top of page

Il Giudizio Universale nella cappella Sistina

Quel birbante di San Biagio...

23 gennaio 2005

b2

Giulia Grassi

No

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

(aggiornato settembre 2023)

Nel 1564, un anno dopo la fine del Concilio di Trento, viene decisa la censura dei nudi "scandalosi" del Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Per fortuna Michelangelo era già morto, il 18 febbraio di quello stesso anno. E, sempre per fortuna, esistevano due copie dell'affresco fatte pochi anni prima, una di Marcello Venusti (1549) e l'altra di Giulio Giovio (metà del Cinquecento circa).

È stato un collaboratore ed amico di Michelangelo, Daniele da Volterra, a coprire la nudità delle figure con le famose "braghe", cosicché da allora è stato soprannominato il Braghettone (anche se non è stato l'unico a mettere le mutande ai santi, e la censura è continuata anche nei secoli successivi).

La maggior parte delle braghe è dipinta a tempera sopra l'affresco originale, che quindi si è conservato al di sotto delle ridipinture. Ma c'è un'eccezione: nel caso di Santa Caterina d'Alessandria e di San Biagio, il Braghettone ha distrutto l'affresco di Michelangelo e ha rifatto, sempre ad affresco, le figure. Perché?



Basta guardare i santi dipinti da Michelangelo (a sinistra, dalla copia del Venusti) e quelli rifatti da Daniele da Volterra (a destra): Santa Caterina era completamente nuda e San Biagio era accovacciato alle sue spalle, in una posizione molto indecente. Non bastava coprire i nudi con delle vesti, era altro il problema!

Così, alla Santa è stato fatto un bel vestitino verde, completamente nuovo, salvando la testa, le braccia e la ruota del martirio, di mano di Michelangelo. San Biagio è stato totalmente rifatto: ora non è più piegato sulla Santa e guarda, molto devotamente, verso il Cristo giudice. 

In fondo non è andata male, l'affresco poteva essere distrutto.... Evidentemente Michelangelo era più vicino a Dio dei suoi intolleranti censori. 



(Wikipedia, pubblico dominio)
 

Per saperne di più

• G. COLALUCCI, Michelangelo Buonarroti: Restoration of the Frescoes on the Vaulted Ceiling and the Last Judgment in the Sistine Chapel, «Conservation Science in Cultural Heritage», 16/1 (2016), pp. 89-106 (file:///C:/Users/Giulia/Downloads/Michelangelo_Buonarroti_Restoration_of_the_Frescoe.pdf)

La Cappella Sistina venti anni dopo, nuovo respiro nuova luce, Atti del Convegno, Roma, Auditorium Conciliazione (30-31 ottobre 2014), a cura di V. Cimino, Città del Vaticano 2015

• P. DE VECCHI, La Cappella Sistina: Il restauro degli affreschi di Michelangelo, Milano 1999

Michelangelo e la Sistina. La tecnica Il restauro Il mito, catalogo della mostra, Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno (25 marzo – 30 giugno 1990), Roma 1990

bottom of page