Hai un bel giardino, e intendi sfruttarlo realizzando una piscina? Le possibilità sono diverse, e sanno accontentare ogni esigenza di budget e di gusto. Se per una piscina fuoriterra non servono permessi, ma ti basta acquistarla e installarla poi nel luogo più opportuno, diversa è la procedura per le piscine interrate. In questa breve guida, proveremo a spiegarti quali permessi servono per costruire una piscina.
I requisiti per poter costruire una piscina
La piscina può essere realizzata in giardino, ma anche sul terrazzo se ha uno spazio sufficientemente grande e che si presta ad accogliere un peso importante.
Per il giardino devi assicurarti che il terreno non sia sottoposto a vincoli, chiedendo all’Ufficio Edilizia del Comune: in caso sia sottoposto a vincoli è necessario chiedere il permesso per costruire e l’autorizzazione paesaggistica, e poi inviare la SCIA (se e quando si ottiene il via libera dalle commissioni paesaggistiche e/o urbanistiche).
Per il terrazzo devi invece controllare la capacità di carico, rivolgendoti al costruttore oppure incaricando un ingegnere strutturista (in genere, il sovraccarico tollerato è di 200-400 kg/mq). Successivamente, dovrai verificare il peso della piscina scelta calcolato in metri cubi d’acqua. Se il terrazzo non fosse sufficientemente resistente, lo si può rinforzare con profili metallici o solette collaboranti. Di norma, sul terrazzo si opta per piscine fuoriterra.
Che permessi servono per costruire una piscina?
Non esiste a livello nazionale una norma specifica, che elenca i permessi necessari alla costruzione di una piscina. La Giurisprudenza sembra però essere allineata: la piscina non è un intervento in edilizia libera, motivo per cui è necessario non limitarsi alla SCIA ma richiedere un permesso di costruire.
Durante la costruzione, è poi fondamentale attenersi alle norme edilizie e urbanistiche, e alle norme tecniche europee che disciplinano la costruzione di piscine di piscine private definendo per produttori e installatori specifici requisiti in termini di sicurezza e di qualità.
Un ultimo aspetto da considerare è la distanza dalle altre costruzioni: la piscina deve distare almeno 3 metri dal confine con il vicino.
Quali tipologie di piscine possono essere costruite per uso privato?
Diverse sono le piscine che possono essere costruite o installate per uso privato. La principale distinzione è tra piscina interrata e piscina fuori terra: la prima viene interrata nel terreno, richiede una maggiore pianificazione e ha costi più elevati rispetto alle piscine fuori terra; la seconda viene installata sopra il terreno, generalmente è meno costosa ed è più facile da installare.
Le piscine interrate possono essere tradizionali oppure a sfioro: in questo caso, sono dotate di un bordo continuo che pare non avere fine (l’acqua viene trattenuta da un canale di troppo pieno che la fa defluire in un apposito serbatoio per il recupero).
Tipologie meno comuni di piscine per uso privato sono:
- la piscina naturale, che utilizza piante e filtri biologici per mantenere l’acqua pulita, evitando l’utilizzo di prodotti chimici;
- la piscina a cascata, con una cascata o una fontana d’acqua che scende da un’altitudine superiore, creando un effetto visivo e sonoro molto piacevole;
- la piscina con idromassaggio, con getti d’acqua che permettono un massaggio rilassante.
Quanto costa costruire una piscina?
Il costo di una piscina dipende da molti fattori, a cominciare dalla tipologia di vasca e fino alle dimensioni che si desiderano.
Per una piscina interrata privata, con optional “normali”, bisogna mettere in conto un prezzo compreso tra i 16.000 e gli oltre 35.000 euro. L’opzione più economica è la piscina con vasca in lamiera d’acciaio, il cui prezzo è in genere compreso tra i 16.800 e i 23.000 euro, mentre l’opzione più onerosa è rappresentata dalla piscina con vasca in cemento armato (il cui prezzo si aggira tra i 26.500 e i 36.500 euro).
Da qui ci sono una serie di altri fattori che incidono sul prezzo facendolo variare anche di parecchie migliaia di euro: finiture, rivestimento, grandezza, accessori come scale, idromassaggi, trampolini, etc.
Quanto tempo ci vuole a costruire una piscina
Costruire una piscina non è un processo molto rapido: dalla progettazione alla possibilità di utilizzarla bisogna calcolare tra le 8 e le 12 settimane, esclusi i tempi necessari ad ottenere i permessi comunali. Ovviamente si tratta solo di una stima approssimativa che può variare a seconda di diversi fattori.
L’installazione di una piscina fuori terra necessita invece molto meno tempo.
Che tasse ci sono sulle piscine?
Di per sé, la piscina non comporta alcuna tassa: la sua presenza non è sufficiente a trasformare la casa in un’abitazione di lusso, e dunque in un’abitazione registrata al Catasto con categoria A/1, A/8 e A/9. Il passaggio in tale categoria comporta la perdita di alcune agevolazioni fiscali, come le agevolazioni per la prima casa e l’esenzione dal pagamento dell’IMU.
La trasformazione dell’abitazione in abitazione di lusso avviene quando la superficie della piscina è superiore agli 80 mq (l’abitazione dovrà invece essere superiore ai 160 mq, e avere ulteriori requisiti quali la presenza di rivestimenti pregiati).
È possibile costruire una piscina senza permessi e senza tasse?
Non si può costruire una piscina senza permessi: i regolamenti edilizi non lo permettono e, contravvenire alla Legge, vuol dire commettere un abuso ediliziocol conseguente rischio di multe salate e dell’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi.
Le piscine fuori terra, invece, non sono soggette a permessi. Tuttavia, ci sono alcuni Comuni che richiedono specifiche autorizzazioni per l’installazione (se non si tratta di piscine stagionali e dunque rimosse a fine stagione).
Infine, non richiede in genere autorizzazioni la piscina in biodesign, poiché non comporta interventi murari né l’uso del cemento, ma viene invece realizzata con materiali eco-compatibili e non inquinanti.
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