perdere nell’Islanda orientale. Ci sono alcuni percorsi a piedi molto belli, ma si possono anche raggiungere in kayak i promontori più remoti, dove migliaia di uccelli marini nidificano lungo le scogliere. Se esistesse una gara per il fiordo più pittoresco, sarebbe difficile nominare un vincitore: il Borgarfjörður ha eteree scogliere di riolite, Seyðisfjörður un’allegra atmosfera bohémienne, il Mjóifjörður è pieno di cascate e il Norðfjörður offre una discesa/salita davvero da capogiro. Non avrete che da visitarli tutti e scegliere il vostro preferito.
I paragrafi seguenti sono organizzati seguendo l’ordine dei fiordi da nord a sud.