Questa non è la storia di una pipa

Ho avuto la possibilità di conoscere il signor Dante Lavoratore, signore di altri tempi non solo per i suoi 80 anni e l’ironico riferimento del suo cognome, ma per i valori che rappresenta. Dante vive a Rovito, subito sopra Cosenza, uno dei primi paesi che precedono l’Altopiano Silano. Ci accoglie nella sua “bottega” dove, solo per passione, dal 1994, ha iniziato a produrre pipe artigianali. Dante non ha avuto dei maestri dai quali imparare ma ha appreso dai libri, sbagliando e perfezionandosi. Un lavoro che, dall’estirpazione della radice al “prodotto finito”, richiede più di 200 operazioni.
Dante è una persona fiera, disciplinata, meticolosa. “La pipa deve essere trattata bene, come una moglie.” E lui aspetta i due anni necessari all’asciugatura ed essiccazione del legno che è stato bollito per 15 ore. Solo cosi può essere sicuro che tutte le impurità del legno sono state eliminate. E’ fiero di tutta la sua produzione. Sono come dei figli che guarda con amorevolezza. Difficile non emozionarsi di fronte all’attenzione e alla cura con la quale ci spiega come maneggiarla per non rovinarla con le mani “impure”. E’ stata un’esperienza di quelle che ti lasciano dentro la bellezza. Forse la pipa è l’invenzione di un Dio che aveva bisogno di pensare alle sorti del genere umano e che poi l’ha donata agli uomini perchè poteva essere un modo elegante per impedirgli di dire sciocchezze.