Cosa Vedere a Lanciano in Un Giorno

Torre di San Giovanni in largo San Giovanni - Lanciano

Lanciano è una bellissima città che sorge poco distante dal mare abruzzese. Nonostante ciò il suo centro è rialzato e in posizione panoramica. Passeggiandoci troverai piazze e vie che parlano di storia, attraverso una moltitudini di monumenti.

Questa città è molto celebre anche per il Miracolo Eucaristico, richiamando così numerosi fedeli. Pare infatti che qui si siano verificati due fenomeni di questo tipo. Io ti consiglio di fare un giro nel suo centro storico anche se non sei credente: la bellezza di questa città saprà conquistarti!

Dove si trova Lanciano ^

Lanciano è una bella cittadina abruzzese, in provincia di Chieti. Il suo centro si estende rialzato, a 256 metri sul livello del mare di altitudine. Siamo su alcune colline alle pendici della Maiella, ma anche a poca distanza dal mare e a sud della regione.

Il vasto territorio comunale di Lanciano spazia da un’altitudine di 33 metri sul livello del mare ad una di 410 metri.

Come arrivare a Lanciano ^

Ci sono diverse possibilità per arrivare a Lanciano, è infatti una città ben servita. Per questo motivo potrai scegliere di arrivare in automobile, parcheggiando al di sotto del centro storico e salendo poi con gli ascensori pubblici. Oppure potrai optare per il treno, la città è infatti dotata di una sua stazione. In questo caso dovrai arrivare alla stazione di Pescara e poi cambiare sulla ferrovia Sangritana e scendere a Lanciano.

Alternativamente puoi arrivare in città anche in autobus, scegliendo la linea ARPA da Pescara o la linea Di Fonzo da Roma.

Miracolo Eucaristico di Lanciano ^

Miracolo Eucaristico di Lanciano - Ostia di Carne e Sangue

Una parte dei turisti che arrivano a Lanciano sono fedeli che vogliono vedere il Miracolo Eucaristico. Nell’antica Anxanum dei Frentani è infatti presente il primo e più grande Miracolo Eucaristico della storia della chiesa cattolica. Ciò è riconducibile all’VIII secolo dopo Cristo, quando nella chiesa di San Legonziano un monaco dubitò della presenza di Gesù nell’eucarestia. Durante la celebrazione della messa ci fu la prova: l’ostia divenne carne e il vino divenne sangue vivo, raggrumandosi in cinque globuli irregolari e di diverse dimensioni.

Oggi all’interno della chiesa del Miracolo Eucaristico sono ancora presenti quell’ostia e quel vino. L’ostia ha le dimensioni dell’attuale ostia utilizzata ancora oggi, ed è diventata leggermente bruna. Questa si trova dal 1713 dentro a un ostensorio d’argento, mentre il sangue è dentro a un’antica ampolla di cristallo. Queste testimonianze passarono nelle mani dei frati basiliani, poi dei benedettini e dal 1252 in quelle dei frati minori conventuali.

Furono diversi gli accertamenti fatti dal 1574 su questi resti, tutti da parte della chiesa fino al 1970 quando la scienza, attraverso il prof. Odoardo Linoli, docente di Anatomia e Istologia Patologica e di Chimica e Microscopia Clinica dell’università di Siena non ne fece una ulteriore. L’analisi documentò che la carne e il sangue sono reali e appartengono all’uomo e contengono lo stesso gruppo sanguigno. La carne deriva da un cuore umano e il sangue presenta le stesse proteine del sangue fresco. Inoltre è visto come fatto straordinario che tutto ciò si conservi allo stato naturale da oltre dodici secoli.

Il santuario in cui è conservato il Miracolo Eucaristico presenta oggi delle forme barocche, stile conferito alla chiesa romanica in un restauro settecensco.

Cosa vedere a Lanciano ^

Lanciano ha un bel centro storico, piuttosto vivo e ricco di attrazioni che ti permetteranno di trascorrerci tranquillamente una mezza giornata. Sono tante le chiese che puoi vedere oltre a quella del Miracolo Eucaristico, ma numerose sono anche le piazze e i monumenti storici.

Il mio consiglio è quello di indossare scarpe comode e prepararti a visitare le sue vie e i suoi scorci suggestivi.

Chiesa di San Biagio ^

Chiesa e campanile di San Biagio - Lanciano

Appena entrato a Lanciano comincia la tua visita dalla chiesa di San Biagio. Questo è un edificio estremamente antico ed è infatti la chiesa più vecchia di tutta la città. Fondata nel 1059, presenta una struttura squadrata e molto semplice.

I suoi muri sono nudi e le capriate sull’unica navata sono scoperte. Al suo fianco, dietro ai possenti bastioni laterali, sorge il massiccio campanile che risale al XIV secolo ed è dotato di un portale in stile gotico. Sull’altezza del campanile ci sono le fasce marcapiano dentellate e due bifore gotiche su ogni lato.

Gli interni della chiesa di San Biagio nascondono anche una cripta realizzata sul podio di un tempio romano ed è decorata con colonnine cilindriche e volte a botte. Anticamente questa era nota come cappella di San Giorgio.

Porta San Biagio ^

Porta San Biagio

A pochi passi dalla chiesa potrai vedere la porta San Biagio. Posta al culmine di una lunga scalinata che conduce alla via dei Bastioni, questa è l’unica porta arrivata fino a noi di tutte quelle aperte nelle antiche mura.

Porta San Biagio risale all’XI secolo ed è dotata di un arco a sesto acuto ricavato nella pietra dorata, molto utilizzata al tempo.

Botteghe medievali ^

Botteghe Medievali di Lanciano

Procedendo verso il cuore del centro di Lanciano passerai per le botteghe medievali. Sono in piazza dei Frentani, luogo in cui risiedono dal quattrocento. Fanno parte di un vecchio edificio residenziale, al cui piano terra erano posizionate le antiche botteghe, le cui porte sono in parte murate.

La testimonianza che il piano terreno fosse utilizzato come bottega la si ritrova proprio nella forma di questi grandi archi gotici: sono dotati di un davanzale che li divide a metà, esattamente come si usava nelle botteghe di quel periodo per utilizzare questi spazi come vetrina.

Queste sono note come botteghe di Nicolao, dal nome del mercanto Nicolaus Rubeus, che fece costruite questi edifici in stile gotico borgognone.

Chiesa di Santa Croce ^

Facciata della chiesa di Santa Croce - Secondo Miracolo Eucaristico

Può passare quasi inosservata, ad un occhio poco attento, la chiesa di Santa Croce. La sua facciata infatti si mimetizza bene tra gli edifici che la stringono. Costruita nel 1583 prese il posto della casa di Giacomo Stasio e sua moglie Ricciarella. Qui nel 1273 avvenne il secondo Miracolo Eucaristico di Lanciano, quando un’ostia prese a sanguinare.

La leggenda vuole che Ricciarella avesse intenzione di riconquistare suo marito e per farlo si rivolse ad una fattucchiera che le suggerì di prendere un’ostia consacrata durante la comunione e di metterla sul fuoco, trasformandola in polvere e di darla poi insieme al cibo a suo marito. Questo avrebbe dovuto riaccendere la passione tra i due. Ricciarella seguì le istruzioni e una volta a casa mise l’ostia su un coppo, il quale si trasformò in carne sanguinante macchiando il contenitore in cui si trovava. La donna, spaventata, vi gettò cenere e cera liquefatta, ancora oggi in parte visibili sulla reliquia.

Ricciarella decise di nascondere la carne e l’ostia avvolgendole in un lino e mettendole nella stalla insieme all’immondizia della casa. Quando suo marito rientrò insieme al suo asino trovò che l’animale si rifiutasse di entrare. L’asino venne preso a bastonate e forzato ad entrare, ma si inginocchiò, come in adorazione, davanti al luogo in cui era nascosto il Miracolo Eucaristico. La donna mantenne il segreto per sette anni, fino a quando non raccontò il fatto al curato del convento di Sant’Agostino che corse a casa e recuperò il Miracolo ancora intatto.

Questo Miracolo Eucaristico è noto come Frija Criste e pochi decenni dopo fu traslato ad Offida, dove risiede tuttora.

Chiesa di Sant’Agostino ^

Si fa invece notare la facciata della chiesa di Sant’Agostino, risalente al trecento e sapientemente lavorata a pietra. Dotata di un grande rosone incorniciato da bassorilievi finemente scolpiti, presenta una lunetta con un bassorilievo della Madonna col Bambino. Il portale ogivale è dotato di svariati elementi decorativi, come le cornici dell’archivolto e le colonnine frontali. Parte di questi elementi li puoi ritrovare nel finestrone circolare superiore.

Anche gli interni sono molto decorati, attraverso un complesso ciclo di stucchi barocchi del settecento e una grande cappella dedicata ai Santi Simeone e Giuda Taddeo. Gli spazi sono su di un’unica navata con volta a crociera. Al fianco una serie di cappelle laterali sono arricchite da statue di gesso colorate posizionate in apposite nicchie.

Torre di San Giovanni o della Candelora ^

Giungerai così a uno dei primi simboli di Lanciano: la torre di San Giovanni o torre della Candelora. Questa torre sorge in mezzo alla piazza ed è di origine trecentesca.

Insieme alla cripta, posta sotto al piano stradale, la torre di San Giovanni è ciò che rimane della chiesa medievale di San Giovanni, demolita durante i secoli.

La torre della Candelora conserva in maniera integra la struttura medioevale con monofore a sesto acuto e la decorazione orizzontale marcapiano che è divenuta tipica delle architetture di Lanciano.

Torre di San Giovanni in largo San Giovanni - Lanciano
Torre della Candelora a Lanciano

Palazzo De Crecchio ^

Palazzo De Crecchio

Molto imponente è il vicino palazzo De Crecchio, risalente al XVIII secolo. Prese il posto di un vecchio palazzo appartenuto al marchese Ferrante Francesco D’Avalos nel 1646 e venduto dai suoi eredi nel 1805 ai fratelli De Crecchio.

Palazzo De Crecchio è dotato di un corpo centrale rettangolare, a cui sono affiancate due ali dotate di due piani suddivisi tra loro da cornici marcapiano. Ogni sezione ha due ingressi e le parte centrale è caratterizzata da un architrave a capanna con un orologio meridiana. I lati esterni dell’edificio si ampiano e danno forma ad una pianta a C nel cui incavo è ricavato un cortile.

Oggi palazzo De Crecchio è in parte di proprietà privata e in parte ospita servizi pubblici, come la biblioteca regionale Salvucci e l’ufficio delle attività culturali del comune di Lanciano.

Palazzo del Capitano ^

Facciata del Palazzo del Capitano - Lanciano

Davanti a palazzo De Crecchio e dietro alla torre della Candelora c’è il palazzo del Capitano. Non potrai fare a meno di notarlo per via delle sue decorazioni. Questo edificio è una residenza privata dal XVIII secolo, ma il suo aspetto risale agli inizi del novecento, periodo in cui subì una profonda ristrutturazione.

Grazie a questo intervento rappresenta un ottimo esemplare di architettura floreale eclettica e al suo interno presenta svariati ambienti decorati con tappezzerie e arredi originali.

La facciata opposta è invece nello stile neoclassico originario.

Il nome di palazzo del Capitano lo si deve al Capitano Alfonso Cotellessa, marito di una de’ Giorgio, famiglia che ne deteneva la proprietà. Cotellessa nel 1923 diede il via alla ristrutturazione che gli ha conferito l’aspetto attuale.

Teatro comunale Fenaroli ^

Teatro comunale Fenaroli

Continua il tuo itinerario arrivando al teatro comunale Fenaroli, titolato al musicista locale vissuto nel settecento.

Il teatro Fenaroli risale al 1834, quando fu eretto sui resti della chiesa di San Giuseppe Calasanzio. I lavori vennero ultimati nel 1847, anche se i primi spettacoli andarono in scena sei anni prima.

Già nel 1869 furono fatti alcuni lavori di ammodernamento della struttura, e le colonne che ne caratterizzano il fronte furono rinforzate con lastre in pietra vesuviana, a causa di un ribassamento del piano strano. Gli interni furono invece rivisti anche in epoche più recenti, come nel 1897 e nel 1938 quando gli spazi furono adeguati per ospitare un cinematografo. Negli anni novanta, infine, è stata ripristinata la funzionalità di teatro.

Piazza del Plebiscito ^

Giugerai così a piazza del Plebiscito. Piazza del Plebiscito è una delle piazze principali di Lanciano. Rappresenta l’antica curtis anteana, cioè il punto di incontro dei vari traffici commerciali cittadini, ma anche il collegamento con la chiesa dei Monaci Basiliani dei Santi Legonziano e Domiziano.

Su piazza del Plebiscito trovi alcuni dei monumenti più importanti di Lanciano, dal monumento ai Caduti alla Basilica della Madonna del Ponte al municipio. Eccoli nel dettaglio.

Monumento ai Caduti ^

Monumento ai Caduti di Lanciano

Arrivato in piazza del Plebiscito ti troverai davanti il monumento ai caduti. Le sue dimensioni sono notevoli, così come l’impatto che suscitano in chi lo guarda. È un grande gruppo marmoreo completato da statue risalente agli anni 20 dello scorso secolo.

Il monumento ai caduti di Lanciano serve a ricordare i 299 cittadini morti durante la prima guerra mondiale, i cui nomi sono scritti su sei grandi lapidi verticali.

Basilica della Madonna del Ponte ^

Tra le cose più particolari che potrai vedere a Lanciano c’è senza dubbio la basilica della Madonna del Ponte, uno dei più antichi santuari mariani di tutto l’Abruzzo. La sua origine si deve a un’icona della Madonna dipinta sul ponte medioevale di Diocleziano che collega la città col piano delle fiere e sostituisce un più antico ponte romano.

Il culto di quest’icona determinò la costruzione di un piccolo oratorio agli inizi del quattrocento, dedicato alla Madonna delle Grazie. L’edificio però limitava il transito e così a fine quattrocento venne aggiunto un secondo ponte con un passaggio coperto, a sinistra di quello già esistente. Il culto dell’icona però non scemava e a metà del cinquecento venne innalzata la grandiosa basilica sfruttando la larghezza dei due ponti. Durante i secoli successivi la basilica venne più volte modificate, conferendogli ad esempio un aspetto neoclassico durante l’ottocento. Di epoca seicentesca è invece il campanile.

In epoca settecentesca vennero invece rivisti gli interni della basilica della Madonna del Ponte. Questi sono organizzati su di un’unica navata preceduta da un vestibolo e dotati di un presbiterio sopraelevato coperto da una cupola. Ai lati della navata è presente una lunga fila di colonne in cui trovano posto le statue ottocentesche dei quattro Dottori della chiesa.

Al termine della navata c’è la cona, ovvero un capoaltare in marmo di origine settecentesca che conserva al suo interno il simulacro della Madonna del Ponte, una scultura in terracotta policroma della fine del trecento. Settecentesche sono invece le semilunette poste ai lati dei finestroni e gli affreschi della volta.

Ponte di Diocleziano ^

Il centro storico di Lanciano è praticamente spaccato in due dal fossato della Pietrosa e le due parti sono collegate tra loro per mezzo del ponte di Diocleziano, su cui sorge la basilica della Madonna del Ponte.

La sua storia è antica, infatti il ponte era già presente nel III secolo, durante l’impero di Diocleziano, di cui porta il nome. Il ponte di Diocleziano era costituito da tre grandi arcate a tutto sesto in conci di pietra e venne poi ricostruito, consolidandolo e ampliandolo, in pietra arenaria durante il XII secolo. Con questa ricostruzione gli archi furono portati a cinque e divennero a sesto acuto.

Il ponte raggiunge un’altezza di 18 metri e quando vi fu aggiunta la basilica al di sopra, fu creato un passaggio coperto con volte a crociera per far transitare la popolazione. In questo luogo l’acustica è talmente buona, che oggi ospita un auditorium. Il ponte coperto è visitabile internamente grazie a un percorso di visita che prende il via dalla chiesa di San Francesco.

Chiesa di San Francesco – Santuario del Miracolo Eucaristico ^

La chiesa di San Francesco è anche nota come Santuario del Miracolo Eucaristico, perché qui dentro puoi osservare questa reliquia. La struttura della chiesa è piuttosto complessa, nasce infatti su un primo edificio che ospitava il convento dei Santi Legonziano e Domiziano. Proprio in questi locali si verificò il Miracolo Eucaristico. Questa parte, visitabile, rappresenta le fondamenta dell’attuale chiesa e si trovano proprio su piazza del Plebiscito. Ancora prima pare che qui ci fosse una piccola chiesa costruita nel luogo in cui venne ucciso il centurione lancianese Longino, ovvero colui che si convertì dopo aver trafitto il costato di Cristo in croce.

Nel XIII secolo sorse il convento francescano, con tanto di chiesa in stile gotico. Nonostante gli interventi svolti durante i secoli, la facciata è abbastanza fedele all’originale, mentre la parte interna è più recente a causa di un terremoto verificatosi nel settecento. Proprio a causa di questi lavori la chiesa di San Francesco assunse un aspetto barocco, con un’unica navata e due altari minori nei pressi del presbiterio.

La facciata ha una forma regolare ed è dotata di una grossa finestra rettangolare e, sotto, di un arco ogivale. Il portone è del 1975 e sostituisce il precedente in legno. Nella sua lunetta c’è una rappresentazione si San Francesco in posa di saluto e, sotto, la rappresentazione del Miracolo Eucaristico. Il campanile rinascimentale risale al 1204 ed è posizionato verso la piazza. Nel settecento venne completato con l’aggiunta di una lanterna decorata con maioliche colorate, che l’hanno portato ad un’altezza di 31 metri.

Gli interni sono sviluppati in maniera obliqua rispetto all’ingresso e le originali tre navate passarono ad essere una unica. Gli affreschi interni non sono particolarmente prestigiosi, infatti molti di questi risalgono allo scorso secolo, dopo che vennero intonacati quelli barocchi. La volta della navata è illuminata da finestroni laterali che danno luce ai pochi affreschi settecenteschi rimasti. Nell’altare maggiore è conservato il Miracolo Eucaristico, che puoi visitare durante gli orari di apertura della chiesa di San Francesco.

Attraverso una porta a destra dell’altare puoi scendere ai piani inferiore e arrivare al vecchio convento di San Legonziano. Quest’area è dotata anche di una grande cisterna romana e di un antico abside. Qui ci sono anche affreschi più antichi, come la Crocifissione risalente al XIV secolo, affiancata da un pellegrino. A destra c’è invece una grande cappella con finestre allungate e volte a sesto acuto decorate da affreschi con scene dei Vangeli apocrifi, come quella del Giudizio Universale.

Fonte del Borgo ^

Raggiungi ora la fonte del Borgo, quasi nascosta ai limiti del centro storico. Arriverai da sopra la fonte, per via di piazza della Pietrosa. Non a caso questo monumento è noto anche come fontana della Pietrosa.

Questa suggestiva fontana è di epoca cinquecentesca ed era la principale fontana pubblica locale, posizionata vicino alla porta Sant’Angelo. Nonostante le sue dimensioni generose, quella che puoi vedere oggi è solo una parte dell’antica costruzione, parzialmente coperta per via del riempimento della valle Pietrosa.

La struttura della fonte del Borgo è dotata di un frontone a timpano con vasca e di un lavatoio laterale dotato di 12 archi a tutto sesto che proteggono la vasca rettangolare. Sul frontone trovi una serie di lesene in mattone con capitelli decorati da trifogli. Tra le lesene ci sono sei maschere con volti umani ma con criniere da leoni, dalle cui bocche sgorga l’acqua.

Torre Aragonese ^

Torre Aragonese di Lanciano

Torna verso il centro storico passando per la torre Aragonese. Questa è posizionata davanti alle mura che cingono il centro storico. Non ci sono informazioni precise circa la sua costruzione, ma si pensa possa risalire al primo quattrocento.

La torre Aragonese serviva per presidiare le mura e controllare i movimenti esterni alla città. Probabilmente in questo luogo sorgeva già precedentemente una struttura difensiva, riutilizzata nella nuova costruzione. La sua struttura è a pianta circolare ed estremamente massiccia, ciò le permetteva di resistere anche ad eventuali colpi di cannone.
Sulla sommità c’è un coronamento a beccatelli con mattoni sporgenti che mostrano mensole triangolari e fori in cui erano alloggiati i pali che sostenevano il solaio.

Il suo nome è legato alla dominazione aragonese, periodo a cui risalgono le fortificazioni con torri e bastioni.

Proprio al fianco della torre Aragonese sorgeva la porta Sant’Angelo, costruita nel 1204 e abbattuta nel 1860.

Museo Diocesano ^

Museo Diocesano di Lanciano

Camminando qualche minuto giungi fino al museo diocesano. Il museo diocesano di Lanciano è uno dei più importanti musei abruzzesi di arte sacra. Qui ci sono testimonianze storiche della chiesa frentana dal XIII al XX secolo. Queste provengono dalla cattedrale, dal palazzo arcivescovile e da altre chiese locali.

Al suo interno potrai vedere sculture, paramenti sacri, oreficerie, dipinti, ex voto, arredi in legno, manoscritti e tanto altro.

Torri Montanare ^

Torri Montanare di Lanciano

Il perimetro del centro di Lanciano è caratterizzato dalle mura su cui si innalzano le numerosi torri. Particolari sono le torri Montanare dell’XI e del XV secolo. Queste sono i resti dell’antica cinta muraria medievale realizzata in pietre e mattoni, che circoscriveva la città antica durante l’ampliamento che coinvolse il quartiere di Civitanova. L’obiettivo delle due torri, ben diverse tra loro, era quello di sorvegliare il lato montano della città.

Durante i secoli svolsero anche altre funzioni, come quella di carcere o quella di teatro per spettacoli e concerti estivi.

La torre interna è a pianta rettangolare con tre dei quattro lati chiusi e l’ultimo, aperto, rivolto verso il centro storico. La torre più bassa è invece in corrispondenza delle mura. Sulla sommità ha una parte più sporgente caratterizzata da beccatelli.

Chiesa di Santa Giovina ^

Facciata della chiesa di Santa Giovina

La chiesa di Santa Giovina è posizionata dietro le torri, verso il centro storico. Ha una larga facciata simmetrica. Costruita in mattoni presenta numerosi fori decorativi lungo tutta la facciata e un timpano ricavato direttamente nella struttura e dotato di una piccola monofora con sotto il rosone principale. Gli angoli della facciata sono definiti da due possenti lesene.

Risalente al cinquecento fu titolata a Santa Maria Maddalena fino al 1850. Al suo interno sono conservate le reliquie di Santa Giovina, prelevate direttamente dalla chiesa di Sant’Ermete a Roma.

Chiesa di Santa Maria Maggiore ^

Decisamente particolare è la chiesa di Santa Maria Maggiore. È dotata di un doppio accesso, uno rialzato sul retro e quello principale sul fronte, e ha preso il posto del preesistente tempio di Apollo.

Risale al XII secolo ed è dotata di tre navate. Entrandovi però potrai notare che una di queste è totalmente murata, risuddividendo gli spazi originali. Durante i secoli l’edificio cambiò orientamento, con l’ingresso principale rivolto verso la nuova direttrice di espansione della città e il presbiterio trasformato in vestibolo. Il portale romanico murato ospita l’abside al suo interno e sui prospetti laterali ci sono due portali aggiunti successivamente.

Nel 1540 la chiesa venne ampliata stravolgendo l’impianto a tre navate e trasformandola a cinque, eliminando la navata sinistra. Accanto all’originale facciata monumentale ne sorse una ulteriore con portale e rosone posti in corrispondenza della nuova navata aggiunta. Nel novecento venne ripristinata la navata sinistra, restituendola alla porzione medioevale della chiesa, ma rendendo ben evidente l’autonomia del corpo duecentesco rispetto a quello adiacente.

La sua facciata è dotata di un grande portale e di un rosone del XIV secolo, mentre al suo interno è conservata la Croce processionale del 1421, in argento.

Navate interne della chiesa di Santa Maria Maggiore - Lanciano

Porta Urbica ^

Continua la scoperta tra le cose da vedere a Lanciano raggiungendo la porta Urbica di via Umberto I. Quasi nascosta in questi intricati vicoli, è vicino alla piazza del Mercato.

La porta Urbica è di origine medioevale ed è caratterizzata da un sesto acuto con una volta a botte. La sua posizione è su di una delle strade medievali della città di Lanciano e sulla scalinata al suo fianco puoi scorgere un’ulteriore arco murato. Queste arcate servivano per far passare le persone lungo le vie, mentre altre erano occupate da botteghe.

Questa porta era collegata alla porzione di mura che si sviluppavano tra il quartiere Borgo e il quartiere Sacca, in un’area accessibile attraverso un ponte. La piazza del Mercato, o piazza Garibaldi, era infatti occupata dal fiume paludoso del Malvò.

Chiesa di San Rocco ^

Facciata della chiesa di San Rocco - Lanciano

Scendendo i vicoli di Lanciano scorgerai la chiesa di San Rocco. Oggi questa rappresenta la cappella laterale della chiesa di San Nicola da Bari e conserva al suo interno la statua del santo. Sull’altare maggiore è invece presente la statua della Madonna della Pietà con Cristo morto sulle gambe, databile al XIV secolo.

La chiesa di San Rocco risale al XV secolo ed è caratterizzata da un importante portale di ingresso, aperto nella sua struttura in pietra e dotato di un grande timpano triangolare.

Chiesa di San Nicola da Bari ^

Collegata direttamente alla precedente c’è la chiesa di San Nicola da Bari, risalente al duecento. Questa venne costruita sui resti della chiesa di San Pellegrino e al suo interno contiene il reliquiario di Nicola da Guardiagrele.

Il campanile è una delle parti più antiche della chiesa di San Nicola da Bari e risale infatti al XIII secolo. Dentro presenta una piccola cappella con un ciclio di affreschi che raccontano della leggenda della Vera Croce di Jacopo da Varagine. Questi sono di epoca trecentesca.

Fontana Civitanova ^

Prima di lasciare il centro storico di Lanciano raggiungi anche la fontana Civitanova, nota anche come Fonte Grande di Civitanova. Questa è un’antica testimonianza della città, risale infatti al III secolo avanti Cristo, anche se il suo aspetto attuale è frutto di una ricostruzione ottocentesca sui ruderi di quella preesistente.

La fontana Civitanova rappresenta la più antica e grande fonte civica locale arrivata ai giorni nostri.

Mappa dell’itinerario di Lanciano ^

Ecco la mappa dell’itinerario di Lanciano, potrai seguirlo tranquillamente a piedi, ma a fine giornata ti troverai ad aver percorso diversi chilometri. Munisciti quindi di scarpe comode. Volendo puoi decidere di raggiungere la fontana Civitanova in automobile per risparmiare un po’ di energie sul finire della visita.

Lanciano è solo una delle tante città e borghi da visitare in Abruzzo. Scoprili tutti nell’itinerario di nove giorni.

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Cosa Vedere a Lanciano in Un GiornoLanciano è celebre per il Miracolo Eucaristico, ma regala ai suoi visitatori anche uno splendido centro. Ecco mappa e info su cosa vederehttps://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-a-lanciano-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli