ITINERARIO 2 – Verso la Collina Torinese con i Maestri

Questo itinerario attraversa la Collina Torinese e si immerge in un tragitto dai toni che passano dal verde acceso, tra la primavera e l’estate, all’arancio rossastro dell’autunno. Una tavolozza di colori che sembra un quadro, un percorso unico che da Torino porta alle dolci colline del Monferrato e ai suoi innumerevoli paesini arroccati.

Verso la Collina Torinese

Partendo dal centro di Torino e procedendo verso la collina, troviamo due importanti testimonianze architettoniche d’epoca, tra le molte presenti: la prima è la Vigna di Madama Reale, tra il Colle della Maddalena e San Vito, anche detta Villa Abegg. È chiamata così per la vigna che era presente all’interno della proprietà, che serviva al mantenimento della struttura. La Villa fu fatta costruire da Maria Cristina di Francia e ultimata nella seconda metà del ‘600. La seconda è Villa della Regina, gioiello barocco, dove possiamo ammirare la Vigna della Regina, vitigno cittadino torinese, che è uno dei pochi esempi ancora esistenti di vigne in città.

La Vigna della Regina

Da pochi anni, grazie anche al lavoro di recupero e reimpianto dell’Azienda Vinicola Balbiano di Andezeno (T0), la vigna della città di Torino è tornata a produrre vino: pochissime ma preziose bottiglie, quelle ricavate dalla vendemmia della Freisa Vigna della Regina.

La Villa fu costruita dal figlio di Carlo Emanuele I, Cardinale Maurizio di Savoia agli inizi del ‘600, e comprendeva sia la villa che la vigna e i giardini. Nel 1692 la Villa passa ad Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II, diventando a tutti gli effetti la Villa della Regina. In epoca recente un importante restauro ha portato a nuovo splendore gli affreschi e gli interni della villa.

Aperta dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Prenotazioni: 011 8195035 – drm-pie.villadellaregina@beniculturali.it

I paesini intorno alla collina: cosa vedere e mangiare

Dalla Collina Torinese ci spostiamo poco più in là, a pochi km dalla città di Torino, dove troviamo una serie di deliziosi paesini con scorci e panorami unici. Il primo è Pavarolo piccolo paese della collina chierese: qui il castello domina la collina, in una costruzione risalente al XVI secolo che, dopo diverse modifiche, è diventato residenza privata. Adiacente al castello, la Torre, simbolo del paese, rappresentata anche nello stemma comunale.

Il Castello di Pavarolo

I torinesi frequentano Pavarolo anche per la cucina tipica: sono affezionati al famoso fritto misto, un connubio delizioso tra dolce e salato. Curiosità: Felice Casorati, il famoso pittore, si trasferì a Pavarolo e qui lavorò per molto tempo.

A due passi da Pavarolo, a Montaldo Torinese troviamo un famoso birrificio, per far scorte di birre artigianali

Inaugurato nel 2003 a Chieri, dal 2009 si trova qui. Le referenze coprono diversi stili di birre. Citiamo: la Sveva (floreale ed erbacea), la Spoon River birra agrumata e leggermente amara, la Weizentea, con tè verde cinese, fresca e dissetante, la Melissa al miele.

Procedendo verso Casalborgone incontrate il piccolo paese di Sciolze, zona tipica anche delle zucche. Qui, tra interminabili verdi colline trovate Delizie Andrè, azienda agricola gestita da Andreina Serra, il marito Gianni e i figli Paolo e Mattia. Le verdure vengono lavorate appena raccolte e trasferite in barattolo: rinomati gli antipasti tra cui i peperoni con tonno, bagna caoda, il ricercatissimo antipasto alla piemontese, le salse e le composte, anche senza zucchero. Il punto vendita è chiuso la domenica e il mercoledì.

A 15 minuti di auto da Sciolze, trovate Casalborgone: qui vi consigliamo una visita al Castello di Casalborgone, ora divenuto hotel di lusso, sorto a inizio del XIII secolo e successivamente ampliato nel ’600.

Vale la pena fare una sosta in paese per una passeggiata nel centro storico e per acquistare salumi e prodotti tipici.

Specializzati nella lavorazione della carne e dei salumi. Le specialità: salame cotto di suino e cinghiale e la Salamella all’aglio, prodotto tipico di queste parti.

A soli 15 minuti di auto da Casalborgone, sorge Rivalba: il nome deriva dal latino, Ripa Alba, che significa Riva Chiara. Venne citato per la prima volta in un documento ecclesiastico del 1260. Ogni anno, nel mese di novembre, a Rivalba si tiene una Mostra Mercato dedicata al Tartufo Bianco delle Colline Torinesi.
 Da visitare Il Castello di Rivalba, imponente costruzione di origine medievale.

Cosa vedere e comprare tra Andezeno, Pecetto Torinese e Chieri

In un saliscendi di vicoli e stradine, godetevi alcune golose tappe gastronomiche e vinicole tra Andezeno e Pecetto Torinese, il paese delle ciliegie.

Ad Andezeno vi consigliamo una scoperta delle vigne di

Quasi 80 anni di attività per l’azienda vitivinicola Balbiano, fondata da Melchiorre Balbiano, ora nelle mani di Luca Balbiano, che ha saputo cogliere il testimone con intelligenza, calibrando tradizione e modernità. Si deve a loro il reimpianto della vite nella Villa della Regina (di cui vi abbiamo parlato sopra). I vigneti di Balbiano sono Freisa 100%, vitigno autoctono di Torino. Poco più di 7 ettari vitati per produrre il Freisa di Chieri frizzante, la Surpreisa nella versione ferma e il Barbarossa Freisa Superiore.

A Pecetto non perdete una tappa da

Una cooperativa agricola multifunzionale sulle colline di Pecetto, a pochi km da Torino. Qui vendono prodotti del Paniere di Torino, oltre a lavorare la Regina di Pecetto, la ciliegia, sotto forma di conserve e succhi di frutta.

Dal 2010 sono stati avviati percorsi di agricoltura sociale volti all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o diversamente abili.

Scendiamo dalla collina di Pecetto e ci dirigiamo a sud est, verso il centro di Chieri, a circa 8 km di distanza: una tappa per assaggiare la focaccia dolce e ammirare le bellezze architettoniche tra Medioevo e Barocco.

La Città di Chieri vista dall’alto (credits turismochieri.it)

Chieri fu sede, a periodi alterni, dell’Università Subalpina attiva dal 1420 al 1434. Qui vi consigliamo: una visita alla Collegiata di Santa Maria della Scala, e alla chiesa di San Giorgio che domina dall’alto la cittadina, una passeggiata per il centro città ad ammirare l’architettura dei palazzi, gli stretti vicoli e l’Arco di Trionfo, simbolo della città.

Una città che è una sorpresa anche in campo enogastronomico, tra dolci (la famosa Focaccia di Chieri) il vino, un vitigno autoctono importante, la Freisa, e golosità come i Grissini Rubatà e molto altro.

Cosa mangiare e comprare a Chieri

Qui a Chieri i dolci la fanno da padrone. Insieme a Dolci & Dolci, pasticceria specializzata anche nella produzione senza glutine, (ha un punto vendita anche a Torino, Chicchisani in via Monferrato), fate tappa da

Pasticceria storica a Chieri, attiva dal 1958 grazie all’instancabile lavoro dei proprietari, Pino ed Elisabetta Buttiglieri. Tra le specialità: la focaccia di Chieri e l’Umbertino, un amaretto al cioccolato creato in onore del Principe Umberto di Savoia e il Bacio Chierese.

A Cinzano, a pochi km da Chieri

I Rossotto sono viticoltori fin dalla metà degli anni Venti. Oggi l’azienda è in mano a Stefano Rossotto e ai figli Matteo, che segue le vigne, e Federico l’enologo. 7 ettari vitati tra Cinzano, Moncucco e altri paesi limitrofi, suddivisi tra Freisa, Barbera e Bonarda, tutti vitigni autoctoni. Tra le novità il Marchesina Brut Rosè Metodo Classico, a base Freisa.

La mappa dell’itinerario

Ecco la mappa dell’itinerario verso la Collina Torinese con i Maestri del Gusto: trovate tutti gli indirizzi dei Maestri del Gusto e i luoghi da visitare a questo link.

[Itinerario in collaborazione con Travel With Gusto]